Una storia di riscatto. “Autosalone Corallo” di Emanuele Tirelli
Le prime pagine di Autosalone Corallo, romanzo dello scrittore e giornalista Emanuele Tirelli pubblicato dalla casa editrice napoletana Ad Est dell’Equatore, si aprono con la scena di un bambino di circa undici anni, Daniele Rocci. Uno scenario ludico, quotidiano e giocoso che spesso ogni lettore ha ritrovato in prima persona o indirettamente. Il bambino, però, colpisce il pallone in modo così irruento e forte da farlo arrivare sulla mongolfiera dell’Onorevole Violetta. Alla vista di tale potenza, l’Onorevole si reca a casa Rocci con, a seguito, uno stuolo di giornalisti affermando che, un giorno, il ragazzo avrebbe avuto la stoffa di giocare addirittura in Nazionale.
Da questa vicenda fortuita scaturisce un caso quasi internazionale. Tra l’emozione generale, si inizia a provare una forte speranza per il protagonista, auspicando che quel caso sia davvero un segno che anticipa un destino sfolgorante per il ragazzo. Ma il giovane Daniele Rocci non sembra molto convinto: è negato per il calcio, prima di tutto. Non ha gli agganci giusti, né la giusta preparazione. Non ha un manager che lo segua, a parte suo padre. Alla fine tutto si risolve quasi in una sfumatura fumosa, e il protagonista mette da parte l’antico sogno d’infanzia, dovuto al caso o al destino, diventando agente immobiliare.
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Si ha un salto temporale fra le pagine, e ritroviamo Daniele Rocci non più bambino che gioca al pallone in un cortile, come un milione di bambini: ora è un uomo, un adulto trentaseienne. Adesso ha una compagna, Stefania, e due figli. La sua vita pacata e quieta viene messa in movimento da un evento che scuote Daniele, ovvero il suo imminente e inaspettato licenziamento.
Comincia così, a seguito di questa situazione, una serie di elucubrazioni che lo portano dapprima a pensare di essere in credito con la vita, e in seguito lo faranno giungere a pensieri disfunzionali e negativi, inglobandolo in un circolo mentale vizioso: inizia a pensare di essere un fallito, un uomo da poco, di non aver costruito nulla nella vita. Fa capolino, inoltre, un timore prepotente che gli dona inquietudine: la paura che anche la compagna possa vederlo come lui realmente si vede: contornato da un’aura grigia, fallimentare e senza prospettive. Per respingere questa negatività mentale, prova a darsi da fare. Svogliatamente, si mette alla ricerca di un impiego. Sarà proprio la stessa Stefania, che ha un part-time, a trovare lavoro al compagno presso l’Autosalone Corallo.
In questa nuova prospettiva lavorativa, Daniele inizia a fare le prime conoscenze. All’interno dell’autosalone, conosce l’ingegner Corallo, intenzionato all’apertura imminente di un punto vendita Ferrari. L’uomo, risoluto e determinato, muove la sua vita su di un unico e solo postulato: il secondo e il terzo posto non servono a niente e a nessuno, se non a ricordare al malcapitato che non è arrivato in cima e non è stato il primo.
Intorno alla storia e allo strano connubio fra l’ingegner Corallo e il protagonista ruotano la famiglia di Daniele, del figlio dell’ingegnere e i suoi dipendenti. All’interno delle pagine e andando avanti con il romanzo, è facile che il lettore noti come l’autore non tracci una linea netta fra personaggi buoni e personaggi cattivi, tuttavia ne rimarchi la mescolanza, non dividendo mai nessun protagonista o comparsa in soggetto interamente buono o totalmente cattivo.
Quello che lo scrittore sembra indicare è che ogni individuo immaginario che popola le sue pagine possiede le proprie zone d’ombra, un po’ come accade nella realtà quotidiana. Chiunque ha un lato oscuro, un lato cinico, uno sensibile, una bontà che a volte fa fatica a straripare, mentre altre volte inonda chi sta intorno. Tutto questo accade perché Tirelli denota i suoi personaggi attraverso una sorta di empatia: ognuno ha le proprie motivazioni per essere com’è, e ogni soggetto giustifica le sfumature caratteriali dell’altro secondo il proprio punto di vista.
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Il romanzo di Emanuele Tirelli è un po’ uno specchio che riflette gli auspici di ogni essere umano: avere una vita contornata da eventi grandiosi, incredibili e di successo, essere esenti da ogni tipo di preoccupazione economica e non, ma soprattutto possedere un’immagine potente e vincente. Quello che lo scrittore sottolinea, però, non è la facilità con cui si debba arrivare a una vita laminata di soddisfazioni e sfolgorante. Quello che l’autore sottolinea è l’opportunità. Arrivare ad avere la fortuna di riconoscere la grande occasione, di incontrarla, se il caso, e coglierla al volo, fino ad arrivare a non dare più importanza al percorso che si è dovuto intraprendere per raggiungere un obbiettivo.
Autosalone Corallo di Emanuele Tirelli, è quindi la storia di un riscatto con la vita, una speranza che non deve mai sfiorire poiché riconoscere un’opportunità e accoglierla nella propria esistenza indica come, da un certo punto in poi, lo sforzo per arrivare a un obiettivo si dissolva alla vista del traguardo.
Per la prima foto, copyright: Nghia Le su Unsplash.
Per la terza foto, copyright Paola Salvetti via Facebook.
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