Un libro come organismo vivente. “Giardino della gioia” di Maria Grazia Calandrone
Puntata n. 90 della rubrica La bellezza nascosta
«Come allora somigli all’estate
quando nelle sere c’è odore d’acqua
e la terra è impregnata dagli umori degli uomini
si apriva
attraverso la porta del tuo corpo
la cosa nuda
che sta sotto la terra e non tocchiamo
potevamo persino accarezzare i grigi
animali selvatici
non chiedevano cibo
ma la nostra dolcezza
potevamo chiamarli per nome
lasciavi entrare
tutto
nella viva
pasta di pane del tuo corpo.»
Ci sono persone che hanno bisogno della solitudine, di isolarsi, di restare con i propri pensieri, di galleggiare nei propri ricordi e nelle proprie paure e poi ci sono persone che hanno bisogno di immersioni, di diventare l’altra gente, di amalgamarsi con il mondo, di annullare le distanze.
Ci sono poeti che cercano i luoghi soli, le stanze chiuse a doppia mandata, le finestre come unica visuale sulla realtà e il resto è tutto dentro, tutto nella memoria, tutto nel corpo.
Vuoi conoscere potenzialità e debolezze del tuo romanzo? Ecco la nostra Valutazione d’Inedito
E poi ci sono poeti che si mischiano alle persone, che hanno bisogno di strette di mano e di abbracci, che hanno bisogno di guardare, di partecipare, di essere per il pubblico e nel pubblico, perché credono che la poesia debba essere anche un movimento civile, un gesto forte di sveglia, una scossa. Sono poeti che usano la loro parola come eco, usano i loro versi per dare voce alla moltitudine, spingendo forte su ogni singola lettera affinché ciò che dicono possa essere strumento, spada da levare al cielo.
È quest’ultimo il caso di Maria Grazia Calandrone, nata a Milano nel 1964, e della sua raccolta di poesie Giardino della gioia,edita da Mondadori.
C’è una forte energia tra queste pagine, l’energia del reale. Un libro sul corpo, sulla materialità del corpo e della vita, sulla durezza della morte e dell’amore, un libro che parla dello strato solido dell’esistenza, quello tangibile, quello livido. Maria Grazia Calandrone indaga il male e il bene e lo fa con testardaggine. Non mancano pagine che si avvicinano alla prosa sempre rimanendo fedeli alla poesia.
“Dicono che nel mio cervello ci sia una malformazione che causa incapacità di controllare gli impulsi.
Dicono che la predisposizione organica si modifica con l’ambiente, con i rapporti.
«Ho un dolore talmente grande che non potrebbe colmare nessun vuoto», dice quella che oggi chiama sé stessa Stefania. Al posto del vuoto, dispone di un dolore insopportabile, attorno al quale crescere la sua nuova persona. Dice «Ho imparato a piangere». Dice «Potevo essere fermata»
LEGGI ANCHE – Tutte le puntate di La bellezza nascosta
La parola come strumento, la parola come lama, la parola come pala per scavare via la terra da sopra ai morti e riportare le spoglie in superficie. Maria Grazia Calandrone è poetessa visionaria attenta all’uso di ogni singola parola, di ogni singola frase, con il suo linguaggio s’addentra nei drammi umani, nelle ossessioni, s’incunea all’interno delle vite singole cercando di descriverle in maniera viscerale, autentica. Le sue pagine ci portano fuori dalla nostra casa sicura, ci trascinano nella polvere, ci conducono come fossero una luce dentro il mondo sporco, il mondo duro, il mondo popolato dai mostri.
«L’intelligenza elettrica che tiene insieme gli atomi del corpo
e della sedia dove il corpo siede
è gioia
e gioia è il rombo della rotazione
di espansione e coesione
extragalattiche, gioia il boato
che fa collidere le stelle, perché formino l’antimateria che ci porta
dove non c’è più peso
e dove i morti sono accanto
a noi, vicini ai pochi
che ameremo per sempre
fino a conoscere che niente,
nessuno, in nessun luogo mai
è perduto per sempre.»
Un viaggio in cui Calandrone sviscera i suoi temi forti, i suoi tarli e al contempo individua e s’identifica nella realtà che viviamo ogni giorno. Poesie che trattano il tema “esistenza” nella sua totalità con un uno stile preciso e ricercato. Giardino della gioia ci parla dei vuoti, delle zone d’ombra e della difficoltà di essere al mondo; ci racconta delle cadute, dell’avventura a tratti misera e a tratti meravigliosa dell’esistenza.
«Chiama «sole pomeridiano» un arco di memoria
tra solitudine e solitudine.»
GRATIS il nostro manuale di scrittura creativa? Clicca qui!
Un libro come organismo vivente, come una totalità dove la singola pagina va unita alle altre pagine, dove il significato di ogni movimento va ricercato nel gesto totale, finale.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi