CURIOSITÀ GRAMMATICALI
Non ti ricordi una regola? Noi proviamo ad aiutarti.
Le ultime dal blog...
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Autore: Morgan PalmasVen, 18/11/2022 - 14:40
Se qualcuno mi avesse raccontato il viaggio fino al 2022, non ci avrei creduto. Sono stati 13 anni incredibili. Nel frattempo, il parlare di libri online, se così posso dire, ha vissuto una rivoluzione nelle sue fondamenta. Nel 2009 Facebook era arrivato da poco in Italia ma non esistevano ancora i numeri e le consuetudini che poi sarebbero diventati parte della quotidianità. Instagram e Pinterest comparvero nel 2010 e TikTok nel 2016. Il parlare di libri online si è spostato sempre più nei social e i blog hanno perso la centralità che avevano prima.I ricordi in 13 anni sono innumerevoli. Abbiamo costruito nel tempo su Facebook una comunità di 173 mila persone circa ‒ grande come l’intera Perugia o Reggio Calabria ‒, nella quale i commentatori aprivano dibattiti con le loro opinioni. Quando abbiamo raggiunto le 100 mila visite uniche al mese nel blog ci è sembrato un riconoscimento dei nostri sforzi. Inoltre, non si contano le situazioni che ci hanno commosso o emozionato, perché nel parlare di libri si entra altres...
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Autore: Annamaria TrevaleGio, 03/11/2022 - 18:35
Romanziere, poeta e drammaturgo, Enrico Pea (Serravezza, 1881 – Forte dei Marmi, 1958) è stato il grande narratore di un certo mondo popolare e contadino della Versilia a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo.
Nasce a Serravezza, in provincia di Lucca, nella modesta famiglia di un marmista. Quattro anni dopo la sua nascita un’alluvione spazza via la casa natale, costringendo la famiglia trasferirsi in un paese vicino, a casa del nonno materno Luigi Gasperetti. Il padre muore per un incidente sul lavoro, la madre se ne va per cercare lavoro come domestica e i tre figli vengono affidati a vari parenti. Enrico cresce con il nonno, personaggio complesso che in gioventù era stato ricoverato per alcuni anni in manicomio dopo un tentativo di suicidio causato da una morbosa gelosia nei confronti della moglie: i racconti drammatici e spesso legati all’esperienza del manicomio del nonno, con cui vive per qualche anno vagabondando per le campagne, influenzano molto la fantasia del giovanissimo nipote e compariranno poi nella sua produzione letteraria.
Nel 1894, alla...
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Autore: Annamaria TrevaleGio, 27/10/2022 - 16:32
Forse non tutti sanno che Amelia Pincherle Rosselli (Venezia, 1870 – Firenze, 1954) non è stata solo la madre dei fratelli Aldo, Carlo e Nello Rosselli, il primo caduto sul fronte della Prima Guerra Mondiale e gli altri due uccisi in Francia (dove si erano rifugiati per sfuggire al fascismo) da sicari dell’estrema destra francese per ordine di Mussolini,ma anche un’importante scrittrice dei primi anni del Novecento.
Nata a Venezia in una famiglia della buona borghesia ebraica, Amelia Pincherle è sorella di Carlo Pincherle, architetto e pittore, che sarà il padre di Alberto Moravia, e cugina dell’ammiraglio Augusto Capon, la cui figlia Laura, scrittrice e attiva pacifista, sposerà il fisico Premio Nobel Enrico Fermi. Nel 1892 sposa Giuseppe Emanuele Rosselli, livornese, di famiglia agiata e aspirante musicista, ma soprattutto grande amante della vita mondana della capitale, dove la coppia si stabilisce dopo aver vissuto per qualche anno a Vienna.
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Autore: Annamaria TrevaleMar, 25/10/2022 - 09:38
Io e Rhett (Sperling&Kupfer, 2022) è l’ultimo libro di Chiara Moscardelli, che dopo essersi dedicata per qualche tempo al thriller, ma caratterizzato da una forte impronta umoristica, come nei due romanzi dedicati al personaggio di Teresa Papaveroe nel più recente La ragazza che cancellava i ricordi (Einaudi, 2022), torna alle origini della sua narrativa e ci presenta una nuova storia strettamente autobiografica.
Siamo nel gennaio 2020 quando Chiara, protagonista e narratrice in prima persona, si ritrova improvvisamente in casa il gatto Rhett, un micione di otto anni che ha perso il suo padrone ed è in cerca di una nuova sistemazione. Quella con Chiara dovrebbe essere solo temporanea, almeno nelle intenzioni di lei, che sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti: ha infatti appena deciso di licenziarsi dal lavoro per aprire una partita IVA e proseguire da indipendente la sua attività nel mondo editoriale. Non ha però...
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Autore: Annamaria TrevaleGio, 20/10/2022 - 20:02
Umberto Eco (Alessandria, 1932 – Milano, 2016) è stato semiologo, filosofo, medievista, autore televisivo, giornalista e curatore editoriale, tuttavia viene ricordato dal grande pubblico soprattutto come scrittore e autore di alcuni romanzi di largo successo.
Nasce ad Alessandria in una famiglia della piccola borghesia – il padre era un impiegato delle ferrovie –, studia al liceo classico e s’impegna presto nella Gioventù Studentesca cattolica, anche se, arrivato a laurearsi in filosofia a Torino con una tesi su San Tommaso d’Aquino, in seguito racconterà di aver perso la fede e di essersi allontanato dal mondo cattolico proprio per colpa degli studi sul santo filosofo.
Nel 1954 vince un concorso che lo fa entrare alla RAI e partecipa alla grande opera di svecchiamento dell’ente radiotelevisivo, ancora gestito in gran parte da dirigenti formatisi negli anni dell’EIAR sotto il regime fascista, insieme ad altri giovani destinati alla notorietà: Furio Colombo, Gianni Vattimo, Angelo Guglielmi. La cultura di massa, il ruolo dei media e il mondo dello spettacolo...
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Autore: La RedazioneLun, 17/10/2022 - 18:09
Quella tra Elsa Morante e Alberto Moravia è senz’altro una delle storie d’amore più note del panorama letterario italiano. Qui di seguito proponiamo una lettera molto particolare che Elsa Morante scrisse ad Alberto Moravia nel 1950:
«Caro Alberto,
non riesco a dormire, e scrivo a te per dirti quello che già da molti mesi avrei dovuto dirti, e cioè che ti prego di perdonarmi il mio comportamento di questi ultimi tempi, e, soprattutto, di non credere mai che esso significhi la fine del mio grande affetto per te. Se tu sapessi il disordine della mia mente, che malgrado tutto riesco a nascondere, e l’incertezza che ho in ogni momento, l’impressione di sterilità, e aggiunta a questa la passione veramente strana e quasi inaudita per molti versi che mi è capitata, avresti pena di me più ancora di quella che hai.
Non credere che io non ti sia grata per il modo che usi...
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