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Sylvia Plath, scoperte due poesie inedite

Sylvia Plath, scoperte due poesie inediteLa notizia, riportata dal «Guardian», è destinata a risvegliare l’interesse di tutti gli studiosi e gli appassionati lettori di Sylvia Plath: un foglio di carta carbone nascosto in un vecchio taccuino della poetessa americana ha permesso di scoprire due poesie finora inedite dell’autrice di La campana di vetro. Il foglio, scoperto da due studiosi alle prese con un nuovo libro sulla Plath, è rimasto nascosto per cinquant’anni e offre, stando al «Guardian», uno sguardo interessante su come la poetessa lavorasse con quello che sarebbe diventato il suo futuro marito, Ted Hughes.

Gail Crowther e Peter K. Steinberg, questo il nome dei due ricercatori, hanno anche ritrovato alcune poesie di Hughes che rivelano il suo profondo turbamento per la morte della moglie. Le poesie erano state scritte per la sua ultima raccolta, Birthday Letters, in cui ruppe il silenzio sulla tumultuosa relazione con la Plath, che finì quando lei scoprì il suo tradimento.

 

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Scritte all’inizio della loro relazione nell’autunno del 1956, le due poesie sono state decifrate da una carta carbone su cui la Plath aveva anche battuto l’indice per The Hawk in the Rain, la rivoluzionaria raccolta di Hughes, due sue poesie – The Shrike e Natural History – e forse anche una quinta poesia.

Oltre alle poesie, Crowther e Steinberg hanno anche ritrovato alcune foto inedite di Plath nell’archivio presso la Lilly Library dell’Indiana University.

 

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Tutte le scoperte sono esposte nella loro recente pubblicazione, These Ghostly Archives, ed entrambi gli autori sono studiosi di lungo corso dell’opera della Plath.

Steinberg, che ha ritrovato la carta carbone mentre faceva delle ricerche nell’archivio, ha dichiarato di aver sentito come “una scossa” quando ha compreso cosa aveva scoperto nel bel mezzo di «uno strano e aggrovigliato insieme di parole dattiloscritte» e ha aggiunto: «Ho pensato: “Potrei essere la prima persona in quarant’anni a lavorare su questo documento”».

 

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Usando Photoshop, ha decifrato quello che era scritto sul foglio, filigranato con un’immagine che potrebbe essere apparsa in una poesia di Plath: una donna che osserva il suo riflesso in una piscina piena d’acqua.

Sylvia Plath, scoperte due poesie inedite

La prima a essere stata scoperta è To a Refractory Santa Claus, una poesia sulla Spagna e su un clima mite, un argomento sul quale Plath è ritornata in seguito in altre poesie. Scritta dopo la luna di miele di Plath e Hughes a Benidorm, consiste di due strofe di undici versi e auspica una fuga dalle crudeltà dell’inverno inglese verso climi più caldi con la loro frutta fresca e il sole.

 

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Anche se i due studiosi ritengono che sia inferiore ai successivi lavori della Plath, descrivono l’immaginario della poesia come “spettacolare”, citando in particolare la descrizione della “nebbia del respiro” come una “maschera bianca”, simile al vapore che scappa dalla porta di un freezer lasciato aperto. Gli inverni inglesi erano un tema ricorrente per la Plath, che spesso dovette fare i conti con il clima freddo e austero dopo essersi trasferita dagli Stati Uniti.

 

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È stato più complicato invece decifrare la seconda poesia. Megrims, questo è il titolo, è un monologo indirizzato a un dottore da una persona paranoica che parla di una serie di “incidenti strani”, che vanno dalla scoperta di un ragno in una tazza di caffè fino a un gufo che sta per colpire.

Secondo Steinberg, è possibile che ci sia anche una terza poesia inedita, ma spera che la tecnologia possa rivelarne i segreti in un prossimo futuro.

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