Una trama affascinante e densa di colpi di scena. “L'anomalia” di Hervé Le Tellier
L'anomalia (La nave di Teseo, traduzione di Anna D'Elia) è l'ultimo romanzo di Hervé Le Tellier, uscito in Italia lo scorso marzo.
Le Tellier è un scrittore francese nato a Parigi nel 1957. Dapprima ha anche lavorato come giornalista scientifico ed è membro dal 1992 dell'OuLiPo (acronimo di Officina di Letteratura Potenziale), che è un gruppo di scrittori e matematici d'oltralpe i quali si fanno promotori di particolari tecniche di scrittura. Con quest’ultima fatica letteraria ha vinto il prestigioso premio Goncourt lo scorso anno.
È difficile dare un'etichetta di genere a L'anomalia: parafrasando Pirandello potremmo dire che è «uno, nessuno, centomila» data la particolarità di questo sorprendente romanzo. Le 362 pagine del libro si snodano in tre atti principali, ognuno di essi incastonati in una specifica cornice temporale in base agli eventi narrati: Nero, così come il cielo (marzo-giugno 2021), La vita è un sogno, dicono (24 giugno-26 giugno), La canzone del nulla (dopo il 26 giugno 2021).
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La trama del romanzo è affascinante e densa di colpi di scena in un'atmosfera di "mistery" tecnologico con profonde venature filosofiche sul senso della verità e dell'esistenza, talvolta ingannatrice e fittizia. Non entreremo troppo nei particolari della storia per lasciare al lettore il piacere della scoperta, dando solo delle coordinate per inquadrare il plot. Tutto prende piede nel marzo del 2021 quando un Boeing 787 di Air France sulla tratta Parigi-New York con duecentoquarantatré passeggeri a bordo se la vede brutta a causa di una forte turbolenza prima dell'atterraggio finale a destinazione. Qual è l'anomalia? Lo stesso aereo, con lo stesso equipaggio e gli stessi passeggeri nel giugno del 2021, precisamente centotre giorni dopo, ricontatta la torre di controllo di JFK con la voce del comandante Markle per avvisare della turbolenza in corso, mandando in tilt l'intero sistema per questo incredibile e inspiegabile accadimento. Chiaramente le persone dell’aereo in questione sono ignare dell'esistenza di un proprio "doppio". Tutto viene gestito in segretezza da CIA, FBI e quindi dagli alti stati dei governi statunitense, francese, cinese e russo. La prima parte del romanzo traccia le storie dei vari protagonisti della vicenda con undici personaggi sotto il focus dello scrittore, tra cui anche Victor Miesel, alter ego dello stesso Le Tellier.
Lo stile del romanzo è molto ricercato e le varie situazioni sono dettagliatamente descritte, con una sceneggiatura già pronta per una serie TV. Il lavoro letterario è denso di citazioni oltre che di teorie di logica e matematica, funzionali alla trama e affascinanti da seguire e comprendere. Ci sono a tal proposito due personaggi che lavorano come scienziati per trovare un perché a questa "anomalia", Adrian Miller e Meredith Harper. «Viviamo dunque in un tempo che è soltanto un'illusione, in cui ogni apparente secolo dura soltanto una frazione di secondo nei processori di un gigantesco calcolatore? Cos'è la morte, allora, se non un semplice "end" scritto su una linea di codice», una loro riflessione di fronte al "mistero" in corso e da sviscerare.
Che sia tutto una "simulazione" che abbia come cavia gli esseri umani in gioco? Ci sono questioni religiose per affrontare questo "evento", includendo la comunicazione verso il mondo intero e soprattutto verso i protagonisti di "due vite"? C’e’ un qualcosa di superiore che sovrintende a tutto, un algoritmo o cosa? Chi prende le decisioni? Sono tante domande che costruiscono il fil-rouge del romanzo. Non manca il riferimento diretto ai politici di oggi, anche in termini di humour puro durante il brainstorming per la gestione della "war room", dove spicca il presidente degli USA, il cui nome non viene citato ma è chiaro il riferimento dell'autore a Donald Trump, in termini distopici, vista la differenza verso la realtà odierna.
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La suspense la fa da padrona in questo romanzo e invoglia il lettore a procedere verso un finale da interpretare e di cui non faremo spoiler. Vorremmo comunque sottolineare come Le Tellier voglia sfidare il lettore proprio nella pagina finale del libro in un gioco linguistico di alto pregio. Talvolta il romanzo può sembrare dispersivo e un po' complicato viste la particolarità della trama e la moltitudine dei personaggi e degli eventi in gioco ma alla fine tutto quadra come in un'equazione a più variabili magicamente risolta: «Nessun autore scrive il libro del lettore, nessun lettore legge il libro dell'autore. Possono, al limite, condividerne la conclusione».
Per la prima foto, copyright: Avel Chuklanov su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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