Una storia profonda e enigmatica. “Va tutto bene, signor Field” di Katharine Kilalea
«La vita è breve, e poi si muore. Qualche volta vorrei essere solo il macchinista di un treno, così potrei viaggiare tutto il giorno ascoltando musica.»
Katharine Kilalea oltre a scrivere storie è una splendida poetessa, la sua prima opera infatti è stato una raccolta di poesie One Eye’d Leigh, selezionata per il Costa Poetry Award e il Dylan Thomas Prize. È proprio questa sua propensione alla poesia che traspare da questoprimo romanzo. Infatti, in Va tutto bene, signor Field, pubblicato da Fazi Editore con la traduzione di Silvia Castoldi possiamo apprezzare la sua narrazione avvolgente e sorprendente.
Il protagonista è appunto il Signor Field, un pianista che a causa di un incidente ferroviario subisce un danno irreparabile al polso che mette a repentaglio la sua carriera.
«Mentre scuotevo la testa, come per rifiutare qualcosa, o per scavarmi una tana verso il sonno, mi sorpresi a sussurrare «Andrà tutto bene, alla fine andrà tutto bene», senza capire il perché, come se da qualche parte, dentro di me, sapessi che dormire era più pericoloso che essere svegli.»
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Dopo quanto accaduto decide – con i soldi del risarcimento – di acquistare una casa a Città del Capo che ha visto una volta sul giornale: una villa o per meglio dire è una replica della Villa Savoye di Le Corbusier, costruita dall'architetto sudafricano Jan Kallenbach. Preda di tale pazza mania si trasferisce in questo luogo dove poco dopo lo segue anche la moglie Mim.
Il signor Field è un uomo ermetico, a tratti possiamo definirlo un tipo strano e silenzioso che vive in un insolito senso di rassegnazione e sconforto. La voglia di comprare quell’abitazione è per lui la speranza di una vita felice, l’utopica convinzione di ritrovare la giusta strada, di crearsi una nuova vita e purificarsi da quello che è stato in precedenza. La villetta è uno degli elementi fondamentali del romanzo, la scrittrice le dà un ruolo fondamentale, una funzione chiave per la rinascita del signor Field e un luogo di unione per le famiglie. Le case – scrive Kilalea – devono essere piccole, senza muri e senza porte perché devono permettere alle persone di stare vicino.
Alla fine del romanzo il nostro personaggio cerca di uscire dal suo stato di apatia e di forte stanchezza iniziando a guidare per le strade di notte e a guardare i suoi vicini nel tentativo di mettersi in contatto con qualcuno.
Proseguendo nella lettura di Va tutto bene, signor Field, scopriamo l’ossessione che il protagonista comincia ad avere per Hannah Kallenbach, la vedova dell’architetto della villa che ha acquistato. Inizia a intrattenere addirittura dei veri e propri dialoghi immaginari con questa donna e alla fine instaura anche nella realtà un contatto con la signora iniziando a seguirla e a spiarla nella sua vita di tutti i giorni.
«Lo sguardo di Hannah Kallenbach ebbe uno strano effetto su di me. Avvertii un’ondata inspiegabile di eccitazione. Era un sentimento wagneriano – sfarzoso, eccessivo, enfatico –, eppure, nello stesso tempo, più che un sentimento vero e proprio era una sensazione fisica, come se mi fossi eccitato nel senso scientifico del termine, come se tutti gli atomi del mio corpo si fossero riscaldati e avessero iniziato a saltellare. Mi sentivo eccitato, ma non mi sentivo eccitato. Era solo uno degli incomprensibili riflessi nervosi del cervello, pensai.»
Un personaggio invece che fa solo da sfondo al romanzo è la moglie del protagonista: Mim, la quale, dopo aver accompagnato il marito nella nuova città, lo lascia. Poco sappiamo della donna, non viene quasi mai descritta e la maggior parte di lei e del suo carattere possiamo solo immaginarla.
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Va tutto bene, signor Field è un romanzo profondo e con descrizioni magnifiche. La storia di una vita fatta di assenza, dove la malinconia aveva portato via al protagonista ogni desiderio, ogni forza. Non è una storia avventurosa, non ci sono enigmi o suspense ma solo un uomo nella sua angoscia e ambiguità descritto in modo melodioso come le note che suona.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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