Xavier Dolan: da “J'ai tué ma mère” a “È solo la fine del mondo”
Il 7 dicembre uscirà nelle sale italiane È solo la fine del mondo, l'ultima fatica dell'enfant prodige Xavier Dolan. Il film è tratto da un'opera teatrale di Jean-Luc Lagarce, autore francese morto a soli trentotto anni nel '95, a causa dell'AIDS. La storia è incentrata su uno scrittore, Louis, malato terminale, che torna a casa dopo molti anni di assenza. Lì lo attendono la sua famiglia, incomprensioni e silenzi, che non riescono a trovare le parole giuste per esprimersi. Il cast della pellicola è composto da Nathalie Baye, Gaspard Ulliel, Marion Cotillard, Vincent Cassel e Léa Seydoux.
Attore, doppiatore, sceneggiatore e, appunto, regista, Xavier Dolan è uno dei nomi più interessanti dell'attuale panorama cinematografico internazionale. La sua prossima regia sarà un film intitolato The Death and Life of John F. Donovan, previsto per il 2017. Ma com'è cominciata la carriera di Dolan/regista? Facciamo un rapido viaggio nella sua passata produzione.
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J'ai tué ma mère (2009)
Scritto, diretto e interpretato da Dolan, il film è incentrato sul rapporto conflittuale tra una madre e il figlio adolescente, Hubert. La donna è divorziata dal padre del ragazzo, il quale risente della mancanza di una figura maschile ed è inquieto, come molti ragazzi della sua età. Hubert sfoga sulla madre dolore, frustrazione e un sentimento di amore-odio già esplicato nel titolo del film, la cui traduzione è “ho ucciso mia madre”. Dolan scrisse la sceneggiatura semi-autobiografica di J'ai tué ma mère a sedici anni.
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Les amours imaginaires (2010)
Il film (conosciuto anche come Heartbeats) è la storia di due amici, Marie e Francis, entrambi innamorati dell'affascinante Nicolas, un ragazzo di campagna da poco giunto a Montréal. I due faranno di tutto per conquistare le attenzioni di Nicolas: addirittura il desiderio per il giovane è talmente forte da mettere in discussione la loro amicizia. Les amours imaginaires è stato presentato nella sezione «Un certain regard» a Cannes 2010.
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Laurence anyways e il desiderio di una donna... (2012)
Nel 2012 è il turno di Laurence anyways e il desiderio di una donna.... Tutto comincia alla fine degli anni Ottanta, quando un professore di letteratura, Laurence Alia, confessa alla propria compagna, Fred, di aver vissuto per trentacinque anni nella menzogna: lui si sente una donna e vuole diventarlo. All'inizio Fred è sconvolta, ma poi sceglie di restare accanto a Laurence, che, nonostante tutto, ama profondamente. Inizia così un lungo processo di trasformazione, che durerà dieci anni: Laurence dovrà affrontare le difficoltà e gli ostacoli legati alla sua scelta, e lo stesso rapporto con Fred, intenso e straordinario, subirà dei duri colpi.
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Tom à la ferme (2013)
Nelle nostre sale Tom à la ferme è uscito con un enorme ritardo a luglio di quest'anno, ma il film è del 2013 (tra l'altro, presentato proprio quell'anno al Festival di Venezia). Tratto dall'opera teatrale di Michel Marc Bouchard, il lungometraggio ha come protagonista Tom, il quale, dalla città, si reca in campagna per assistere al funerale del suo grande amore, Guillaume. Lì scopre che la madre del compagno non ha mai saputo dell'omosessualità del figlio, al contrario di Francis, il fratello di Guillaume. Francis impone a Tom il silenzio, esercitando su di lui svariate forme di violenza, fisica e psicologica: nonostante tutto, tra i due si crea un legame particolare e ambiguo, di repulsione e, nello stesso tempo, di attrazione.
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Mommy (2014)
La grande consacrazione internazionale di Dolan arriva con Mommy, vincitore del Premio della giuria alla 67ª edizione del Festival di Cannes. Dopo J'ai tué ma mère, ancora una volta Dolan si concentra sul difficile rapporto tra una madre, Diane, e il figlio Steve, il quale soffre di sindrome da deficit di attenzione e iperattività. A questa coppia esplosiva si unisce una vicina di casa, affetta da una grave forma di balbuzie: questi tre personaggi si supportano a vicenda, superando, per un momento, angosce e difficoltà quotidiane. Purtroppo, i problemi di Steve sono sempre in agguato. Mommy è soprattutto la storia di una donna, Diane, la quale per amore del figlio sacrifica tutto (lavoro, amicizie, stabilità emotiva), nella speranza di una sua guarigione e di una vita serena. La pellicola rappresenta senz'altro il raggiungimento di una certa maturità cinematografica da parte di Xavier Dolan.
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