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Come scrivere un romanzo in 100 giorni

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  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 23/09/2009 - 12:06

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    Come accade a molti, mi sono avvicinato alla scrittura prima di saper scrivere. A scarabocchiare (a fingere di scrivere!) ho cominciato molto presto, riempiendo fogli bianchi e agende. Poi, mi viene in mente che intorno ai sette anni – su una spiaggia, d’estate – immaginavo, sempre con una vecchia agenda tra le mani, forma e contenuto del mio primo libro. Un’inchiesta sull’esistenza della Befana. I primi veri racconti sono venuti fuori nell’estate dopo la maturità liceale – la più libera e spensierata che abbia vissuto finora. È stato un caso? Non so. Dovrei chiedermi se lo è stato l’amore per i libri, per la lettura, senza il quale non avrei mai desiderato scrivere.

    Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

    La parola consapevolezza mi piace molto. Non ho il mito dell’ispirazione. Certo, c’è qualcosa di inspiegabile...





  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 23/09/2009 - 11:51
    Leggo qui e penso che forse quest’anno potrebbe essere italiano, dopo dodici anni, con Tabucchi o Eco o Magris, fra i favoriti del nostro paese.

    Il premio Nobel per la letteratura è assegnato nel mese di ottobre e, se si prendono per buone le previsioni più quotate, sembra che il 2009 sarà la volta di un autore nord americano: Vidal e Roth, fra gli altri.

    L’ultimo italiano a conquistare il prestigioso premio fu nel 1997 Dario Fo “che seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”.
    Proviamo a fare un gioco/scommessa: chi vince quest’anno il Nobel per la letteratura?






  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 22/09/2009 - 14:12

    “Le donne intellettualmente più evolute, quelle che possono diventare le Muse dell’uomo, si trovano fra la categoria delle prostitute” scrisse Otto Weininger in “Sesso e carattere” (1903). Che cosa accomuna August Strindberg o Cecco Angiolieri, Arthur Schopenhauer o D.H.Lawrence, e molti altri? Un rapporto conflittuale con la donna, sfociato in più occasioni in vera e propria misoginia.
    Sembrano tempi lontani, il femminismo radicale ha fatto la sua epoca, eppure, nonostante gli slogan di pari opportunità acclamati e sostenuti nella forma, la sostanza del rapporto fra uomo e donna è ancora oggi complessa, a danno della seconda: dal lavoro alla famiglia, dal linguaggio alla considerazione sociale. Passi decisi e consapevoli sono stati portati avanti con intensità, l’accesso all’istruzione di tante donne ha mutato spesso modalità e contenuti.

    La misoginia dichiarata è sempre più rara, ma quanto nella sostanza l’approccio maschile è cambiato? Si pensi ai ruoli in televisione delle donne, tante veline, quanti velini? Si pensi ai posti di responsabilità nel lavoro, qual è il rapporto fra...


  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 22/09/2009 - 08:31

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    Molto presto, a dire il vero, ma è diventato un mestiere solo da poco tempo. Scrivere mi è sempre piaciuto, fin da piccolo. Poesie, raccontini brevissimi già a sette-otto anni. Naturalmente ho avuto anch’io la mia fase adolescenziale in cui scrivevo canzoni. Sembra sia una specie di passaggio obbligato, come l’acne. Poi, qualche anno fa, ho capito che avevo parecchie cose da dire nella forma che mi è più congeniale ed ho dato ordine e senso a ciò che prima era solo un hobby.

    Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

    Esattamente al centro, località molto di moda per altro, di questi tempi. In realtà credo ci sia bisogno di entrambe le componenti. Nel mio caso cerco di aver sempre presente ciò che voglio effettivamente dire, “ il messaggio”, tanto per usare un termine desueto, che voglio trasmettere. Però è l’...





  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 21/09/2009 - 14:11
    Si parlava di un sogno. Lasciatemi prima dire alcune cose.
    Scrivere un romanzo non è semplice: trovare la concentrazione, sviluppare un’idea, rispettare la grammatica, organizzare il tempo, ecc. Non vorrei sembrare banale, credo con profondità in ciò che ora vi dico.

    Se pensate alle fatiche fisiche di un muratore o alla precarietà lavorativa di tanti giovani, alle difficoltà economiche di una famiglia pressata da un mutuo o quanti altri esempi potrei fare, beh, vi dico subito quello che penso: scrivere un romanzo appartiene alla leggerezza della vita, alla bellezza delle idee, a un non problema che non può e non deve diventare un problema.

    Tuttavia scrivendo un romanzo si riflette su se stessi, oltre che sulle descrizioni o sui personaggi, è inevitabile. Perché al vecchio Fabio fate dire qualcosa di particolare o alla giovane Elisa imponete un comportamento, in loro, nei personaggi, si vede in qualche modo se stessi appunto; buttiamo fuori, concedetemi questa grezza espressione, emozioni e pensieri. Capita che si soffra nello...




  • Autore: Morgan Palmas
    Dom, 20/09/2009 - 14:50

    Il sogno di cui parlavo ieri lo propongo domani, non oggi.
    Nel frattempo vi lascio un contributo assai interessante di Demetrio Paolin.
    Vi auguro buona domenica.

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Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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