“Stanno smontando il mare”, lo smarrimento nei racconti di Piergiorgio Paterlini
La casa editrice Voland ha messo insieme ventidue racconti dello scrittore Piergiorgio Paterlini in una raccolta imperdibile dal titolo Stanno smontando il mare e altri racconti.
Paterlini nella sua lunga carriera, oltre ai più conosciuti Ragazzi che amano ragazzi e Jesus: Storia di un uomo, ha scritto diversi romanzi e numerosi racconti per varie riviste tra cui il settimanale «Cuore»di cui è co-fondatore insieme a Michele Serra e Andrea Aloi. Lo scrittore compone per il teatro, è autore televisivo e collabora con diverse testate giornalistiche. Inoltre ogni settimana ci propone un risvolto di copertina alternativo nella rubrica Testo a fronte del settimanale «Robinson».
In questa raccolta è riproposta una selezione di racconti già pubblicatisu «Cuore» ma anche su «Linus», «La Repubblica» e altri quotidiani e riviste. Due racconti, Il sonno della coscienza eTribù sono stati completamente riscritti per l’occasione mentre La borraccia, Scuola serale, Amore di un bullo, Quattro amici al bar e Nessuno è pronto sono totalmente inediti.
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Si va dalla «luce piena» con cui si apre il primo gruppo di racconti alla «mezza luce» per poi esplorare il «buio» e infine approdare in un’altra dimensione ossia «oltre il buio», in un gioco di chiaroscuri che fa da filo conduttore alle varie situazioni e agli eterogenei personaggi creati dall’autore.
Ma ciò che accomuna ancor di più questa raccolta è il senso di smarrimento.
«Dunque, sono nel posto che più mi è familiare al mondo, che più e da più tempo amo, fin da bambino. Eppure se mi chiedete: dove sei? io dovrei rispondere, adesso, in tutta sincerità: non lo so. Non lo so dove sono. Perché riconosco tutto e nulla. Tutto in realtà mi è nuovo. [...] Non lo so dove sono realmente, adesso, in questo preciso momento. E allora?»
(Coincidenza è il nome di Dio)
E allora lo smarrimento accomuna tutti prima o poi, uomini, donne, bambini. Sono esperienze dolorose quelle che troviamo qui, in questi percorsi di vita. Ogni racconto è una pietruzza che costruisce un sentiero a volte accidentato, altre volte scorrevole. Proprio come la vita. Sono frammenti di esistenza in cui trovare errori, incertezze, sofferenze, defaillance. Smarrimenti appunto. Ma poi anche soddisfazioni, speranze.
C’è un uomo che non si sente all’altezza e si interroga sul suo ruolo di padre. C’è una borraccia in un cassetto, di «un giorno ormai perduto nella notte dei tempi», a ricordare «la gioia irripetibile dei vent’anni» ma anche «il dolore irripetibile dei vent’anni». C’è un bambino che vaga in un labirinto di neve e quando ne esce si è fatto uomo. C’è un altro bimbo che disegna ciliegie e fa esperienza della precarietà del mondo. C’è un uomo affacciato ad una finestra da un’eternità. C’è chi è curioso di sapere cosa c’è dopo:
«È che mi appassiona il “dopo”. Cosa succede quando tutti credono che ciò che c’era da godere sia finito. Per questo sono uno che ama la vita ma anche non vede l’ora di andarsene. Per vedere chi è che smonta tutto. E come fa. E quale diversa luce si accenderà nel buio. Quale emozionante spettacolo andrà in scena dopo lo spettacolo.»
(Stanno smontando il mare)
Stanno smontando il mare e altri racconti è una raccolta profonda che fa dell’esperienza del dolore e dello smarrimento il centro indiscusso. La morte è dietro l’angolo, ogni cosa è destinata a finire, letteralmente spazzata via da un alito di vento come ci insegna L’ultima glaciazione (che verrà). Ma è la consapevolezza a permettere ai personaggi di andare avanti, in una semplice parola: vivere.
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Per chi come me non ha mai letto questi racconti, ogni singola “pietruzza” risulterà, sono sicura, una bellissima scopertama credo che questo volume sia un’ottima opportunità anche per chi ha già fatto la conoscenza di questi titoli in passato e può goderne ancora, in questa nuova edizione. E poi essere di nuovo concordi con il suonatore Jones per il quale «i ricordi sono qualcosa che abbiamo, non che abbiamo perduto».
«E così per il biliardino, e per le altalene, e per l’uomo sul filo e per le giostre e per quei vecchi ritratti nelle cornici ovali. Non vedo queste cose da mille anni, ma non le rimpiango. Perché non sono perdute. Sono dentro di me. Il passato – non il futuro – è l’unica eternità di cui sono certo.»
(Il suonatore Jones o della scomparsa della nebbia)
Lo smarrimento dei personaggi di Piergiorgio Paterlini è dunque un’esperienza da provare e riprovare leggendo con trasporto Stanno smontando il mare e altri racconti.
Per la prima foto, copyright: Amir Esrafili su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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