Una nuova collana di narrativa Young Adult da Baldini+Castoldi
La casa editrice Baldini+Castoldi ha presentato pochi giorni fa ai blogger milanesi i primi due volumi di una nuova collana editoriale destinata alla narrativa Young Adult, settore in forte crescita già da qualche anno, in cui, dopo il lungo predominio assoluto degli scrittori anglosassoni, iniziano a comparire sempre più spesso nuovi autori italiani.
Questa nuova collana ribattezzata semplicemente "Più" parte con due titoli, sponsorizzati dalla scrittrice ed editor Chiara Moscardelli: Volpe di Alice D'Arrigo e Fuoco resta con me scritto a quattro mani da Elena Araldi e Lara De Luna.
Alice D'arrigo è giovanissima, ha scritto questo suo primo romanzo quando aveva solo sedici anni ma è già nota su Wattpad. Volpe racconta un anno scolastico della sedicenne Jennifer Black, che vive in una fattoria alla periferia di Liverpool, dove si reca ogni giorno per frequentare la scuola. È sempre stata solitaria e asociale, si vergogna dei suoi capelli arancioni, che le sono valsi il soprannome di Volpe e che lei nasconde sempre sotto il cappuccio della felpa. Sembra crescere in un suo mondo, lontano da quello degli altri, finché l'arrivo di una nuova compagna di classe non inizia a scalfire la sua impenetrabile corazza, causando una serie di cambiamenti irreversibili.
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Con Fuoco resta con me siamo invece in Italia, tra Desenzano e Sant'Arcangelo di Romagna: come in una versione giovanile del celebre film Thelma e Louise, fra questi due luoghi si svolge la fuga di Satine e Carola, compagne di scuola costrette dagli eventi a diventare improvvisamente amiche, per cercare di affrontare insieme una serie di problemi più grandi di loro.
Elena Araldi viene dal mondo del cinema, mentre dietro lo pseudonimo Lara De Luna si cela una scrittrice conosciuta, che per questo esperimento letterario a due ha preferito non utilizzare il suo vero nome. Abbiamo quindi fatto qualche domanda ad Alice D'arrigo e a Elena Araldi nella sede della casa editrice.
Come avete costruito i vostri personaggi? Pensavate già a un pubblico di riferimento?
D'Arrigo: Ho inventato questa storia qualche anno fa, quando avevo sedici anni, e l'ho scritta in mezzo ad altri testi, quindi adesso faccio un po' fatica a ricordare la partenza. Si è trattato di un esperimento, perché prima e dopo ho scritto storie fantasy, quindi diverse.
Avevo in mente questa ragazza coi capelli rossi, perché anch'io sono un po' ossessionata dai capelli, per cui il soprannome Volpe è arrivato quasi subito. Non è del tutto autobiografico, ma condivide alcuni miei tratti, soprattutto la passione per la musica e per Taylor Swift di cui si parla molto nel libro. Ero partita scrivendo qualcosa su un vecchio quaderno scassato, improvvisando tanto, ma ho trovato molto più semplice scrivere questo genere di storia rispetto a un fantasy, e ho avuto il riscontro dei lettori di Wattpad prima della pubblicazione.
Più che a un pubblico specifico, pensavo ai messaggi che intendevo dare: volevo parlare di chi cerca di far sentire la propria voce. Ci sono persone che non si fanno notare perché non parlano molto, ma sono in grado di esprimersi in altro modo: per me è stata la scrittura, per altri può essere la musica, la pittura... Ci si può far valere senza dover per forza urlare.
Araldi: Il mio libro è stato scritto a quattro mani. Lara De Luna mi aveva chiesto un consiglio per il personaggio di Carola, che è una grande amante di cinema, e dai consigli siamo passati alla sua proposta di scrivere il libro insieme. Di professione sono comunque un'autrice, perché faccio la filmaker, ma è molto diverso scrivere fiction rispetto a farlo per cinema e tv. Lei è stata molto brava a guidarmi: abbiamo steso una scaletta e poi scritto un capitolo a testa. Ovviamente, scrivendo emerge sempre qualche elemento in più non preventivato, per cui la parte divertente era quando una doveva riprendere gli elementi nuovi inseriti di volta in volta dall'altra nel suo capitolo.
Avevamo in mente un pubblico trasversale, ma è sicuramente indirizzato di più alla parte femminile.
Il titolo è il biglietto da visita del libro. Volpe era il titolo pensato in partenza? Riguardo all'altro, è impossibile non pensare al film Fuoco cammina con me di David Lynch, considerando anche che nel libro si parla molto di Twin Peaks, per cui volevo sapere se da film maker considera Lynch una figura di riferimento.
Araldi: Certo, il riferimento a Lynch è esplicito anche nel romanzo. Sono stata una grande fan di Twin Peaks fin da ragazzina, ho amato più quella serie tv dei film di Lynch, che per me sono un po' troppo visionari. Come lui, mi piace scavare nella psicologia dei personaggi.
D'Arrigo: Volpe è il titolo originale, l'ho chiamato così fin dall'inizio perché volevo sottolineare che non si tratta di una storia d'amore, ma dell'evoluzione di un personaggio.
Parliamo di ambientazioni:Volpe si svolge in una cittadina anglosassone, Fuoco resta con me nella profonda provincia italiana. Ci spiegate le vostre scelte?
D'Arrigo: In principio il luogo era vago e senza nome, poi è diventato la periferia di Liverpool. Ho scelto di dare nomi anglosassoni ai personaggi perché il novanta per cento dei libri che leggo è di autori stranieri, per cui la mia è stata una scelta quasi automatica, non ho proprio pensato di ambientarlo in Italia.
Araldi: Nel nostro romanzo, invece, il paesaggio ha un ruolo fondamentale, è quasi un terzo protagonista, perché volevamo trasmettere anche il senso del territorio, della campagna, dei piccoli borghi. Abbiamo descritto le nostre terre d'origine e abbiamo fatto davvero il percorso delle protagoniste: pur avendoci abitato per anni, ci siamo accorte di particolari del paesaggio che non avevamo mai notato prima.
Rispetto alle idee iniziali i vostri personaggi sono cambiati molto?
D'Arrigo: Rispetto alla prima bozza forse il personaggio un po' diverso è proprio quello della protagonista. Jennifer era molto più sicura di sé fin dall'iinzio, quindi non c'era l'evoluzione da insicura a sicura, il che creava un appiattimento: mancava un percorso evolutivo. Così lei è cambiata parecchio, mentre gli altri sono rimasti più o meno uguali.
Araldi:Il romanzo è diviso in due parti: nella prima metà parla Satine, nella seconda Carola, per cui avevamo già in mente come strutturare i due personaggi, però c'è un'evoluzione che è il lettore a dover scoprire.
Quali sono le parole chiave che definiscono i vostri romanzi?
D'Arrigo: Direi senz'altro "voce".
Araldi: "Crescita, viaggio e avventura". L'ispirazione nasce da Thelma e Louise, per cui c'è anche l'idea di "fuga".
Al di là delle ispirazioni dichiarate, che cosa la musica e il cinema hanno dato ai due romanzi?
D'Arrigo: Dato che la protagonista ama tanto la musica, mi è sembrato giusto assegnarle un'artista preferita, perché non avrebbe senso parlare di musica in astratto. Ho scelto Taylor Swift perché scrivendo mi è stato facile accostare le emozioni ai testi delle canzoni che amavo io. Poi so che molti sono andati a cercarsi le canzoni citate su YouTube, anche chi non conosceva Taylor Swift.
Araldi: Nel mio caso posso dire che mi capita spesso, quando mi trovo in situazioni complesse, di pensare a scene di film in cui i protagonisti devono affrontare cose simili, quindi le citazioni dei film nel libro non avvengono mai a caso, ma sono dei suggerimenti.
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Da giovani donne che scrivono di giovani donne, e che saranno lette da giovani donne, quali sono secondo voi le sfide maggiori che queste giovani donne devono affrontare oggi? Quanto queste sfide sono entrate volutamente nel vostro percorso di scrittura?
Araldi: Abbiamo cercato di introdurre temi come il cyberbullismo e le violenze tra gli adolescenti, la difficoltà di gestire correttamente le tecnologie, che sono problemi reali di cui si sente che si fa ancora fatica a parlare, ma che non vanno assolutamente presi alla leggera. Considero questo libro adatto anche agli adulti, perché leggendolo potrebbero capire che spesso i ragazzi non hanno bisogno di tantissimi regali, quanto di essere ascoltati molto più di quanto si faccia.
D'Arrigo: Quello che racconto in realtà non è specificatamente femminile, perché certe cose accadono anche ai ragazzi. Però volevo puntare sul fatto che la storia è tutta della ragazza, di Volpe. Spesso oggi le ragazze, quando s'innamorano e iniziano a stare in coppia, si lasciano assorbire completamente dalla relazione e non sono più loro stesse.
È importante l'individualità di una ragazza, cosa che da tanti romanzi non emerge assolutamente.
Alice D'Arrigo tornerà a scrivere un libro simile a questo?
Il finale del libro è aperto e confesso che ho iniziato a lavorare a un seguito, che tra l'altro i lettori mi stanno già chiedendo, però in futuro passerò ad altro, tornerò soprattutto al fantasy, perché questo non è il mio genere preferito.
Elena Araldi proverà a scrivere da sola?
È una bella domanda! Mi piacerebbe, perché questa esperienza mi ha affascinato. Esiste anche una sceneggiatura di Fuoco resta con me, perché l'idea sarebbe di farne un film, anche se la cosa è difficile da realizzare.
Qual è il vostro rapporto con la lettura? Libri del cuore, libri che vi hanno influenzato nella scrittura?
D'Arrigo: Credo si sia già capito che il fantasy è il mio genere preferito, quindi Harry Potter per me è insuperabile. Poi mi è piaciuto alla follia La verità sul caso Harry Quebert.
Araldi: Io ho due passioni, l'horror e il viaggio. Il mio scrittore preferito è Corman Mc Carthy. In generale, amo la narrativa classica americana. Leggere i grandi classici dovrebbe essere un obbligo, perché ti portano sempre ad alzare l'asticella dei tuoi obiettivi.
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Per la prima foto, copyright: Greg Raines.
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