Vonnegut e la fantascienza militante
[Articolo pubblicato sulla Webzine Sul Romanzo n. 5/2012 Intellettuali e Potere]
Qual è il modo migliore per dire la verità e far sì che serva a qualcosa, che possa incidere sul reale?
Forse, un’esposizione puntuale delle nostre ragioni, un’analisi accurata dei fatti, l’elenco dei nostri punti fermi, magari in ordine di importanza?
A mio avviso, la risposta giusta sarebbe: «Urlando», ma facciamo finta di non essere stati abituati all’indecoroso spettacolo televisivo dell’abbaiare insensatezze.
Passiamo, quindi, alla risposta successiva: possiamo cercare di farci ascoltare attraverso l’ironia. Litote («Il mondo non è un bel posto in cui vivere») e antifrasi («Il mondo è proprio un bel posto in cui vivere!») sono più incisive di una frase priva di orpelli. Così, in letteratura, il rovesciamento ironico, la deformazione e lo slittamento sono armi che il narratore può utilizzare per rinvigorire la propria forza comunicativa. Anche la fantascienza, dunque, può essere un ottimo strumento per criticare ferocemente governi e politiche, per cercare di mettere sotto gli occhi del lettore lo spettacolo del mondo in cui vive e in cui è troppo immerso per guardarlo oggettivamente, per “leggerlo” senza sovratesto, per osservarlo con occhi privi di lenti interpretative e scevri da condizionamenti. In questo, Kurt Vonnegut, autore considerato di fantascienza senza che ne avesse le intenzioni, riesce egregiamente.
In Un uomo senza patria, ultimo testo prima del postumo Armageddon in Retrospect, Vonnegut ci dice, fra le molte altre, due cose che ci fanno capire come la science fiction non sia il genere del divertissement letterario, ma l’approdo di chi voglia farsi ascoltare e di chi voglia parlare di realtà:
- di aver scelto di suscitare il riso per potersi far ascoltare dai grandi di famiglia (e solo le freddure li distoglievano dai discorsi che stavano affrontando);
- di aver appreso di essere diventato uno scrittore di fantascienza solo quando lo hanno definito tale, ma ritenendo che l’etichetta fosse dovuta esclusivamente all’utilizzo della tecnologia nei suoi libri (scelta che riteneva obbligata: come escludere dal quadro un elemento che esiste?)
Quando Vonnegut scrive, per esempio, Ghiaccionove o La colazione dei campioni, sferra accuse feroci e critica aspramente il modo in cui gli uomini hanno ridotto il mondo, ma lo fa in due scritti, di cui:
- il primo tratta dell’apocalisse, di un santone e del congelamento della terra;
- il secondo ha un autore che dichiara di aver creato il personaggio che sta facendo muovere, rompendo così la finzione (sospendendo l’incredulità) e trascinando Kilgore Trout in una serie di improbabili avventure. Autore e personaggio sono messi sullo stesso piano e l’atto creativo dell’autore diventa, perciò, concreto, reale.
[Per continuare a leggere quest'articolo, clicca qui e vai a pagina 69]
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi