Un viaggio a Buenos Aires in compagnia di Chiara Rapaccini
Chiara Rapaccini mostra le viscere di Buenos Aires, o meglio di Baires, nel suo romanzo pubblicato da Fazi Editore per la collana Le strade. RAP, nome d’arte di Chiara Rapaccini, racconta la sua biografia con uno sguardo proiettato anche sull’ambiente che scopre nel Sudamerica. La scrittrice parte da Roma, sorvola le dune del Sahara e atterra nella capitale argentina. Dopo la polvere della sabbia e le acque dell’Oceano Atlantico che procedono sotto di lei, Baires l’accoglie col suo caldo umido e la frenesia di una città che non sa stare ferma, che la ingoia non appena ci mette piede. «Fuori, Baires aveva aperto gli occhi e si era già messa in moto sull’autostrada che portava in città. […] Dalla radio, attaccata al cruscotto con lo scotch, Rita Pavone cantava in spagnolo: “Por qué, por qué los domingos me dejas siempre sola…”. L’Avenida 9 de Julio si spalancò davanti a noi».
L’alter ego di Chiara Rapaccini è Frida, autrice italiana di libri per bambini che ha la fortuna di portare il nome della grande pittrice messicana Kahlo. In Argentina ci arriva come stilista per assistere alla sua prima sfilata di moda. Con lei c’è il figlio Giovanni avuto col “Vecchio”, il compagno ormai defunto che ha sposato quando era ancora una ragazza. Dopo la perdita del marito Frida deve vivere un’altra separazione proprio a Baires, perché Giovanni, con l’amica Elena, decide di iniziare un viaggio verso il Machu Picchu e verso i laghi salati della Bolivia. Senza i suoi uomini, dovrà fare da sola le sue esperienze e soprattutto interagire con personaggi diversi e lontani dalla mentalità europea. C’è la stravagante amica Rosaria che la ospita nella sua casa e le confida i fatti di famiglia tra cui i tradimenti dell’ex marito Guillermo. Lui, lo scrittore vivente più importante dell’Argentina, è amante non solo della letteratura, ma anche delle belle donne e Frida si lascia andare al suo fascino latino mentre invece riesce a resistere a quello di Miguel, un professore dai modi buffi conosciuto su internet. Nel frattempo i giorni a Baires si fanno sempre più insostenibili.
Frida è ansiosa per la sua sfilata e prova delusione per l’assenza del figlio e non meno per l’atteggiamento dei suoi nuovi conoscenti. Rosaria le propone di mettersi in viaggio con la sua amica Beber, una studiosa di malattie psichiatriche pronta a partire per i luoghi desolati del Sudamerica. Meta Gualeguaychú, «il posto più sfigato del mondo, popolazione scarsa con importante percentuale di malati di mente». Ora inizia la vera avventura di Frida tra paura, panico e infine il desiderio di evadere. Ma si ritrova a seguire un movimento verso l’interno che la porterà a prendere consapevolezza della figura del Vecchio e delle proprie risorse.
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Combatte contro la memoria che cova sulle sue spalle emozioni negative e che la chiude in una religione in cui il dio da pregare è il suo “amato” marito. Le sparizioni insieme ai riti magici e agli oggetti di culto presenti nella storia delineano un’atmosfera contaminata dal sogno, anche se il centro di Baires rimane la personalità di Frida con la sua reale necessità di diventare una donna indipendente. I bambini hanno bisogno del papà così come Frida sente l’esigenza di farsi guidare dal Vecchio. Quello che però le sembrava un punto di riferimento si rivela invece il suo punto debole e tutta l’insicurezza esce fuori con l’aiuto di una donna che non avrebbe mai potuto incontrare nella sua rassicurante e più omogenea Europa. Nessuna città poteva rappresentare meglio di Baires lo spirito che, dai grandi centri ai piccoli villaggi, domina il Sudamerica:
«Buenos Aires è una metropoli moderna e apparentemente laica, ma in realtà pullula di credenze, superstizioni e tempietti dedicati al Señor de la Paciencia, nascosti qua e là, magari a due passi da una chiesa cattolica».
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Chiara Rapaccini in Baires attacca queste credenze alla sua pelle e corre il rischio di infettarla. Ma dal sangue esce rigenerata, pronta ad abbandonare i ricordi e lasciare andare ogni cosa verso la propria naturale direzione.
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