“Tra la notte e il cuore” di Julie Kibler
Al centro di Tra la notte e il cuore di Julie Kibler c'è una città texana in cui vivono e si incontrano due donne che all’apparenza non potrebbero essere più lontane tra di loro: Miss Isabelle, novant’anni e bianca, la maggior parte dei quali vissuti come un membro solido della comunità, invecchiata da sola dopo aver visto morire prima di lei il marito e il figlio, e Dorrie, la sua parrucchiera afroamericana, mamma di due ragazzi già adolescenti, e alle prese con i loro problemi e con un nuovo, possibile amore di cui non si fida fino in fondo, influenzata dalle esperienze vissute quand’era giovane.
Miss Isabelle, però, frequentando il negozio di Dorrie, si è affezionata a questa donna che è una delle sue ultime amiche e confidenti, , e di colpo le chiede di mollare lavoro e famiglia per accompagnarla in auto dal Texas a Cincinnati, nell’Ohio, come primo e ultimo favore della sua vita. Lo scopo di questo viaggio è il voler partecipare a un funerale misterioso: Dorrie accetta, scoprendo durante il viaggio il passato doloroso ma appassionante della sua anziana cliente, e trovando da questo la forza e la voglia di continuare la sua vita e di prendere alcune decisioni per cambiarla e migliorarla.
Le storie al femminile e interraziali, i rapporti tra generazioni e tra passato e presente non sono tematiche nuove nella narrativa contemporanea, statunitense e non solo: vengono in mente i romanzi di Fannie Flagg, a cominciare dal suo più famoso Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, ma non solo. L’esordiente Julie Kibler riesce, però, a essere originale e interessante, svelando una pagina poco nota della segregazione razziale negli Stati Uniti, quella relativa alla Seconda Guerra Mondiale, quando gli uomini di colore servirono nell’esercito e non solo nelle mansioni più umili e di retrovia, da sguatteri e uomini di fatica, ma in prima linea, come soldati scelti e nelle unità mediche, morendo anche in battaglia in nome di un Paese che vietava loro di andare all’Università, che li discriminava sul lavoro, che negava loro diritti civili e politici. Problemi ancora non del tutto risolti oggi e presenti anche in altre zone del mondo occidentale, ma che, negli Stati Uniti, hanno segnato profondamente le generazioni fino ad almeno tutti gli anni Sessanta del Novecento, quando il movimento per i diritti civili riuscì a cambiare finalmente alcune cose.
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La vicenda è raccontata dalle due voci di Isabelle, che ricorda il suo amore di ragazza mai dimenticato per Robert, il figlio studioso e intelligente della sua governante nera, e di Dorrie, alla ricerca di un suo equilibrio e di una sua felicità dopo varie peripezie. Due personaggi interessanti, simbolo di due diverse epoche: miss Isabelle è stata vittima di un’epoca che non accettava diversità e diritti, Dorrie è figlia di un oggi dove alcuni diritti possono dirsi già acquisiti, ma dove le difficoltà, per una donna e oltretutto di colore, ci sono ancora, sia pure di segno un po’ diverso. Tra la notte e il cuore (edito da Garzanti, con la traduzione di Alba Mantovani) ci accompagna all’interno diun mistero che si risolve nelle ultime pagine, quando si scopre al funerale di chi è andata Isabelle, una storia che appassiona e commuove, tra colpi di scena e viaggi nell’animo umano, e i cui fatti cambieranno le vite delle due protagoniste.
Il titolo originale del libro di Julie Kibler è Calling me home, ed è forse più pertinente, rispetto a Tra la notte e il cuore, con la storia narrata, un ritorno a casa toccante, un chiudere il cerchio di una vita rimasto ingiustamente aperto, per trovare un senso, alla fine di una vita per Miss Isabelle o per ricominciarne una nuova per Dorrie. Vedremo cosa ci racconterà dopo questo libro l’autrice.
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