Storia di due donne diverse. “La nostra casa felice” di Serena Uccello
Dal mese di novembre troviamo nelle librerie un’interessante novità letteraria. Si tratta diLa nostra casa felice, esordio romanzesco della giornalista Serena Uccello, edito da Giulio Perrone Editore. Uccello ha già precedentemente pubblicato altri testi di genere saggistico, soffermandosi su temi sempre delicati e difficili da trattare: mafia, corruzione e inchieste a riguardo.
Il libro narra le vite di due famiglie, all’apprenza molto distanti tra loro e appartenenti a due mondi del tutto diversi: quello della giustizia e quello della mala vita. Le vite delle due famiglie finiranno per intrecciarsi.
La narrazione segue le vicende in modo corale. I capitoli si alternano infatti tra i diversi protagonisti del romanzo. Questo ci rende partecipe dei punti di vista e dei pensieri di tutte le persone coinvolte nella storia.
Argentina è una poliziotta che, dopo il suo trasferimento da Bari, è in missione nella squadra mobile di Reggio Calabria. La vita coniugale sembra però andare pian piano sgretolandosi. Lei è infatti impegnatissima nella ricerca e cattura di Domenico, figlio del boss della Piana di Gioia Tauro, Gregorio, in carcere anche per merito suo. Domenico è riuscito a fuggire, e la ricerca richiede tempo. Antonio, marito di Argentina, è avvocato nella stessa città. Ma da un po' di tempo sembra comportarsi in modo strano, distante.
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C'è anche Nunzia, l'amata figlia del boss Gregorio che, dopo la sua cattura e la fuga del fratello, deve farsi carico degli "impegni" familiari e assecondare le richieste che il padre, dal carcere, le comunica. Nunzia è cresciuta in una famiglia mafiosa, e ha visto e subito di tutto. A cominciare dal matrimonio obbligato con un uomo violento, anch’egli finito in carcere. Cetta, la madre di Nunzia, è una donna senza scrupoli e paure, capace di vendetta verso chiunque tenti di "tradire" la sua, apparentemente, unita famiglia. Maria Chiara, sorella di Nunzia, è scomparsa da tempo. E su questa triste vicenda Miriam e Pietro, i figli di Nunzia, non riescono a darsi risposte.
Nunzia però, dopo anni e anni di sopportazione, e con il padre in carcere, inizia ad aprire finalmente gli occhi e, poco alla volta, sembra arrivare a quel coraggio che le è sempre mancato. Inizia a pensare che i suoi figli non meritano di vivere quella vita indegna, fatta di paure, incertezze, rivalità mafiose, pericoli e costrizioni, e anche, soprattutto, privazioni. Loro non lo meritano. Miriam ha ormai diciotto anni. Sta per compiere l'ingresso nel mondo adulto. È un'ottima studentessa e vorrebbe iscriversi a Medicina. Ma, in quel territorio, la madre sa che mancherebbero le possibilità. Soprattutto perché, come è successo a lei, andrebbe in sposa a un mafioso della zona. Mentre Pietro, di soli dieci anni, è ancora un bambino "pulito", che rischia però di perdere la sua purezza, restando in una famiglia che ha il male addosso.
Cosa fare? Da qui, le vite di Nunzia e Argentina s’intrecceranno per sempre.
Argentina sta infatti intercettando e spiando Nunzia da ormai molti mesi, perché sa bene che l'unico modo per scovare il nascondiglio di Domenico è proprio quello di farsi aiutare dalla sorella. Inizia così a studiarne i movimenti, le chiamate, ma anche i dubbi e le incertezze, i pensieri che opprimono la vita della donna.
La storia dell’una si mescola così a quella dell’altra. Iniziano a condividere, pur se all’inizio senza saperlo, quel coraggio che le condurrà a salvare le proprie vite e i propri affetti, quelli veri.
Argentina inizia a porsi domande sulle persone a lei fidate: il marito sembra avere rapporti con gente non del tutto raccomandabile. E succedono avvenimenti in cui egli sembra in qualche modo coinvolto. In più, nella sua squadra di poliziotti, qualcuno sembra averla tradita. Se Domenico è riuscito a fuggire, è senz’altro perché qualcuno gli ha spifferato tutto.
La poliziotta inizia così ad indagare anche tra le persone a lei più vicine, scoprendo man mano che non tutto è pulito come sembra e che l’affetto, da solo, non può vincere. Serve anche la forza di prendere decisioni difficili, ma necessarie.
Poco a poco, Nunzia e Argentina si ritroveranno davanti a scelte estreme: la figlia del boss dovrà decidere se collaborare con la giustizia e salvare così lei e i figli, assicurando loro un degno futuro. Argentina dovrà cercare di mantenere intatto il suo matrimonio, anche se ciò vorrà dire allontanarsi per un po’ dal marito, che, come verrà a galla, ha contatti con quel mondo che la donna sta da sempre combattendo. Contrastare il male prima che questo entri definitivamente nella propria vita e la rovini. Questo l’obbiettivo da raggiungere.
Entrambe le donne si aiuteranno così nella difficile impresa di salvare quel po’ di amore rimasto a galla, rappresentato per Nunzia dai propri figli e per Argentina dal figlio che le arriverà, dopo averlo desiderato per tanto tempo.
Nunzia rinuncerà alla propria libertà pur di vedere i suoi figli crescere con dignità.
Argentina, dopo il lungo lavoro portato a termine, si allontanerà momentaneamente da quel mondo che tanto l’ha stremata. E si prenderà cura, fin quando sarà necessario, di Miriam e Pietro, nella loro casa felice in Toscana, lontani da quel territorio tanto amato quanto odiato.
Coraggio, fedeltà, rinuncia, violenza. Questi i temi principali trattati dall’autrice in un libro che è sì un romanzo, ma anche, e soprattutto, un percorso di redenzione. Perché è vero che Nunzia ha condotto una vita orribile, immersa nella violenza e nella distruzione (assisterà, sconvolta ma senza avere il coraggio di reagire, all’uccisione della sorella), ma è anche vero che la stessa donna, pur con mille dubbi e paure, riuscirà a uscirne e allontanarsene, anche se ciò vorrà dire rinunciare alla propria libertà. E anche Argentina si scoprirà donna capace di compiere scelte che mai prima avrebbe preso in considerazione.
Pur quindi con mille dubbi, domande, preoccupazioni, le protagoniste del romanzo si rendono conto di essere diverse. Di avere una forza interiore che le salverà nel momento in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato. Anche se ciò significherà privazione di quella vita normale che fino ad allora hanno condotto.
Donne tenaci, perspicaci, audaci. Come ci si augura siano, o possano essere, tutte le donne.
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Serena Uccello, con La nostra casa felice, mantiene alta la bandiera degli scrittori esordienti. E ci ricorda che l’amore, quello puro, vero, è sempre un passo avanti al male. E che bisogna combattere per la serenità, se essa ci viene in qualche modo negata.
Un romanzo davvero ben riuscito, ai quali si spera ne possano seguire altri.
Per la prima foto, copyright: Jorge Flores su Unsplash.
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