Un bambino e “Il mare dove non si tocca”, il nuovo romanzo di Fabio Genovesi
È in libreria da oggi, Il mare dove non si tocca, l’ultimo romanzo di Fabio Genovesi, edito da Mondadori. In uno stile semplice e diretto, come possono essere i pensieri di un bambino che si affaccia all’adolescenza, il romanzo è ambientato nella campagna lucchese, tra la Pineta della Versiliana e il Villaggio Mancini, cioè la piccola struttura residenziale dove vivono tutti i componenti della famiglia del protagonista.
Come in un romanzo di formazione, il piccolo Fabio si racconta e descrive episodi della sua vita che si svolgono in casa, a scuola, tra i suoi pochi amici e, in un arco temporale di poco più di una manciata di anni, tratteggia le incredibili vicende della sua bizzarra famiglia allargata. Anzi allargatissima, con la presenza incombente e spesso inopportuna di una decina di nonni, cioè i fratelli del nonno materno morto. I quali sono portatori di una maledizione, per la quale tutti i maschi della famiglia, arrivati all’età di quarant’anni senza essersi sposati, sono destinati a finire ricoverati a Maggiano, l’ospedale psichiatrico di Lucca. Nonni decisi, peraltro, a farsi paladini della formazione dell’unico nipotino. Una formazione, che non ha niente a che fare con libri e quaderni, ma è fatta di caccia, pesca, raccolta di funghi e coltivazione della terra.
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La parabola temporale nella quale si sviluppa il romanzo prende avvio dal primo giorno di scuola di Fabio, quando l’ingresso nell’aula e il primo confronto con bambini della stessa sua età gli danno la misura della stravaganza del suo ambiente familiare. E, ben presto, anche della sua modesta estrazione sociale «e allora, il primo giorno, sono rimasto a guardare da lontano quegli esseri misteriosi, che avevano tanti giochi, ma pochissimi nonni».
La storia procede in una sequenza di vicende narrate in prima persona dal bambino, come un insieme di esilaranti racconti che prendono spunto da un evento, come la convinzione che suo padre, un idraulico di poche parole e capace di riparare qualunque cosa, fosse Little Tony; o quando si rompe la televisione e, poiché è di fabbricazione sovietica, non sarà possibile trovare pezzi di ricambio. Così, Fabio si trasformerà nell’intrattenitore della famiglia e, seduto su quell’apparecchio rotto, trascorrerà molte serate a raccontare episodi della vita della nonna, come lei stessa, a sua volta, glieli aveva narrati.
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L’incidente che coinvolgerà il padre, costringendolo a letto in uno stato vegetativo per molto tempo, segna un punto di svolta nella storia, perché gran parte delle vicende che seguiranno ruoteranno intorno a questo dramma, che per mesi condizionerà tutta la famiglia. Fabio vivrà il periodo della degenza del padre, la sua assenza nella quotidianità della vita familiare, come una mancanza dolorosissima «la solitudine è così, non devi essere solo per sentirla, ti prende anche in mezzo alla gente, perché quando ti senti solo davvero non è che ti mancano tante persone, te ne manca una, ma tanto». Il racconto prosegue fino alla prima adolescenza di Fabio, quando ai suoi pochi amici si unisce Martina: con lei, il giovane protagonista avvierà un’intesa che in qualche modo si avvicinerà a una prima, timida forma di innamoramento.
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Il mare dove non si tocca è un romanzo è molto godibile, che sa toccare le corde emotive del lettore, in una storia nella quale gli eventi si susseguono e vengono narrati come potrebbe farlo un bambino.Il racconto che, come dichiara lo stesso autore, è in gran parte autobiografico, colpisce, infatti, per l’immediatezza della forma, come a voler tradurre sulle pagine i pensieri del piccolo protagonista quasi senza filtri, seguendo, appunto, una logica infantile e, quindi, ingenua e surreale.
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La storia scorre seguendo il punto di vista del bambino, che guarda e a volte subisce i comportamenti degli adulti, in particolare la bizzarra condotta dei nonni-zii. E a volte ne è sorpreso e preoccupato; altre volte diventa un complice delle loro scorribande. La scrittura mantiene quasi sempre un ritmo serrato che coinvolge il lettore, con contenuti di acuta ironia e con momenti di grande lirismo, fino a commuovere. Viene in mente lo splendido romanzo di Roman Gary La vita davanti a sé, il quale, per i temi che vengono trattati e per lo stile diretto adottato dall’autore ha, come è noto, segnato un’epoca.
Per la prima foto, copyright: Michal Parzuschowski.
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