Un incantevole aprile, l’intramontabile universo femminile di Elizabeth von Arnim
Nel 1923 usciva, nella sua prima edizione in lingua inglese, Un incantevole aprile della scrittrice neozelandese nota come Elisabeth von Arnim. La prima edizione italiana risale al 1928. Nel 1993 il romanzo fu riscoperto in seguito alla versione cinematografica di Mike Newell, con Miranda Richardson e Joan Plowright.
Nella primavera 2017, l’opera è stata ripubblicata dall’editore Fazi, nella collana “Le Strade”, nella nuova traduzione di Sabina Terziani, con l’introduzione di Cathleen Schine.
La storia presenta aspetti autobiografici. Nel 1921, dopo che si era separata dal secondo marito, il conte John Russell, la Arnim trascorse una vacanza sulla Riviera ligure, prendendo in affitto con alcuni amici il castello Brown di Portofino.
La storia ha inizio in un club della Londra anni Venti, in un pomeriggio grigio e uggioso. Mrs Wilkins e Mrs Aburtnhot leggono lo stesso annuncio sul «Times»:
«Per gli amanti del glicine e del sole. Piccolo castello medievale italiano sulle coste del Mediterraneo affittasi ammobiliato per il mese di aprile. Servitù inclusa. C.P. 1000, “The Times”».
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Le due signore iniziano a conversare, scoprendo di avere molte cose in comune. Entrambe vivono un matrimonio infelice. L’una sposata con un ambizioso avvocato, l’altra con uno scrittore di biografie sulle amanti dei re. Insoddisfatte della propria esistenza, decidono di prendere in affitto il castello. Tuttavia, non essendo ricche, hanno bisogno di altre due inquiline per ridurre le spese. Rispondono all’annuncio solo due donne, Lady Caroline, una giovane aristocratica dotata di una bellezza sopraffina, e Mrs Fisher, un’anziana signora attenta all’etichetta e all’esteriorità, tipica lady inglese della società vittoriana.
La convivenza all’inizio non è semplice, ma il clima mite e la bellezza dei luoghi intorno al Castello di San Salvatore restituiranno speranza e fiducia alle quattro donne, diverse ma allo stesso tempo accomunate dalla voglia di fuga da una quotidianità opprimente. Le due donne sposate decideranno di invitare i mariti con l’intento di recuperare i rispettivi rapporti coniugali. Al gruppo si unirà anche Mr Briggs, il proprietario del castello, il quale stringerà amicizia con la solitaria Lady Caroline, in cerca di una pausa dalla mondanità e desiderosa di essere apprezzata al di là della bellezza. Anche l’austera Mrs Fisher troverà giovamento tra i profumi dei glicini e dei narcisi.
La peculiarità del romanzo non è nella trama, bensì nell’attenta e dettagliata descrizione delle quattro protagoniste, logorate da una profonda solitudine dell’anima e decise a fuggire in cerca dell’agognata serenità interiore. Pagina dopo pagina scopriamo i pensieri più intimi di ognuna. L’odierna editoria ha riconosciuto valore letterario a queste opere del passato, che affrontano temi come il matrimonio, l’amore e l’amicizia in modo attuale.
Del resto, la stessa autrice era una donna che amava la vita in tutte le sue sfaccettature. Una donna libera da condizionamenti e da catene, come si evince dalla sua biografia.
Il suo vero nome è Mary Annette Beauchamp, nata in Nuova Zelanda nel 1866, si trasferì con la famiglia in Inghilterra all’età di tre anni. Era una donna che si distingueva dalle altre. Era intelligente, curiosa e amava viaggiare. Nel 1889 a Roma incontra il conte Henning August von Arnim, un vedovo avanti con gli anni che diventerà il suo primo marito. La coppia va a vivere in uno Schloss del Seicento in Pomerania. In quel luogo ameno, soffocata dalle rigide consuetudini dell’aristocrazia prussiana, la giovane sposa metterà per iscritto la sua esperienza di reclusione, scrivendo Il giardino di Elizabeth, pubblicato nel 1898. Alla fine del 1899 si contavano ventuno ristampe. Il libro, firmato solo con Elizabeth, era nelle biblioteche delle signore dell’epoca in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Rimasta vedova si trasferì in Svizzera dove si fece costruire uno Château, nel quale ospitò la cugina morente Katherine Mansfield. Dopo una lunga relazione con lo scrittore H.G. Wells, si risposò con il conte John Russell, fratello del filosofo Bertrand, con il quale ebbe una relazione extraconiugale. Ancora piena di vitalità, cinquantenne, suscitò la passione di un giovane di 26 anni. Morì nel 1941 negli Stati Uniti.
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La Arnim era una donna in cerca di emozioni e ha vissuto libera dai condizionamenti della sua epoca. Nei suoi romanzi racconta l’universo femminile in lotta contro un mondo dominato dagli uomini, donne desiderose di affermazione e libertà. Con una scrittura delicata, a tratti spiritosa, coinvolge il lettore e lo fa innamorare delle sue protagoniste e degli ambienti che descrive.
Un incantevole aprile è un romanzo del passato che ha incantato le donne di ieri, quelle di oggi e sicuramente sarà apprezzato da quelle di domani.
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