Si scrive a parte o apparte?
Se si scrive a parte o apparte? L’unica risposta corretta è la prima, almeno per il momento: come sapete, infatti, la lingua italiana è frutto di una serie di tendenze storico-sociali che molto spesso hanno portato all’affermazione di una variante piuttosto che di un’altra; come in ogni altro idioma, poi, la fonetica ha un suo peso, un enorme peso, ad essere precisi, visto che lo scritto non fa altro che registrare i cambiamenti linguistici solo dopo che si son prodotti nella dimensione dell’oralità, e da questa, dunque, viene profondamente influenzato. L’oscillazione tra a parte e apparte rientra in questo tipo di riflessione ed è ovviamente riconducibile a quanto abbiamo detto su a volte e avvolte.
In questo caso, infatti, la preposizione a non fa altro che causare il raddoppiamento del suono successivo, dunque di v e produrre nel parlato l’esito avvolte: lo stesso succede anche con parole come a parte (pronunciato apparte) e in tutti i casi in cui vi è una parola che produce raddoppiamento su quella successiva (può essere anche una parola tronca, per esempio: sarà prima di fatto porterà all’esito saraffatto).
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Può succedere che o lo scritto registri quanto accaduto nel parlato – ne sono un esempio semmai (da se mai), suvvia (da su via) etc – o che non lo faccia: a parte rientra in quest’ultimo caso, e scriverlo univerbato rappresenta un chiaro errore ortografico, visto che la reazione di un parlante mediamente istruito – variabile da non sottovalutare – non sarebbe certo di indifferenza o accondiscendenza.
Non scriverete apparte, dunque, almeno fino a quando le tendenze non cambieranno, e ammesso che siate tra quelli che vogliono rinunciare alla forma più corretta. Ora, perché non mettete alla prova le vostre conoscenze e competenze di grammatica italiana con questo test?
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