Una fresca brezza marina. “Mai dire mai più” di Elena Vestri
«E ogni giorno, il mare: liscio a tavola blu o tempestoso, freddo o torrido, increspato o affannato, il mare è il mio metronomo, e dà il ritmo alla mia vita.»
È una fresca brezza marina quella che porta il romanzo di Elena Vestri, con il suo Mai dire mai più (edito da Giunti). Ma non dire mai più a cosa? Questo è il fulcro di un libro ironico e spensierato con una bella morale dietro l’apparente leggerezza e semplicità. Perché non bisogna mai dire “mai più” nella vita a tante cose, prima di tutto all’amore, alla felicità, momentanea e duratura, alla sensazione di sentirsi vivi e felici, perché la vita è vita ed esserci è il più grande dono che si possa desiderare.
Fulcro dell’opera è Arianna, sessantaquattro anni, donna semplice, docile e all’apparenza remissiva. Centro della sua vita è il piccolo paese di Borgo Marino ed il mare sembra essere l’alter ego della protagonista. Solitamente placido e calmo, ma capace di diventare burrascoso e tempestoso in determinate circostanze. La tempesta nella vita di Arianna la porta la sua amica Federica, un uragano di spensieratezza e vitalità che la trascinerà in una serie di disavventure, permettendole di intrecciare una complicata relazione con l’enigmatico Dottor Fulgenzi. Ed è solo grazie a questo incerto e insolito protagonista maschile che la docile Arianna porterà alla luce il suo lato più recondito, quello combattivo e caparbio, perfettamente capace di tenere testa a un insolente e affascinante dottore.
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Nel corso dell’opera nulla sembra riuscire a scalfire la calma della protagonista, nemmeno il ritorno del padre di sua figlia, carico di scuse e di un rinnovato senso di paternità, dopo averla abbandonata al settimo mese di gravidanza per andare in Australia, nemmeno la rottura con l’uomo con cui ha trascorso gli ultimi vent’anni dopo essere stata lasciata. Nulla riesce a scalfire la pace interiore di una donna comprensiva e in grado di perdonare chi l’ha fatta soffrire, tranne lo sguardo severo di un amore nuovo e diverso, che piomba all’improvviso nella vita di Arianna, in modo prorompente e tragi-comico, fornendo al lettore divertimento e riflessione.
«Perché? Adesso cosa vuoi?»
«Esattamente questo. Una che potrebbe diventare l’amore della mia vita.»
«Intendi anche retroattivamente?»
«Non lo so. Vedremo. Una cosa però la so. Prima non lo avevo mai pensato. Non ho mai pensato a nessuno in questi termini. Anzi, credo che proprio la frase “l’amore della mia vita” non mi sia mai passata per la testa. E a te?»
In questo dialogo è racchiuso l’insegnamento che Elena Vestri ha voluto dare nel suo romanzo, perché nella vita tutto ha un senso, un filo conduttore che delle volte sembra deviare il suo corso, creando grovigli, caos e incomprensioni, mentre in realtà ci sta conducendo da una parte ben determinata, perfettamente conscio di dove portarci.
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Niente nella vita è scontato, niente è banale e non c’è mai fine alla felicità, all’amore e alla gioia di esserci, di respirare la brezza di mare, chiudere gli occhi e sentirsi felici, vivi. Non importa se la felicità che ci accompagna sarà momentanea, se tornerà a intervalli regolari inframezzati da dolori o fatiche, perché tutto nella vita trova il giusto posto e il giusto momento. Se innamorarsi, di nuovo e diversamente, a sessantaquattro anni sembra impossibile, questo romanzo insegna che non lo è. E non solo perché è un’opera di fantasia. Nella vita tutto è possibile, la felicità esiste ed è qui per noi ogni istante, va solo colta e coltivata, godendo di tutto, delle piccole cose e di quelle grandi, di ciò che sembra banale e di ciò che non lo è. Arianna riscopre l’amore, ma non solo. Ritrova se stessa, la sua bellezza ancora presente, la sua vitalità nascosta, scoprendosi capace di provare sentimenti che credeva dimenticati a lungo, arrivando alla conclusione che nella vita c’è tempo per ogni cosa e che se anche non tutto va come si vorrebbe, c’è sempre la possibilità di ricostruirsi, perché alla fine, ciò che conta, è esserci.
Per la prima foto, copyright: Angelina Litvin su Unsplash.
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