Sopravvivere all’Olocausto. “Adamo risorto” di Yoram Kaniuk
Adamo risorto è il titolo del romanzo scritto da Yoram Kaniuk, tradotto in italiano da Elena Loewenthal e pubblicato dalla Casa Editrice Giuntina, dal titolo originale Adam ben kelev. Ciò che si snoda, nel corso del racconto, è una storia che fa riflettere, ambientata in Israele, in un istituto riabilitativo. Chi sono gli ospiti di questo luogo? Sono i protagonisti principali del libro, si tratta di gente segnata dal dolore, che ha vissuto qualcosa che l'ha cambiata per sempre. Storie e avvenimenti che si snodano, davanti agli occhi increduli del lettore che può solo immaginare cosa sia successo e che forse non riuscirà mai a capire, fino in fondo, simili atrocità.
Tra le parole, a tratti inverosimili, prende forma la storia di Adam Stein:
«Adam si era svegliato già da un po' ma fece finta di dormire, come un bambino che pretenda così di nascondersi. Teneva le palpebre chiuse, ma non strette. Perciò intravedeva le ombre delle macchine muoversi sulle pareti rivestite di una tappezzeria lisa e sbiadita. Attraverso le palpebre semichiuse Adam vide se stesso».
Adam era in grado di vedere e di sentire molto più di quello che le persone comuni percepiscono. Per anni era stato un pagliaccio ebreo e quel tempo nessuno sarà più in grado di restituirlo. Adam avrebbe fatto la fine di tanti ebrei come lui, se non fosse stato in grado di colpire il comandante con le sue abilità circensi. Viene “ingaggiato” così dai nazisti, per farli divertire e per far divertire gli ospiti del campo. Quelle persone che dovranno andare incontro alla morte rideranno l’ultima volta proprio grazie a lui e Adam vedrà scomparire per sempre la sua famiglia, continuando a ridere. Un clown che cela le lacrime dietro a un finto sorriso e che perde ogni forma di dignità umana per il riso di chi lo tratta al pari di un animale. È questa la storia di quest’uomo così sofferente, che ha visto morire chi amava, spegnendosi poco a poco.
Non è Gesù che risorge, questa volta, è Adam, che ha la possibilità di vivere dopo la guerra, che riesce a vedere di nuovo il sole. Ma una prigione è solo quella formata da sbarre e filo spinato, oppure è quella della nostra mente? Un interrogativo che, forse, rimarrà per sempre irrisolto.
«La bella, delicata moglie di Adam, la madre di Rut, la sua buffa moglie che gli era passata davanti mentre lui faceva ridere gli ebrei del Kommandant Klein, e aveva percorso la sua ultima strada senza sapere che era l'ultima, sua moglie Gretschen l'aveva conosciuta quando era ancora studente e per mantenersi suona va il violino in un cinema muto di Berlino.»
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Non si può pretendere di dimenticare ciò che ha segnato una vita, per sempre, non si può far finta che non sia successo nulla, perché il passato ritorna, fa capolino nel presente e impedisce di programmare l'esistenza, arrivando ad annullare la linfa vitale degli uomini.
Una storia struggente, descritta con un linguaggio scarno, con il quale si sono narrate le modifiche che avvengono nelle menti che hanno visto troppo. La letteratura della Shoah è ricca di volumi, su di essa sono state spese tante parole, eppure Adamo risorto ci dice qualcosa di nuovo. Nonostante le sue lunghe digressioni e descrizioni minuziose, questo romanzo ha il compito di tramandare ciò che comunemente viene definito uno sterminio, concentrandosi sugli effetti subiti da chi è rimasto, si tratta di coloro i quali sono riusciti a sopravvivere al nulla, al male senza fine, a logiche malate che fanno ammalare.
C'è un rapporto speciale che fa da sottofondo alla narrazione, è quello tra Adam e i cani, che si svelerà con una Rivelazione sul passato che si riprende il presente.
«Non c'è giustizia a questo mondo. Solo il mio bambino è giusto. Il cane. Le sue dita volano. Sfiorano. Tese, anelanti come uccelli in volo verso l'estate.»
Non è facile dimenticare i volti di chi non c'è più, le lacrime dei bambini, le case distrutte, i corpi senza vita ammassati, le madri che hanno pianto per i propri figli. Cosa rimane di tutto ciò? Non resta altro che la pazzia, questa malattia che impedisce di distinguere la realtà dalla fantasia, ciò che è stato da quello che è. È semplice giudicare qualcuno, definendolo semplicemente folle, non sapendo cosa ci cela dietro il suo comportamento. Ogni azione ha le sue conseguenze, è questo l'ultimo insegnamento di Yoram Kaniuk, che ha fornito al mondo gli spunti essenziali per non dimenticare, dando alle nuove generazioni una riflessione sul passato, che sia in grado di costruire il futuro.
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Adamo risorto non è un libro semplice da leggere, non rappresenta uno svago, è un romanzo che scava le coscienze, perché le sue pagine portano al loro interno tutto il peso della memoria.
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