Una nuova indagine firmata Penelope Poirot, tra Dostoevskij e Agatha Christie
Penelope Poirot e il male inglese (Marcos y Marcos, 2017) riporta in libreria la simpatica eroina nata dalla penna di Becky Sharp, che già avevamo avuto modo di apprezzare in Penelope Poirot fa la cosa giusta, pubblicato sempre dalla casa editrice milanese. Dietro a Becky Sharp (ri)troviamo la copywriter e traduttrice Silvia Arzola, la quale, pure per il suo pseudonimo, pesca a piene mani nella grande letteratura del passato – ricorderete, infatti, che Becky Sharp è il nome della protagonista de La fiera della vanità di Thackeray.
Se il primo romanzo della Sharp era ambientato in Toscana, in questa seconda avventura Penelope si sposta nella Liguria di metà anni Novanta, seguendo i passi del Grand Tour, il lungo viaggio effettuato dai giovani aristocratici del XVII secolo, che aveva nell’Italia una delle mete più ambite. Viaggiare era il metodo migliore per combattere il “male inglese”, quella forma di dolce malinconia a cui Penelope ha deciso di dedicare un reportage. Reduce dal successo della sua autobiografia, Una nipote, la protagonista parte per Portofino insieme a Velma Hamilton, fedele assistente e vittima prediletta delle eccentricità della strambissima Penelope, che, forte del suo cognome, ereditato dall’illustre parente, non si tira indietro di fronte a misteri e a intricati casi da risolvere.
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Penelope e Velma sono ospiti presso villa Travers, la lussuosa abitazione che la signora Poirot era solita frequentare nelle estati della sua adolescenza. La casa era stata chiusa per anni, dopo che uno dei figli di Isaac Travers, Samuel, era scomparso in seguito a un’uscita in mare con la sua barca. Insieme a Penelope e Velma, nella villa sono presenti anche il capofamiglia Isaac con l’altro figlio, Francis; la vedova di Samuel, Lea; i figli del defunto e della prima moglie Fiammetta, Andrew e Margherita; Amilcare, amico di Andrew; il giornalista Pepe Pestacozzi con la fidanzata Millie; infine Matilde, amica di Lea, e i domestici di villa Travers, Renata e Renzo Basso. Il clima vacanziero è teso fin da subito: a renderlo ancor più pesante è il carattere di Lea, donna vitale, ma anche poco sensibile e sempre pronta a mettere a disagio chiunque le stia accanto. Così, tra colazioni, cene, pettegolezzi e il caldo sole ligure, si consuma improvvisamente un delitto.
Lea viene uccisa. Il cadavere viene ritrovato con in bocca la carta con cui si confezionano i ghiaccioli azzurri all’anice tanto amati dalla figliastra Margherita, ma anche dal compianto Samuel. Naturalmente ci penserà Penelope a indagare – d’altro canto, con un cognome del genere, non può certo esimersi!
Tra le pagine del libro di Becky Sharp c’è un omaggio esplicito ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij, ma la sensazione è anche quella di ritrovarsi sull’isola di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie: sarà un piacere per il lettore cercare di scoprire, pagina dopo pagina, l’identità dell’assassino e cosa lo ha spinto a un delitto tanto atroce. Inoltre, all’enigma che accompagna l’omicidio di Lea, si aggiungono altri inquietanti quesiti: dov’è finito Samuel Travers e cosa si nasconde dietro la morte, avvenuta molti anni prima, di Fiammetta? Quei fatti possono essere in qualche modo collegati con quanto accaduto a Lea?
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Penelope Poirot e il male inglese è un ottimo libro per chi cerca un giallo ben scritto, arricchito da una piacevole dose di ironia, che rende la lettura ancora più coinvolgente. Un romanzo godibile nella trama e nello stile narrativo, una lettura accattivante e impreziosita da un mix riuscito di suspense e simpatici siparietti, di cui la frizzante Penelope è l’assoluta protagonista. Se questo romanzo è stato il vostro primo “incontro” con quest’autrice, non riuscirete a resistere alla tentazione di recuperare al più presto anche il primo Penelope Poirot fa la cosa giusta, immergendovi, per l’occasione, nelle magiche atmosfere delle colline del Chianti. E, soprattutto, dopo Penelope Poirot e il male inglese conterete i giorni che vi separeranno dall’uscita in libreria di una terza avventura firmata da Becky Sharp.
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