Un libro per gli amanti del noir. “La palude dei fuochi erranti” di Eraldo Baldini
Voglio iniziare questa recensione de La palude dei fuochi erranti di Eraldo Baldini partendo dall’elemento che per primo si osserva in un libro: la copertina. Si tratta di un lavoro grafico che tratteggia alla perfezione le linee essenziali del contenuto: la paura, la solitudine, il buio, la religione, la morte. Riporta, in sostanza, molti dei tratti caratteristici di un’epoca oscura, di un territorio carico di mistero e di un morbo spaventoso come la peste. E c’è anche il grigio di uno sfondo sfumato e carico di immagini nere, i lineamenti di un corvo, di una croce, di un albero spoglio. E una frase: «Romagna, 1630. Tra le paludi e il monastero si nasconde il Male».
Ecco, sono questi gli elementi che, in un’immagine, riassumono il volume edito da Rizzoli. Le sostanze di una pozione che mette angoscia o che, almeno, l’autore e l’editore hanno utilizzato per farla nascere nell’animo del lettore. Ma procediamo per gradi...
Vuoi conoscere potenzialità e debolezze del tuo romanzo? Ecco la nostra Valutazione d’Inedito
La storia è ambientata nelle terre della piccola comunità di Lancimago, un posto che Baldini aveva già utilizzato in altri suoi romanzi.
Gli abitanti sono per la maggior parte contadini e si apprestano ad affrontare l’epidemia di peste che ha già mietuto numerose vittime nelle città vicine. Tanto che i monaci dell’abbazia decidono di scavare delle fosse nel terreno di loro proprietà per le inevitabili sepolture. Ed è proprio durante uno degli scavi che ritrovano una fossa comune con diversi scheletri all’interno: uomini, donne e bambini passati a miglior vita a causa di una morte violenta, testimoniata da legacci, crani fracassati e via discorrendo.
Il ritrovamento coincide con l’arrivo in paese di Rodolfo Diotallevi, Delegato del Commissario Apostolico e inviato lì con il compito di creare un cordone sanitario che eviti il dilagare della malattia. Sarà lui a dover combattere contro i demoni del morbo in avvicinamento, contro la paura dilagante e gli intrighi dei religiosi, contro le prepotenze del conte, contro la presenza di presunti untori, contro misteriosi fuochi che appaiono nella notte sospesi nell’aria, contro streghe e animali scomparsi. Contro i fantasmi del suo passato.
L’intera vicenda scivola discretamente tra le pagine, alternando piccoli colpi di scena a descrizioni precise e sintetiche. Anche se, a mio avviso, l’autore spesso non “racconta per immagini”, come forse avrebbe dovuto, ma si limita semplicemente a descrivere lo scorrere degli eventi. Mi spiego meglio: leggendo il testo ho avuto l’impressione, in vari punti, di trovarmi di fronte a una storia in cui gli avvenimenti sono raccontati banalmente uno dietro l’altro, anziché farli intuire al lettore attraverso espedienti e accorgimenti narrativi ad hoc, come può essere - ad esempio - il narrare un’azione del protagonista per far capire il suo carattere. Tuttavia, sono anche certo che tale scelta aiuta i lettori a immergersi maggiormente nelle atmosfere tipiche dell’epoca; forse anche grazie al linguaggio utilizzato da Baldini, privo di fronzoli e votato all’essenzialità, ma fatto di frasi ricercate e termini mai banali. Corrispondente al caratteristico modo di dialogare nel Seicento, o almeno, a quello che nell’immaginario collettivo (merito anche del cinema) gli uomini utilizzavano.
Altro punto a favore dell’autore è la credibilità degli eventi: non vi sono difatti elementi fantastici o soprannaturali. Tutto sembra seguire una logica freddezza storica e scientifica. Segno, probabilmente, dell’enorme passione per lo studio olistico dell’umanità di Baldini che, prim’ancora di essere un romanziere, è un saggista e un antropologo culturale.
Da segnalare c’è anche la costruzione dei personaggi, protagonisti e non. Soggetti che – nella maggior parte dei casi – sono stati pensati con un background costruito a dovere, con ideali precisi e caratteristiche ben definite, e si presentano con personalità che non mostrano una forte evoluzione o una decisa involuzione, ma si avvicinano parecchio alla realtà. Aspetto, quest’ultimo, che catapulta il lettore ancor di più nella descrizione dell’epoca e dei fatti.
Riassumendo (e avendo già letto altri testi dello stesso autore), ne La palude dei fuochi erranti diEraldo Baldini ho ritrovato la rappresentazione di quegli elementi cari allo scrittore romagnolo: la paura, il noir, il mistero e le ambientazioni cupe; la voglia di raccontare, più che una storia, un mondo, un luogo; la dedizione nella costruzione dei personaggi; il desiderio di dipingere una scenografia che faccia da sfondo a un intricato susseguirsi di eventi.
GRATIS il nostro manuale di scrittura creativa? Clicca qui!
La palude dei fuochi erranti è una lettura tutt’altro che impegnativa, grazie anche alla foliazione di appena 220 pagine e alla suddivisione del testo in capitoli brevi che aiuta la lettura.
Lo consiglio agli amanti del noir, dei gialli storici e dei libri che trattano di misteri.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi