Interviste scrittori

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  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 24/06/2009 - 09:27

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    No, ho sempre saputo che avrei fatto lo scrittore. L’ho capito appena ho appreso “come si fa “ a leggere, sui 5 anni. Verne e soprattutto Salgari, ma anche i fratelli Grimm e Andersen. E quintali di fumetti.
    Ho appreso, da subito e di istinto, che il lettore deve essere esclusivo (nulla esiste fuori della lettura) ed onnivoro (tutto - l’universo intero e ogni altro possibile e impossibile universo- è nella lettura) oppure non è un lettore.
    L’ho capito quando mi sono trovato a riempire con la mia grafia da spennacchiotto (per la quale ho preso anche pessimi voti in condotta) quaderni di improbabili avventure e ringhianti poesie.
    Un giorno mi trovai a fare sintesi tra le due cose (avventura e poesia) raccontando in versi Orlando che cerca di spezzare la sua Durlindana dopo la sconfitta di Roncisvalle. Lì avvertii in qualche modo che la mia sorte era segnata.
    In questi anni maturi non ho accettato i compromessi. Mi misi a cercare, a leggere ancora di più, a costruire linguaggio. I miei insegnanti di lettere li posso dividere, dalle elementari all’università, tra quelli che mi davano dieci (forse perché intuivano qualcosa) e quelli che mi avvicinavano allo zero. Senza sfumature intermedie. Devo dire, con i parametri adulti, che avevano ragione i secondi.
    Scrivevo effettivamente male.
    Sentivo il tema come una prigione,...







  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 24/06/2009 - 09:12
  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 24/06/2009 - 08:24
    Siamo quasi ad un terzo delle lezioni e dall’ottava dovreste avere iniziato a scrivere. Facciamo il punto della situazione. Vi farà bene.
    Se considerate che dalla lezione 8 riguardo l’incipit avete tenuto una media, come indicato, di una cartella e mezza a lezione, essendo oggi la trentunesima, dovreste avere non meno di 36 cartelle fatte.

    So che tra voi vi sono persone che per diversi motivi stanno seguendo le lezioni senza scrivere il romanzo, stanno cercando un confronto per accumulare riflessioni e tecniche per il futuro.
    Ma io mi rivolgo soprattutto a chi sta tentando la sfida (dalle mail che mi sono pervenute siete circa la metà). Siate onesti con voi stessi, avete almeno 36 cartelle sotto il naso? Se sì, bene, se no, perché? Quali sono stati i problemi? Concentrazione, ansia del foglio bianco, pigrizia, timore del fallimento, scuse, che cosa? Non scoraggiatevi, tenete duro, trovate nuova concentrazione. Potete ancora riprendervi. Certo, dovete recuperare. Dipende da voi. Oggi stesso mettetevi al computer, chiudete la porta...



  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 23/06/2009 - 11:39

    Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

    Ho iniziato da adolescente, per consolarmi.

    Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

    Con l’istinto creativo ci si può fare poco. Dunque mi colloco nettamente dal lato della razionalità. Poi a volte si scopre che il risultato finale è molto diverso da quanto preventivato… e allora ci si chiede: sarà stato l’istinto creativo?

    Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.

    Una volta ero maniacale: scrittura dalle undici del mattino (abbastanza svegli, non ancora stanchi) all’una (calo di zuccheri. poi digestione, stanchezza, sonno). E con tappi di gomma nelle orecchie (per non sentire, ad esempio, il rumore della ventola di raffreddamento del computer). Da un po’ di anni a questa parte sono diventato molto ma molto più flessibile.

    Di che cosa non può fare a meno mentre si accinge alla scrittura? Ha qualche curiosità o aneddoto da raccontarci a riguardo?

    Ormai solo il computer mi è indispensabile. E qualche volta – ma è una conquista recente – per buttare giù un’idea mi basta persino la carta!

    Wilde si inchinò di...















  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 23/06/2009 - 11:25
    Una breve riflessione sull’originalità, indispensabile se volete colpire chi vi legge e soprattutto chi giudicherà il vostro romanzo, nel caso vi sia il desiderio di tentare una pubblicazione.
    Perdonate se oggi sembrerò un pochino metafisico o balzano nelle mie parole, mi auguro però di riuscire a trasmettervi il mio pensiero. Non posso esserne convinto interamente, ma ho il sospetto che sia così come andrò a dirvi.
    Possedere un’originalità nella scrittura concerne la vostra mente, in particolare, un approccio mentale. Un esempio concreto.
    Di fronte a una scelta difficile che vi coinvolge, qual è il vostro atteggiamento? Vi affidate al vostro istinto? Ne parlate con qualche persona cara prima di fare qualsiasi cosa? Fate una scelta davvero vostra o per diversi motivi accontentate sempre gli altri?.

    È un nodo nevralgico: vivere fra timori di deludere gli altri e costrizioni sedimentate nel tempo non aiuta l’originalità. E ciò si riversa con forza nella scrittura.
    Qualcuno potrebbe obiettare che proprio perché costretto in certe...





  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 22/06/2009 - 11:58
    Ieri ho partecipato all’ultimo evento del Piccolo Festival della Letteratura di Bassano del Grappa. Il tempo era minaccioso, ma per fortuna, grazie alla concessione delle fosche nuvole, abbiamo avuto il piacere di ascoltare Giorgio Vasta, autore de “Il tempo materiale”, edito da Minimum Fax.
    Desidero soffermarmi su alcuni punti, senza per questo pretendere di riportare con precisione il pensiero di Vasta, soltanto mie semplici interpretazioni ricordando le sue parole.

    Si è parlato del senso della complessità. Vasta sosteneva che per diversi motivi, oggi, molti vorrebbero essere fruitori di letteratura senza fatica, lontani dalle asperità, assorbendo con facili movimenti mentali, quasi immobili, anche a livello linguistico. Buffo...


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Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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