Come scrivere un romanzo in 100 giorni

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  • Autore: Morgan Palmas
    Ven, 24/07/2009 - 10:16
    Nella lezione 54 scrivevo: “Dire ma non dire tutto, dire con calma in modo che il lettore fantastichi su possibili scenari”. Che cosa significa?
    Vi può essere un’anticipazione (la prolessi nella lezione 36); vi possono essere difficoltà che rimandano un evento (gli ostacoli e gli imprevisti della lezione 10); si potrebbe portare il lettore in altri lidi confondendo la prospettiva (la digressione nella lezione 14); la realtà e la fantasia potrebbero deviare l’attenzione verso una particolare contingenza narrativa (lezione 26).

    Le tecniche per dire con calma sono numerose e dovreste sempre tenere a mente che l’unico vero sistema per conquistare chi legge è incuriosirlo, trasmettergli il messaggio che c’è ancora qualcosa da scoprire pagina dopo pagina. La curiosità è il motore e voi dovete considerare con serietà di essere validi meccanici che hanno a cuore tutte le parti: il pistone, il radiatore, lo spinterogeno, ecc.
    Avete bisogno, continuando la metafora, anche di strumenti: i guanti, le chiavi a T o a brugola, i bulloni, il trapano...



  • Autore: Morgan Palmas
    Gio, 23/07/2009 - 11:52
    Nonostante le rivelazioni di Tess Gallagher, Carver è e rimane un maestro del minimalismo, anche se comprendere le contingenze implicherebbe la considerazione del ruolo di Gordon Lish, suo editor di una vita.

    Che cosa è necessario nella scrittura? Che cosa può essere eliminato?.
    Sono due domande che lo scrittore affronta ogni volta che si appresta a creare storie, il confine fra necessità ed eliminazione è non di rado diafano.

    Mentre scrivete, vi chiedete spesso se ciò che state inserendo nelle unità narrative sia importante o meno, e non vi è una legge universale che possa dipanare la lana letteraria, ahimè la scienza è un’altra faccenda. Malgrado l’incertezza degli strumenti, è di...




  • Autore: Morgan Palmas
    Gio, 23/07/2009 - 10:33
    di Paola Mattiazzo

    Quante volte - senza neppure rendercene conto - incrociamo altre persone, altre vite, altre storie? Non ce ne accorgiamo neppure. Vediamo la ragazza in piedi alla fermata dell'autobus con noi, oppure l'uomo con un megafono che grida ad una manifestazione, senza soffermarci sulla loro vita. Giudichiamo esclusivamente quello che vediamo. Ci si sfiora, per un attimo, senza avere il tempo o la possibilità di capire nulla dell'altro.

    Quanti incontri di questo genere viviamo in una giornata? Quante persone incrociamo per un attimo, ci si guarda, ci si studia e poi via, verso le nostre occupazioni e la nostra routine?

    Spesso si tratta di vere tragedie. Vite vissute al limite, che cercano la possibilità di un riscatto o di una redenzione, ma non la trovano.

    A volte basterebbe allungare una mano. Allungarla ed afferrare quella del nostro vicino, impedendogli di precipitare senza speranza.

    Ho letto un libro, che parla di queste situazioni in modo magistrale.

    Si tratta di "Asthmes", di Sophie Maurer. In Italia è edito dalla...











  • Autore: Morgan Palmas
    Mer, 22/07/2009 - 11:32
    Ogni romanzo che si rispetti gode di un suo nodo nevralgico nella storia, il più delle volte esso è reso attraverso l’uso della tecnica del climax.
    Non mi interessa oggi parlare dell’apice del climax quanto invece fornire una serie di consigli per portare il lettore fino a tale punto.
    Non scordate le coincidenze premeditate e soprattutto siate consapevoli che non debbano essere troppo evidenti: piccoli segni allusivi, mai una dichiarazione d’intenti.
    Una ragazza che immagina il matrimonio con il suo ragazzo e gli dice la data e il luogo anni prima e poi si verifica, per quanto romantico e affascinante, appare triste nel tema delle coincidenze. Molto meglio invece portarli in quel medesimo luogo per fare un’altra cosa (magari una messa in ricordo del nonno nella chiesa oppure una passeggiata a cavallo nel prato dove si celebrerà il matrimonio con rito laico).

    Una norma da stampare su una parete della vostra stanza: dire ma non dire tutto, dire con calma in modo che il lettore fantastichi su possibili scenari.

    Un piccolo...






  • Autore: Morgan Palmas
    Mar, 21/07/2009 - 09:48
    Non è mai tardi per una lezione di metodo. Vi voglio spingere a inseguire la bellezza della precisione.
    È bello parlare dell’armellino o del mirabolano; è bello raccontare gli accadimenti in un campo di segale o l’infiorescenza a corimbo di un sorbo; è bello narrare un’abbattuta in barca o una concitata partita a spatola.
    La precisione rende ricca la scrittura, la grossolanità la impoverisce.

    Informatevi su quanto intendete raccontare, non ci sono soltanto le biblioteche o le riviste, oggi internet ha rivoluzionato la quotidianità di chi scrive, donando un’immensa quantità di informazioni che possono essere utilizzate in maniera peculiare.
    So che è più semplice scrivere “un grande albero” o “un prato fiorito” o “una barca che virava” o “si giocava a carte”, e comprendo che sia più complesso l’approccio che vi propongo, ciononostante vi incoraggio a trovare la bellezza dei particolari. In essa avrete modo di imparare, conoscere parole nuove, sviluppare idee diverse e più profonde.

    È un po’ impopolare avere cura della...






  • Autore: Morgan Palmas
    Lun, 20/07/2009 - 08:43
    I personaggi sono pensieri, azioni e dialoghi. Oggi dovreste riflettere su un aspetto che il più delle volte è trascurato: la gestualità, così naturale e presente nella vita, altrettanto invece complessa da rendere nella prosa. Provate a pensare ai tantissimi elementi gestuali che incontrate ogni giorno nelle persone. Perché traslarli nel vostro romanzo? Per alcuni motivi che cercherò di riassumere brevemente:

    1- Un gesto può dire molto più di tante parole (esempi: sguardo basso e fisso mentre l’altro parla, darsi ripetuti buffetti per significare un ridestarsi dal sonno, ecc).
    2- Esso può raccontare un’evoluzione di un personaggio senza esprimere i suoi pensieri (esempio: Lucia inizia, quando incontra Paolo, a balbettare nell’esprimersi e risponde a monosillabi, per tali ragioni batte nervosamente il piede a terra e Paolo se ne accorge).
    3- Un gesto del tutto diverso dai soliti d’un personaggio può fare presagire un cambiamento.
    4- La gestualità è la caratteristica principale di un introverso, di un timido, di una persona con...




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Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

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La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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