Viaggio in Slovenia – Cinque libri da leggere
Programmare un viaggio in Slovenia (e consigliarvi cinque libri da leggere a riguardo) significa soprattutto riscoprire le radici storiche della nazione: l'attuale capitale, Lubiana, fu occupata e annessa all'Italia (più precisamente alla Venezia Giulia) durante la seconda guerra mondiale e, successivamente, venne integrata alla Jugoslavia, fino all'indipendenza nel '91. Da allora è diventata la capitale della Slovenia, Paese dell'Unione Europea dal 2004. Cosa leggere, dunque, per conoscere più da vicino la Slovenia e la sua cultura?
Veronika decide di morire di Paulo Coelho (Bompiani, 1999) ha come protagonista Veronika, una ragazza slovena di ventiquattro anni, decisa a lasciare questo mondo, non per effettivi problemi di natura economica, sentimentale o personale: vittima della monotonia dei giorni, Veronika sente semplicemente di non voler più vivere. Assume, così, una forte dose di sonniferi, abbandonandosi al suo destino, ma viene salvata e si risveglia in un ospedale psichiatrico. Lì apprende che il suo cuore, a causa del suo gesto estremo, è stato irrimediabilmente compromesso e che le restano comunque pochi giorni da vivere. All'inizio Veronika spera che tutto possa concludersi in fretta, ma il successivo incontro con vari personaggi la spingeranno a considerare la sua esistenza in modo diverso, ritrovando la serenità e la consapevolezza che può essere cercata solo dentro di noi.
Passiamo a Il campeggio di Duttogliano di Tullio Kezich (Sellerio, 2001), racconti legati all'epoca fascista o all'immediato dopoguerra. Dominante tra essi è Il campeggio di Duttogliano, che narra della Gioventù Italiana del Littorio, dove trovano spazio «la memoria storica di Trieste, il dissidio etnico tra slavi e italiani, l'eccitazione delle velleità autoritarie dentro l'ambiente di una comunità chiusa, il ritratto vivido, difficilmente dimenticabile, di un padre che difende, con sommessa tenacia, la dignità etica della vita quotidiana».
Miha Mazzini ambienta il suo Il giradischi di Tito (Fazi, 2008) negli anni Settanta, nella Slovenia di Tito: la musica occidentale arriva anche verso Est e l'adolescente Egon vuole a tutti i costi un giradischi. Il suo desiderio si scontra con l'ostilità della madre, che, al contrario, vorrebbe che il figlio fosse più fedele alle tradizioni. Ma lui sogna le musiche dei T-Rex, grazie alle quali potrebbe conquistare Maja, di cui si è innamorato. Nel frattempo, la sua vita scorre tranquilla, con la madre e la nonna che parla con gli spiriti, mentre il padre non c'è: di lui nemmeno una traccia, nemmeno in vecchie fotografie, poiché la madre di Egon le ha distrutte.
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Una primavera difficile di Boris Pahor (Zandonai, 2009) si apre nel maggio del '45, con un reduce sloveno dai campi di concentramento nazisti, ospite presso un sanatorio nei pressi di Parigi.Radko Suban è un uomo distrutto, ma per lui c'è ancora la possibilità di ricominciare daccapo, grazie all'amore per una giovane infermiera francese. Un rapporto difficile, incerto, ma anche un sentimento bello, puro, dove ogni gesto di lei diventa per lui motivo di nuova energia e vitalità, capaci di sconfiggere le ombre del passato.
Concludiamo con Slovenia. Lubiana, i centri termali, il parco del Triglav, il Carso e la costa istriana, guida Touring che considera 21 itinerari, 140 foto a colori, informazioni su dove dormire e mangiare, dettagli su eventi e manifestazioni: insomma, un ritratto a trecentosessanta gradi che parte dal litorale istriano, risalendo fino a duemila metri sulle Alpi Giulie, «per sfumare a est negli avamposti della pianura ungherese, fra colline coltivate a vigneti e città d'arte e cultura, centri termali, castelli mutati in residenze barocche e monasteri».
Ecco l'ultimo appuntamento per questo 2014 con la nostra rubrica di “viaggi e letture”, certi che i cinque libri consigliati sulla Slovenia saranno di vostro gradimento, oltre che preludio a un viaggio fantastico.
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