Interviste scrittori

Come scrivere un romanzo in 100 giorni

Consigli di lettura

Conoscere l'editing

TQ, un’ipotesi messianica

Generazione TQTQ, vediamo se ho capito bene. Un gruppo di scrittori, intellettuali, operatori culturali e più specificamente dell’editoria, si trova, un paio di mesi fa circa, nella sede romana dell’editore Laterza. Oltre alla professione, l’altra condizione di appartenenza è di tipo anagrafico: i partecipanti devono essere compresi tra i trenta e i quarant’anni, da cui la sigla TQ.

 

Gli scrittori e gli editori trenta e quarantenni discutono, quindi, sulle questioni decisive della loro attività. E lo fanno con fervore, spesso anche con acume intellettuale, umana generosità e qualche trascurabile vezzo. Tutto ciò ha un risvolto politico evidente: non si scrive solamente per sé, ma, c’è da sperarlo, per una comunità umana di cui si ha viva percezione. Dunque anche il lavoro editoriale possiede un risvolto politico, intercettando la narrazione che un Paese produce spontaneamente.
Tale implicazione politica del lavoro editoriale, in TQ, mi pare, però, che lieviti fino a diventare totalizzante. In fondo è naturale, direi addirittura saggio, che una categoria professionale (categoria spesso divisa per prassi individuale di lavoro) avverta il desiderio di incontrarsi. E dall’incontro il confronto su temi specifici o, appunto, e all’opposto, sulla generalità del proprio fare.
È viceversa una condizione atipica quella di un gruppo particolare – perché di questo si tratta – che si assegni un ruolo universale. Atipica ma non impossibile, e narrativamente documentata. Vengono, infatti, alla mente quei racconti mitologici dove un eroe, o perfino un intero popolo, viene investito da una Forza superiore (in questo caso potrebbe trattarsi del talento) di un ruolo salvifico per l’umanità, che è tenuto a salvare compiendo una qualche azione mirabolante, o rito sacrificale.
Se ci pensiamo, tale schema sta alla polarità opposta di una logica corporativa, dove un gruppo limitato di persone si preoccupa – e unicamente si occupa – di tutelare i propri interessi privati, spesso a danno dei più.

Ciò che mi inquieta vagamente nei TQ è, dunque, tale logica “anti-corporativa”, se così la possiamo chiamare. Qui non si tratta solo di fare il proprio lavoro con perizia e responsabilità, come è stato suggerito da qualche scettico, tra cui spicca l’assennato intervento di Giulio Mozzi. Oppure, con una passione che tradisce il suo ruolo defilato, da Giorgia Fontana: che minaccia addirittura di incazzarsi “sul serio”, se i propositi operativi del manifesto dei TQ non verranno rispettati.
Eppure, a me sembra evidente che non ci troviamo al cospetto di una semplice espressione, benché opportunamente formalizzata, di intenti pragmatici e funzionali. Piuttosto qualcosa che ricorda un’ipotesi messianica: l’eroe giovane e illibato che salva non solo la società letteraria vecchia e corrotta, ma la società tutta, il mondo intero.
O detta in altre parole: questa è mitopoiesi, prosecuzione del lavoro letterario con altri mezzi, non la normale pratica di una gilda professionale equilibrata e responsabile.

 

Da gruppo particolare ed esclusivo, i TQ si propongono così di salvare l’Italia dal berlusconismo, emendare la decadenza diffusa dei tempi, sconfiggere la barbarie morale. Senza voler aggiungere la mia gocciolina al mare già troppo agitato della polemica, mi limito a constatare che c’è qualcosa di avventuroso, se non di equivoco, in questa supplenza dell’azione politica da parte di un consesso virtuoso, ma comunque caratterizzato per anagrafe e professione.
Insomma, mi sentirei molto più rassicurato se fosse il solito eroe efebo e biondo a trafiggere il drago. O, in una più mesta alternativa, vorrei continuare a essere rappresentato da una normale dialettica democratica. Dove l’età non costituisce una discriminante messianica, e ancor meno l’occupazione.

Il tuo voto: Nessuno Media: 4.7 (3 voti)

Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

L’agenzia letteraria

L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.