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Vorrei essere un’anoressica migliore e tanto altro

Anoressia[da www.experienceproject.com]

ExperieceProject è il sito in cui 37 milioni di persone, per la maggior parte di madre lingua inglese, condividono la propria esperienza, e qui di seguito troverete la traduzione dei loro sfoghi, dei loro dubbi, richieste d’aiuto, di problemi assurdi e disperati. Non è un blog. Non ci sono moderatori, né si possono vendere cose o organizzare appuntamenti, valore zero a livello commerciale. La mia opinione è che sia più simile forse a un cut-up, mettere tutto insieme cose molto distanti tra di loro senza apparente significato.

 

VORREI ESSERE UN’ANORESSICA MIGLIORE

Ho sempre odiato il mio aspetto, anche quando ero all’asilo, mi vedevo come la bambina cicciona, o come quella strana con i capelli ricci, ma nel secondo anno di liceo non ne potevo più e ho deciso di smettere di mangiare e da allora l’anoressia è quasi diventata la mia droga. Così non mi taglio. Quando stramangio mi sento orribile e tutto quello a cui riesco a pensare è di tagliarmi. Sono passata dall’anoressia alla bulimia e poi tutte e due, ma adesso sono qualcosa di più di una che mangia compulsivamente, adesso sono scesa al mio peso più basso di sempre, 45kg, e ho appena iniziato a mangiare tonnellate di roba di nuovo, e adesso ci sono giorni in cui non faccio altro che ingozzarmi ma non riesco proprio a smettere di mangiare. Voglio essere magra di nuovo.

C’è qualcuno che vuole essere amico o roba? Ho bisogno che qualcuno mi tiri merda per quanto mangio e che mi chiami cicciona, ho bisogno di una critica aspra perché so che non dovrei mangiare quanto sto mangiando adesso. Fa schifo. Voglio essere magra di nuovo.

UNDEAD3325 18-21 F

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MI PIACE MANGIARE LA COLAZIONE A CENA

Adoro mangiare la colazione per cena. Quello che preferisco è andare da IHOP tardi la notte e mangiare i pancakes! C’è qualcosa di inspiegabile nello stare seduti da IHOP quasi vuoto nel mezzo della notte, con una tazza di caffè mente mangio i pancakes!

FORFRIENDS 1976 31-35 F

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NON RIESCO A DORMIRE STANOTTE, C’È UNA RAGAZZA CHE FLUTTUA NELLA MIA STANZA

Ecco una parte del mio blog che ho deciso di condividere qui.

Ci è capitato a tutti prima o poi. Sei disteso a letto, fissi il soffitto e cerchi di costringerti ad addormentarti. Forse accendi la televisione per trovare un programma così noioso da farti dormire. Quando questo non funziona forse passi a leggere un libro, sperando che quel rituale obbligato di spostare gli occhi lungo la pagina li costringerà ad arrendersi e alla fine a mandarti nel mondo dei sogni. O forse provi a incollarti le cuffiette dell’iPod nelle orecchie con la speranza che la musica ti rilassi fino alla beatificante fase REM.

Ma quando tutto questo non funziona, uso una strategia diversa per passare il tempo di notte. Sgattaiolo fino al computer dove metto insieme un nuovo conflitto da far affrontare ai miei personaggi. Deve essere sempre qualcosa di misterioso per me, altrimenti non funzionerà. A volte diventa troppo inquietante. Come quando c’è quest’immagine di una ragazza spettrale, vestita di bianco con lunghi capelli neri, che scende dal soffitto proprio verso di me. Quando succede, di solito dopo è troppo difficile tornare a dormire. In parte perché devo spiegare chi è, perché si trova qui, e soprattutto come il mio protagonista l’affronterà. Ma trae anche origine dal fatto che è una cosa un po’ troppo inquietante e adesso non posso proprio andare a dormire.

Mi è capitato recentemente, dopo aver visto un film coreano del genere fantasmi, Wishing stairs. Se avete visto il film, allora forse adesso vi viene in mente la scena di cui ho parlato. Quando dentro la sala per le prove di ballo c’è la ballerina alle spalle del suo amico, mentre gli viene incontro, guardandosi intorno sbattendo gli occhi, appesa a mezz’aria come un incubo. Il film mi ha dato delle idee per il personaggio, Lin Wu, che spesso fa incontri simili a questo durante le sue avventure.

Sarebbe riduttivo dire che il cinema asiatico ha avuto una piccola influenza sulla mia scrittura. Probabilmente è stata l’ispirazione più grande, per come ho visto finora il mio personaggio Lin Wu. Forse è anche uno dei motivi per cui non dormo di notte. Ma alla fine so che il mio personaggio affronterà, in un modo o nell’altro, quella ragazza spettrale appesa al soffitto. E dopo avrà il tempo per occuparsi di quella bambolina inquietante che sembra cammini per tutto il pavimento da sola, al momento. Dovrò aspettare per poter farmi una bella dormita.

PACLARK 31-35 M

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SONO NUDA LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO

In genere sono nuda dalle 6 di pomeriggio fino alle 8.30 di mattina. Fanno 14 ore e mezzo, il 60% della mia giornata, e durante i fine settima direi che qualche volta sto nuda per due giorni, negli altri sto vestita. Facendo un conto totale direi che sto nuda la metà del mio tempo.

CMNFGIRL 26-30 F

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HAI RINUNCIATO A TROVARE LA FELICITÀ IN UNA RELAZIONE?

E se si perché? Se sei felice, come hai fatto?

ONALERT 56-60 M

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BEH, IO STO PER FARMI UNA CANNA

WATERDIPS 26-30 M

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COME È POSSIBILE?

Faccio parte dell’unità di commando del corpo dei marines dell’esercito degli Stati Uniti d’America, sono alto 1.85m, 113kg di muscoli. Lui prova rancore verso di me ed io occasionalmente faccio delle incursioni in casa sua alla ricerca di terroristi. Lui è uno scienziato, quindi ovviamente è un terrorista. Delle 90 volte che ho perlustrato la sua casa di lusso a pannelli di legno, mi ha preso a pugni 71 volte. Mi ha preso per la gola almeno 10 volte e ricordo che mi ha dato calci così forti che sono volato per 5 metri. Ha provato a strangolarmi con le gambe ma sono riuscito a mettergli un crocifisso davanti, la pelle ha cominciato a luccicargli di viola e ha gridato ed è sparito nel nulla. Come può uno sfigato scheletrico con gli occhiali pestare uno dei migliori marines addestrati d’America?!

USAMARINENOMATCHFORFOUREYES 22-25 M

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NON HO MAI AVUTO UNA RELAZIONE

Sono un ragazzo di 19 anni, etero, che non ha mai avuto una relazione, mi sembra che tutte le ragazze siano uguali e che in un certo senso abbiano la stessa personalità. Non so perché.

AMMARVALJEAN 18-21 M

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PERCHÈGLI UCCELLI DORMONO CON UNA ZAMPETTA ALL’INSÙ?

ATHORABLE 41-45 M

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SONO UNA RAGAZZA INTELLIGENTE MA BRUTTA

Questa descrizione mi sta a pennello. Sono sempre stata accettata in tutti i corsi, gli insegnanti mi chiedevano consigli su come scrivere lettere e sulla grammatica, e generalmente sono, dal punto di vista accademico, dotata. Ma non mi dà nessuna gioia perché per quanto possa catturare l’attenzione di qualcuno con i miei pensieri e le mie idee, ci sarà sempre una ragazza carina. Voglio essere sostenuta e sostenere gli altri, ma a volte non mi sento abbastanza energie ed è in quei momenti che essere brutta mi deprime, perché non c’è nessuno lì per te a sollevarti. C’è sempre qualche ragazza carina in agguato, quella che ti spezza il cuore, la ragazza che passa di lì con il vestitino estivo e rompe la concentrazione di chiunque sia insieme a me. Riesco a iniziare delle relazioni, più stile trombamici che fidanzata-fidanzato, ma perfino all’inizio le loro dita non scivolano attorno alla mia vita, e non mi guardano un secondo in più del necessario. Non c’è connessione visiva, e credo sia vitale per alcune persone. In mezzo a un folla, in un bar, in un’aula, nessuno mi nota. Mi irrita sapere che ci sono ragazze che ricevono le attenzioni di qualcuno, la gente ascolta i loro problemi, stanno loro vicino, e li affascinano, e io non avrò mai tutto questo. Mi irrita che, anche se ho una relazione, vengo lasciata per una ragazza attraente prima o poi. Sono intelligente, ma voglio così tanto essere amata, tenuta stretta, ricevere attenzione, proprio come capita alle ragazze carine. Questi sono i miei desideri più vanesi, vorrei avere capelli leggeri e luminosi, una pelle morbida e una bella carnagione, grandi occhi e un nasino piccolo, una schiena che non si curva e delle gambe lunghe, così non sarei così bassa e sproporzionata, labbra più piene, piedi più piccoli, niente peli, e smettere di mangiarmi le pellicine intorno alle unghie, e vorrei avere un viso più carino e un sorriso più bello. Vorrei non essere brutta.

BALANCEME 21-25 F

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IL MIO AMICO CHE ABITA IN INGILTERRA MINACCIA DI SUICIDARSI PERCHÈ NON USCIRÒ CON LUI?!! IO ABITO IN CANADA! PERFAVORE AIUTATEMI!

KAYLIKEKAKE 18-21 F

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MI HANNO PRESA A SASSATE

Quando ho abitato alle Hawaii per la seconda volta, ero amica di questa ragazza nata con un ginocchio deforme. La pelle intorno al suo ginocchio destro era un po’ distorta e scolorita, e a volte le causava dolore, zoppicava un po’. C’erano questi ragazzini nel quartiere che pensavano che questo suo ginocchio fosse strambissimo e schifoso, così qualche volta quando lei si trovava fuori casa le tiravano le pietre per un po’ prima di correre via. Non l’avevo mai saputo, finché una volta mi trovavo con lei, ed è arrivato il gruppo e ci hanno prese a sassate, prendendola in giro per il ginocchio, e perché era tropo strano che qualcuno fosse suo amico. Non mi ricordo tanto, mi ricordo che ho gridato che erano così crudeli, e lì ho un po’ inseguiti prima di assicurarmi che stesse bene. Era tutto così triste.

SACCHRINESMILE 16-17 F

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IL REGGISENO: UNA RAGAZZA DIVENTA DONNA LA PRIMA VOLTA CHE NE METTE UNO? …UN RAGAZZO DIVENTA UOMO AL PRIMO CHE TOGLIE?

KNOBBYKNEES 46-50 M

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IO SOPRAVVIVERÒ ALL'APOCALISSE DEGLI ZOMBIE

Solo perché, innanzitutto, ho dei coltelli, so correre veloce, non mi fermerei a pensare prima di sparare a una testa di zombie, mi piace uccidere le cose, so sparare con la pistola, e sono molto brava a nascondermi.

TOXICGUMMYBEAR 13-15 F

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MI PIACE DORMIRE SUL PAVIMENTO

Ho dormito sul pavimento per cinque anni e penso che sia bellissimo, faccio molto movimento quindi ho bisogno di mantenere la mia schiena in buone condizioni. Tuttavia a volte può essere difficile. Per esempio, quando le persone vengono a trovarmi e mi guardano strano quando vedono che in camera mia non c’è nessun letto. C’è un modo di dire che mi viene in mente “dormire sul pavimento ti tiene con i piedi per terra”.

FRANKLEENACTY 21-25

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Francis Bacon, Self portrait, 1972VOGLIO RACCONTARE LA MIA STORIA

Ho sempre avuto un po’ di problemi. Ho sofferto di gravi episodi di ansia da separazione per tutta la vita. Quando avevo 5 anni, i mie genitori hanno cominciato a lasciare me e a volte mio fratello da soli in macchina, mentre facevano un rapido salto a qualche negozio. Io urlavo e piangevo perché pensavo che non sarebbero tornati. Pensavo che non mi volessero e che mi avrebbero lasciata là e se ne sarebbero tornati a casa a piedi. Anche adesso non riesco a stare in una macchina da sola. Non sclero come in passato, ma gli occhi mi si riempiono di lacrime. E poi hanno iniziato a prendermi in giro in tenera età. La scuola era la mia via di scampo perché non mi prendevano in giro là. Andavo all’asilo. Magari passavo una giornata fantastica a scuola, e poi tornavo a casa e avevo un crollo perché sapevo che mi aspettavano. Mi sentivo così ferita e i miei genitori se ne fregavano. Mio papà era anche bipolare all’epoca, sebbene la malattia non fosse stata diagnosticata, quindi le cose erano piuttosto dure. I miei genitori litigavano sempre, e mio papà gridava, e stare in famiglia era una merda. È cominciata la prima elementare e in qualche maniera sono riuscita a fare amicizia con i bulli. Ma adesso se mi guardo indietro, credo che loro provassero pena per me. Hanno iniziato a prendermi in giro a scuola. Mi chiamavano grassa e brutta. Ho cominciato ad avere una bassa autostima fin da così piccola. Avevo un po’ di sicurezza ma non così tanta come le altre ragazzine della mia età. Ma ho sempre avuto almeno un amico durante gli anni in cui sono stata presa in giro. Lei era la mia migliore amica e l’ho conosciuta all’asilo. Hanno cominciato a prendermi un po’meno in giro man mano che gli anni passavano. In terza elementare, io e la mia migliore amica abbiamo smesso di frequentarci. Ma questo tipo mi ha detto che gli piacevo e abbiamo iniziato a uscire insieme. Mi ricordo che sono rimasta seduta nella doccia quella notte, chiedendomi perché gli piacesse una ragazza grassa e brutta come me. È durata due mesi finché l’ho mollato. Ha detto a tutti che non gli piacevo neanche. La mia vita famigliare stava peggiorando. Dopo la terza elementare mia mamma ha deciso di trasferire me e mio fratello a un altro istituto, abitavamo nella stessa casa, solo che ci voleva mezz’ora per andare a scuola. È cominciata la quarta elementare. Ho cominciato ad avere una gran cotta per uno dei ragazzi del mio quartiere. Era il mio migliore amico tra tutti i ragazzi che frequentavo. Io ero proprio un maschiaccio, quindi uscivo solo con i maschi. Lui non mi prendeva in giro come gli altri. Era gentile. E mi coinvolgeva in tutte le cose. E mi ha voltato le spalle. Questo tipo mi prendeva in giro perché ero povera, e poi diceva al tipo che non ero povera e che avevo abbastanza soldi visto che ero andata a Disney Land 4 volte. C’era questo albero dove ci nascondevamo sempre. Quando non volevamo parlare a nessuno, ce ne andavamo là in cima e parlavamo per ore. Nell’estate prima della quinta elementare la gente del mio quartiere ha iniziato a prendermi in giro pesantemente. Era la gente che io chiamavo mia amica. Ma io l’ho accettato perché pensavo di meritarmelo. Mi dicevano che ero grassa e brutta e stupida e insulsa, e mi prendevano a botte. Mi ricordo di quella volta, c’era un tipo che mi teneva schiacciata giù e diceva che stava rovesciando la vacca. Quella volta, ho accettato di essere brutta e grassa. Ricordo che sono andata a nuotare con mio papà e mio fratello e dovevo continuare a nuotare lontano da loro, perché avevo una gran botta sul braccio, verde e viola, che mi aveva fatto uno dei ragazzi. Le ragazze del quartiere continuavano a chiamarmi puttana perché uscivo con i ragazzi. Avevano cominciato a mettere in giro la voce che andavo a letto con loro. Andavo quasi in quinta elementare, 9 anni. Questo quando i litigi dei miei genitori peggiorarono. Una volta mio padre se ne è andato per giorni. Ed io me ne stavo seduta chiedendomi perché non ci volesse più. Luglio 2010. Ancora l’estate prima della quinta elementare, il mio migliore amico mi ha abbandonata. E ha scatenato gravemente la mia ansia da separazione. E non potevo gestirlo. Stavo per avere un attacco di panico. Così mi sono grattata entrambi gli avambracci con le unghie. Erano tutti rossi. Non sapevo cosa stavo facendo quella volta. Non sapevo cosa fosse l’autolesionismo. Stavo solo cercando un sollievo. Lo facevo ogni volta che le emozioni erano troppo difficili da affrontare. Non troppo spesso. Ma una volta ho dato così di matto, non sapevo cosa fare, l’ho fatto con le unghie molto forte. Ho tirato fuori il sangue. Pioveva quindi mi pizzicavano le ferite. Questo tipo che conoscevo aveva visto e mi ha fatto promettere di non farlo più. Non so perché l’abbia fatto, ma ho promesso. Ogni tanto mi difendeva quando i ragazzi mi prendevano in giro. Papà e mamma decisero di trasferirsi più vicini alla scuola. La quinta elementare cominciò e io mi sentivo così sola. Mi mancava vivere nella mia vecchia casa. Avevo degli amici là. Non avevo più niente in cui sperare. Mi sono alzata, sono andata in un posto dove mi sembrava che tutti mi odiassero, sono andata a casa e ho passato tutto il giorno da sola nella mia stanza. Sono diventata molto depressa. E ovviamente assieme alla depressione sono arrivati anche odio per me stessa, ansia e paranoia. Tutto il giorno, in classe, disegnavo o scrivevo di quanto fossi brutta e grassa. Mi odiavo. Non volevo morire, ma non volevo nemmeno vivere. Ho iniziato a tagliarmi. I tagli non erano profondi. A malapena si trasformavano in cicatrici. Ma erano abbastanza per sollevarmi dal dolore per un po’. In quel periodo ho iniziato a farmi delle domande sulla mia sessualità. Ma ogni volta che la questione se mi piacessero le ragazze mi saltava alla mente, la ignoravo, sperando che se ne andasse. Diagnosticarono a mio padre di essere bipolare e le cose erano difficili. Per un po’ non riuscirono a trovargli le medicine. E mi ricordo di quella volta che in pratica ha avuto un crollo mentale. Ha cominciato a prendere un nuovo antidepressivo, e prendeva il doppio della quantità raccomandata. Mia mamma portava me e mio fratello a scuola, e lui stava sul sedile dietro a piangere. Mia mamma voleva portarlo alla guardia medica, ma ha iniziato ad andare in panico, dicendo che gli avrebbero fatto del male. Alla fine ho detto ai miei genitori che mi tagliavo e mi hanno portata in terapia. C’era una signora anziana che proprio non mi capiva. Voleva fare un sacco di giochi in scatola. Durante una sessione, siamo finite a giocare a Sorry Sliders tutto il tempo. Ho smesso di tagliarmi per il resto della quinta elementare così non dovevo più andare da lei. Ho fatto credere a tutti di essere felice. Ho passato gran parte dell’estate da sola. In pratica mi isolavo. Durante l’estate ho iniziato ad avere le allucinazioni. Non troppo forti o troppo spesso, comunque. Sentivo come se le cose mi toccassero un sacco, e a volte vedevo delle ombre. Ho iniziato a riparlare con la mia migliore amica dell‘asilo. È iniziata la prima media e pensavo che le cose sarebbero state diverse. Pensavo che sarei stata felice. Ma in agosto, lo stesso mese in cui ho iniziato la scuola, ho ricominciato a tagliarmi. Questa volta era più profondo. E si potevano vedere le ferite. Sono diventata dipendente un sacco stavolta. In qualche modo i miei genitori lo scoprirono e sono ritornata in terapia. Lei capiva ma non mi ascoltava. A quel tempo pensavo mi stesse aiutando solo perché era meglio della mia prima terapista. Io e mio papà abbiamo cominciato a litigare sempre di più in quel periodo. I miei problemi con la rabbia peggiorarono. Ma potevo controllarmi se ci provavo. Mi ricordo che stavo mangiando a cena e mio padre mi disse che sarei finita nel programma tv Il più grande perdente, questo mi ha fatto male. L’aveva detto la persona che avrebbe dovuto amarmi, prendersi cura di me, alzare la mia autostima. Mi sono sentita così sola quella volta. Il mio umore era così estremo. Ero o felicissima o molto depressa. Non c’era via di mezzo. E non sapevo come controllarlo. Ho iniziato a giocare a questo gioco on line di nome Roblox, perché mi sentivo più felice on line. La gente non mi conosceva, così non mi poteva prendere in giro, potevo essere me stessa, ecc. Ho iniziato con degli “appuntamenti” on line. Mi sentivo una stronzetta. Prendevo per il culo i sentimenti della gente e poi smettevo di parlare. Io e la mia migliore amica stavamo facendo così una volta. Questa persona stava dicendo delle porcate a me e alla mia amica, e lei lo odiò da subito. Nella chat privata, si è scusato. Abbiamo iniziato a parlare e mi sono affezionata. Durante un gioco, mi ha detto che mi amava. Ma poi ha detto che pensava di essere gay. Ero molto confusa. Il giorno dopo sembrava che si fosse “ucciso”. (Scoprirete dopo perché ho messo questo tra virgolette). Suo “fratello” mi ha dato la notizia e tutto. Poi se ne è andato per un mese o due. Ho iniziato a uscire con un altro ragazzo che pensavo mi piacesse. Ma appena il fratello tornò sapevo che avevo bisogno di lui. Mi mandava dei messaggi dicendo di amarmi. Dopo un po’di giorni, ho mandato la mia amica a rompere con il “mio ragazzo” dell’epoca, e mi sono fatta un nuovo profilo. Io e i fratelli abbiamo iniziato a frequentarci. I miei sbalzi d’umore diventavano sempre peggiori. Mi tagliavo di più. E la mia terapista non mi aiutava un cazzo. Il mio “ragazzo” continuava a cambiare nome e sapevo che non era chi diceva di essere. Quindi l’ho mollato. La mia migliore amica ammise che lui le piaceva e mi spezzò il cuore. Ci rimettemmo insieme in 3 giorni. Arrivò il 2012 e iniziai a digiunare per perdere peso. Volevo essere carina. La mia paranoia peggiorò. Ero sempre paranoica. Mi stava uccidendo. Arrivai al punto in cui volevo morire. Ero tendente al suicidio. Le mie allucinazioni diventarono più frequenti. Sentivo le voci, e vedevo le ombre e sentivo che le cose mi toccavano dappertutto. Mi stavo facendo molto del male. Tutti pensavano che stessi bene. La gente cominciò a scoprire che mi tagliavo. Mi trattavano diversamente a scuola. Quando ero sovraeccitata, tutti mi adoravano e uscivano con me. Ma quando rientravo in depressione nessuno era al mio fianco. Arrivò l’estate e ho pensato che l’avrei fatta diventare una bella estate. Ma invece è stata la peggiore che ho passato finora. È cominciata bene. Uscivo con gli amici ed ero felice. Ma è arrivato giugno, e le cose sono andate in pezzi. Non ero mai stata così male. Ho preso dei purganti per la prima volta in vita mia quell’estate. Avevo superato il mio limite di calorie così prendevo le purghe. Quell’estate mi sono tagliata molto. Quando ero depressa mi isolavo. Quando ero sovraeccitata scendevo al piano di sotto e davo fastidio alla mia famiglia con la mia felicità, mi arrabbiavo e poi mi deprimevo di nuovo. L’ultimo giorno di giugno io e mio papà abbiamo litigato. Non riuscivo a controllare i miei problemi di rabbia e ho sclerato. Sono andata su in camera mia e ho dato un pugno al muro e ho lanciato la sedia. Mio papà è salito e mi ha gridato addosso. Mia mamma l’ha fatto uscire e mi ha parlato. Ma i mie pantaloncini si erano tirati un po’su, e vide i tagli che avevo fatto la sera prima. Le mie cosce erano tutte tagliate e non aveva mai visto niente di peggio prima. Mi hanno portato a un centro di recupero mentale. Hanno diagnosticato una sindrome bipolare di tipo 1. Sono stata lì sei giorni e poi sono uscita. Ho pensato che tutto si sarebbe sistemato dal momento che adesso avevo delle medicine. Ho cominciato a vedere un nuovo terapista. Ho pensato, siccome è successo tutto questo, adesso doveva esserci un nuovo inizio. Ho iniziato ad andare a una nuova scuola. Per i primi giorni andava tutto bene. Ma è arrivato il venerdì e ho mollato il mio ragazzo perché ero una bipolare, e non sapevo chi lui fosse, e in realtà c’era uno a cui piacevo nella vita vera. Quindi abbiamo cominciato a uscire insieme. Sono stata con lui tutto il sabato. Ma poi mi sono resa conto che non mi piaceva quanto pensassi, e che in realtà era uno fastidioso. L’ho mollato domenica sera. È durata due giorni. Per farmi ingelosire il mio ex disse che era tornato con la sua “ragazza”. E l’aveva mollata. Siamo tornati insieme in sei giorni. Ho accetto il fatto che avevo veramente bisogno di lui. In un certo senso mi completava. Settembre 2012, forse il 28, sono tornata da scuola e mia madre è andata a prendere mio fratello. L’avevo pianificato per una settimana. Appena se ne è andata, sono andata in camera mia e ho rotto uno specchio. Ho preso la mia lama, mi sono tolta i vestiti e sono rimasta in mutande e canottiera. Mi sono tagliata le cosce, dalle ginocchia in su. Poi sono passata alle braccia. Avevo un intero avambraccio tagliato. Ho nascosto la lama, così sarebbe sembrato che mi fossi tagliata con lo specchio. Ma appena mi sono vista mi sono resa conto di quello che avevo fatto. E ho cominciato a piangere. Ho chiamato mia mamma e le ho detto che avevo bisogno di un aiuto psichiatrico. Ma appena ho messo giù ho sclerato, rendendomi conto che sarebbe salita in camera mia. Mi sono alzata per bloccare la porta ma è entrata troppo in fretta. Ha iniziato a urlare. Ha svegliato mio padre (faceva il turno di notte). È tutto molto confuso quello che mi ha gridato. Ma mi ricordo che mi hanno chiesto cosa avevo che non andava. Mio papà voleva chiamare il 911 perché pensava che avessi voluto uccidermi. Mi hanno portata a un altro centro di recupero mentale. Mi hanno diagnosticato la sindrome da deficit di attenzione e iperattività e le mie medicine da bipolare non erano servite a niente. Sono uscita dopo una settimana. Sono tornata a scuola e tutto. In quel periodo, io e il mio ragazzo abbiamo cominciato a litigare sempre di più. Mi rendeva più depressa. Ha smesso di importarmi se vivevo o morivo. Non aveva importanza. Io e mio papà litigavamo sempre di più. Mio fratello mi odia. Mi chiamava sempre stronza, brutta e grassa solo perché sapeva che così mi avrebbe ferito. Non avevo per niente autostima. Niente. Odiavo me stessa con tutte le forze. Andavo ancora dallo stesso terapista della prima volta che mi avevano ricoverata. L’anno finì e cominciò il 2013. Ho iniziato a fumare gangia. So che è stupido, ok, mah…a un certo punto, a febbraio, io e il mio ragazzo ci mollammo perché mi ero rotta delle sue cazzate e gli dissi che io sapevo che lui non era chi diceva di essere. Si è inventato un altro nome, ma non sono tornata sui miei passi. Ho iniziato a uscire con un po’ di gente di 14 anni. Uno mi stava prendendo per il culo. Aveva fatto in modo di piacermi, e poi aveva smesso di parlarmi. È stato il mio primo bacio. Ha detto che mi aveva baciato solo perché era sballato. Suo fratello gemello mi chiese di uscire una settimana dopo e dissi di sì. È successo qualcosa, ma alla fine ho passato un intero giorno da sola su un albero. Uno dei fratelli maggiori dei miei amici passava di lì e mi ha visto. Si vedeva che avevo una giornata di merda. Così si è seduto e ha fumato un po’ di gangia con me. Siamo andati in un posto più appartato e abbiamo fumato un altro po’. Poi abbiamo incontrato un altro ragazzino di 14 anni amico mio, e ancora abbiamo fumato. Ho cominciato a sentire lo sballo. Era la prima volta che lo sentivo sul serio e mi ha fatto sclerare. Pensavo di morire. Poi siamo andati su un’altra panchina e ce ne siamo fatti un’altra. (io ero l’unica a fumare di più, il mio amico faceva uno o due tiri). Il mio amico se ne andò e noi tornammo dove avevamo cominciato. Mi ero fumata una canna tutta da sola. Ha ritirato fuori la gangia e mi sono resa conto che l’avevo fumata quasi tutta io. Lo sballo mi prendeva alla grande. Non ci vedevo bene. Girava tutto. Continuavo a guardare per terra. Il tipo non smetteva di farmi domande, riuscivo a sentire le parole, ma mi attraversavano e basta. Sono caduta sui sassi e mi sono detta “Cazzo, tutto questo è reale!”, avevo molto freddo ed ero intorpidita. Non riuscivo a sentire niente. Mi ha chiesto se volevo la sua giacca. Non riesco a ricordare tutto quello che ho detto ma la sua giacca mi è apparsa addosso. Dovevo anche essere a casa in 10 minuti, e lui non aveva il telefono quindi dovevo tirare fuori il mio. Sono andata per prenderlo nella mia tasca, ma non riuscivo a capire come muovere la mano. Dopo, a casa, mi sentivo meglio. Non ero più triste. Sono tornata con il mio ragazzo mentre uscivo anche con l’altro tipo. Lo facevo solo perché mi sembrava che la relazione on line non fosse reale. Mi sembrava fosse solo un gioco crudele. Una notte, ho cominciato a tagliarmi. Mi stavo per uccidere. Ho tagliato tutto il mio braccio destro. Avrei smesso solo quando tutto il sangue fosse uscito. Ma la persona della relazione a distanza mi ha fermato. In quel periodo mi curavano in ambulatorio, basta in clinica, e ammisi che mi tagliavo. Non ho detto che stavo per uccidermi. Ma mi hanno mandata al Pronto Soccorso, da lì mi hanno mandata a un altro centro di recupero mentale. Ce l’avevo con il mondo. Odiavo tutti. Ero così depressa là dentro. Mi hanno dato un antidepressivo e sono uscita dopo 8 giorni. La notte che sono uscita, stavo mandando messaggi al mio ragazzo reale. Sapeva che ero stata ricoverata e mi mollò all’istante. Questo mi spezzò. Pensavo che l‘antidepressivo mi avrebbe aiutata, ma questo evento fece svanire tutta la speranza che avevo. Mia mamma disse che non ero costretta ad andare a scuola il giorno dopo, ma volevo provarci ugualmente. Ha dovuto venire a prendermi prima perché non ci riuscivo proprio. Mi sono rifiutata di andare a farmi curare da un medico in ambulatorio. Non perdonerò mai nessuno per i trattamenti sbagliati che mi hanno dato là. C’era questo tipo della mia età, quel tipo che mi ha fatta sballare per la prima volta, suo fratello minore, beh cominciò a piacermi. Mi era sempre piaciuto un po’ ma un giorno mi decisi a dirglielo. Per farla breve, abbiamo iniziato a uscire in maggio, credo. Frequentavo anche il ragazzo on line ma non mi importava. Era un bugiardo e prendeva in giro i miei sentimenti. La scuola era finita, e abbiamo continuato a uscire per il resto di maggio. Praticamente ci sballavamo ogni giorno. E diventammo molto intimi sessualmente. E un giorno siamo andati fino in fondo mentre eravamo sballati. Me ne pento ancora. Nessuno lo sa. Neanche la mia migliore amica. Abbiamo smesso di uscire, e il suo migliore amico mi disse che mi avrebbe mollata in ogni caso comunque. Non mi colpì più di tanto perché sapevo che sarebbe successo. Non riuscivo a smettere di tagliarmi. Tagliavo sempre più in profondità. Evitavo solo i polsi. Sapevo che se fossi andata abbastanza in profondità avrei potuto recidere una vena. I tagli non erano così messi male, ma quando mia mamma li ha visti ha pensato che avessi bisogno di punti. Le mie pillole non funzionavano. Ero depressa, mi sentivo iperattiva, la mia rabbia era alle stelle, era tutto un casino. Alla fine ho detto al mio “ragazzo” on line che sapevo che era una ragazza. E ha confessato tutto. Mi ha detto tutto. Ed è stato in quel momento che i pensieri che avevo respinto così tanto tornarono e ho capito che mi piacevano le ragazze. Ho provato a rinnegarlo. Mi ha dato del tempo per pensare se iniziare di nuovo a frequentarla. Abbiamo parlato al telefono per la prima volta. Aveva una voce bellissima. Il 14 giugno le ho chiesto di uscire. E ha detto di sì. Forse penserete che sono matta a uscire con qualcuno che mi ha messo in tutti quei casini del cazzo, ma lei mi piace veramente. Un sacco. Lei è la mia motivazione per guarire. Ho passato 83 giorni senza tagliarmi per lei. Ma ci sono ricascata un po’ di tempo fa. È stata una brutta ricaduta. Ho continuato a tagliare sempre più in profondità nel polso e la mia mano è diventata bianca. Stavo per svenire. E ho iniziato a sclerare perché non potevo lasciarla. Ho messo dei fazzolettini su tutte le ferite e hanno smesso di sanguinare per un po’. Ho smesso di fumare in maggio. È iniziata la terza media e io sono tornata a scuola dicendo a tutti che avevo una ragazza. A nessuno importava, tranne a un ragazzo a cui ero stata molto vicina l’anno scorso. Ha iniziato a trattarmi come una merda. Mi odia adesso. Ma non mi importa perché tutti mi odiano. Quest’anno è stato proprio uno schifo. Sono così depressa. Fa male. Voglio morire. Sono sprofondata in un odio intenso per me stessa. Sono così paranoica. Arrivo al punto in cui voglio prendermi a pugni in faccia. Non sono più in terapia. Finora fanno quattro mesi in cui sto bene con la mia ragazza. Non è sempre tutto perfetto ma riusciamo a passarci sopra. Sto ancora cercando di riprendermi. Ho mangiato ed è da un po’ che non prendo le purghe. Ma le mie allucinazioni sono peggioriate. Ho allucinazioni ogni giorno e ogni notte. Sento e vedo cose. Non posso fuggire. Più o meno è da 20 giorni che sono pulita. Ma non sono felice. Mia mamma ha il cancro. Non è ancora così grave ma continuano a portarla dentro per delle operazioni e non glielo tolgono mai del tutto. Mio papà non si occupa di me. Ha preso troppi sonniferi, e sapete, no, cosa succede quando la gente è proprio stanchissima e dice tutto quello che pensa? Beh, mi ha detto che spera che io non torni mai a casa. E anche quando non era stanco ha detto che non gliene frega più niente. Recentemente sono ricascata nella gangia. La notte di Halloween ho detto che sarei andata a fare dolcetto o scherzetto con un po’ di amici. Ma sono uscita con un’altra persona che non ho il permesso di vedere. Abbiamo fumato tutta la notte. Mi sono proprio fatta un bel viaggio. Non riesco nemmeno a ricordarmi gran parte della notte. E anche, più o meno, continuano a prendermi in giro a scuola.

Diagnosi: bipolare, disturbo da deficit di attenzione ed iperattività, disturbo ossessivo-complusivo e schizofrenia borderline.

Credo di avere un disturbo della personalità ma ho troppa paura per parlarne con un dottore.

So di essere debole. Non serve dirmelo. C’è gente che sta peggio, però, ok, vabbé…

JUSTANOTHERTROUBLEDGIRL 13-15 F

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AMO LA NATURA

Mi piacciono le grandi città, i computer, l’elettronica hi-tech. Mi piace un wi-fi che corre veloce, i videogiochi violenti e le macchine. Ma c’è qualcosa di così bello quando sto seduto sull’erba. E quando sento gli uccelli cinguettare. E sento il vento. Non so cosa sia.

LORDSPHINX 13-15 M

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Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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