Vivere con i gatti
La mia vita con i gatti è il nuovo libro di Morishita Noriko pubblicato dalla casa editrice Einaudi il 31 agosto 2021, traduzione di Laura Testaverde. La copertina è una stampa colorata, Gatto addormentato, tratta dal libro Bairei Ekagami. La particolarità di questa scrittrice risiede nella capacità di raccontare la quotidianità attraverso una scrittura delicata in grado di trasportare il lettore in ogni singolo evento della storia, senza mai essere banale.
Raccontare la propria vita con i gatti non è una novità, già in passato noti autori hanno dedicato dei libri ai loro animali domestici, come Doris Lessig con il suo Gatti speciali.
Morishita Noriko però non è quel tipo di scrittrice e inizia questo romanzo con una premessa ben precisa: «Vorrei che questo libro lo leggesse chi non ama i gatti, chi non ha mai avuto un animale domestico».
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Lei non era una gattara (termine che ormai in italiano ha preso una connotazione quasi negativa facendo immaginare una donna nubile con almeno dieci gatti in casa) anzi preferiva decisamente i cani come compagni di vita. Nella prima parte del libro, infatti, ripercorriamo ricordi di quando era bambina e di alcuni cagnolini che erano entrati a far parte della sua famiglia. È sempre bello crescere con degli animali domestici, diventano parte integrante delle giornate di ognuno di noi tanto da creare un vuoto incolmabile quando poi non ci sono più. Molto spesso dopo la perdita di un cane o di un gatto si tende a non volerne adottarne uno nuovo, proprio per evitare la sofferenza della loro scomparsa. Anche se agli occhi di estranei può sembrare assurdo, in realtà si vive un vero e proprio lutto, per cui l’unico rimedio sembrerebbe quello di non adottarne più.
«Ma se il destino ti offre la possibilità di salvare un animale in pericolo, che fai? Ti tiri indietro?»
La scrittrice Noriko vive una vita tranquilla, a casa con sua mamma le giornate trascorrono serenamente, tutto cambia quando scoprono che una gatta randagia ha partorito i cuccioli nel loro giardino. La notizia arriva come una doccia fredda per lei perché non ha assolutamente tempo né volontà di occuparsi di queste creature, in più i gatti non le sono mai piaciuti e la mamma crede che questi animali siano spiriti pericolosi. Decidono quindi di darli via il prima possibile.
Di fronte però alla bellezza della natura l’uomo resta sempre incantato, così nonostante il cinismo iniziale, le due donne si inteneriscono vedendo come una gatta lotta per la sopravvivenza dei propri cuccioli, e aiutate da una cugina e da una zia amanti di gatti, decidono di prendersene cura, creando uno spazio della casa dedicato solo a loro.
«Quando erano nati avevo pensato che mi era capitata una seccatura e avevo desiderato che si levassero di torno, ma ora che davvero era stabilito che sarebbero andati via, sentivo un vento freddo attraversarmi l’anima.»
I mesi passano e i gattini riempiono la casa di risate e amore, si racconta che un gruppo di cuccioli sia in grado di curare le malattie dell’anima, Noriko e la mamma si affezionano sempre di più, all’interno delle pagine il lettore troverà anche delle foto di questi scriccioli appena nati e li seguirà nella crescita. Sembrerà di essere lì, in quel salotto, di giocare con loro, di prendersene cura e di sperare che troveranno una casa accogliente. È difficile crescere molti gatti insieme, per cui alcuni dovranno essere dati in adozione e come ogni separazione all’inizio è difficile ma poi genera grande soddisfazione, soprattutto quando si viene a conoscenza di tutto l’amore che hanno donato.
«Ho avuto l’impressione che fossimo per la prima volta davvero una famiglia proprio perché c’era il gatto. Non finirò mai di ringraziarlo.»
Attraverso le adozioni dei gatti si intrecciano storie di altre famiglie che sembrano essere state riunite dalla presenza di questi nuovi membri. E la scrittrice sottolinea l’importanza di prendersi cura degli animali domestici in maniera responsabile.
«All’inizio tutti li coccolano. Poi ci sono trasferimenti, divorzi: le situazioni delle persone cambiano, no? E i gatti vengono abbandonati.»
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L’abbandono viene visto spesso come una soluzione, ma chi ama per davvero non abbandona mai, e non fa differenza se sia una persona o un animale.
I gatti in questo libro sono una metafora della famiglia, della felicità nello stare a casa con le persone che si amano, della bellezza di trascorrere del tempo insieme, e non un tempo qualsiasi ma quello che più ci è caro: il presente.
«Alla gente basta stare con chi ha caro, per sorridere senza sforzo.»
Questo libro è perfetto se si vuole fare pausa da una vita frenetica e caotica perché è in grado di trasportarci in un’atmosfera che solo i libri giapponesi riescono a creare ed è soprattutto una goduria per chi ama i gatti e non si stanca mai di ammirali in tutto il loro mistero:
«Se li guardi dritti in faccia, pare abbiano un’espressione insoddisfatta, con gli angoli della bocca in basso, ma se li guardi di profilo quegli angoli sembrano salire in alto, come se ridessero.»
Per la prima foto, copyright: Tran Mau Tri Tam su Unsplash.
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