Sesso e desiderio in “Tropico del Cancro” di Henry Miller
Tropico del Cancro di Henry Miller esce nel 1934, e fa subito scandalo: si tratta infatti di un libro in cui i temi centrali sono il sesso e il desiderio. I personaggi creati da Miller, passionali, sboccati, violenti e volgari sembrano opporsi nettamente alla mentalità puritana dell’America di quegli anni, prendendo le mosse dall’ambiente libertino della Parigi del ventesimo secolo; lì non solo il sesso e il desiderio sono accettati, ma sono anche incoraggiati dall’ambiente immerso nel fermento degli anni del modernismo.
Tropico del Cancro è il racconto di continue esperienze sessuali, di tutti i tipi e generi, narrate con un linguaggio esplicito, senza ornamenti né abbellimenti. E proprio con la crudezza, con l’immediatezza delle immagini, Miller entra in un territorio non ancora esplorato in precedenza: in Tropico del Cancro è continuamente sottolineata la differenza dello sguardo degli americani, e di quello dei francesi, sulle attività più umane, basilari e istintive dell’uomo.
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Raccontare il modo di percepire il desiderio è raccontare la lotta in atto tra il vecchio e il nuovo, tra il puritanesimo e i nuovi movimenti del modernismo e dell’avanguardia. Il sesso diventa così lo strumento attraverso il quale Miller può analizzare la società del suo tempo.
«Tutti dicono che il sesso è osceno. L’unica vera oscenità è la guerra.»
(Henry Miller)
Quando Miller dice “tutti” si riferisce a tutti gli americani, alla loro innocenza puritana nei confronti del sesso e del desiderio, e allo stesso tempo alla loro prontezza alla guerra. La critica di Miller è sottile ma lampante: riluttanti a parlare di sesso, l’attività umana più naturale, spontanea e la meno pericolosa, gli americani non si fanno problemi a correre alle armi e a inneggiare alla guerra.
La visione di Miller è diversa: per lui tutto ciò che è piacere dovrebbe essere libero, vitale, non represso, non nascosto e non negato, e al contrario, l’unica vera cosa da reprimere è l’istinto alla violenza degli uomini.
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Iniziamo dunque a vedere come l’esposizione, a volte esagerata, del sesso in Tropico del Cancro non è fine a se stessa. Allo stesso tempo, nonostante a una prima lettura possa sembrare il contrario, Miller investe la donna di un valore essenziale e vitale. La rappresentazione ostentata dei corpi delle donne e il racconto degli atti sessuali non hanno come scopo quello di sminuire la donna, al contrario essa è importante quasi quanto Dio.
«Quando realizzo che lei se n’è andata, probabilmente per sempre, si apre dentro di me un’enorme voragine e mi sento precipitare, precipitare in un nulla nero, senza fine. Ed è una sensazione peggiore delle lacrime, più profonda del rimorso o del dolore, è l’abisso in cui cadde Satana. Non c’è modo di risalire, di tornare indietro, non c’è luce, non c’è il suono di una sola voce umana, o il tocco di una mano.»
(Henry Miller – Tropico del Cancro, Feltrinelli, traduzione di Luciano Bianciardi)
Essere separati dalla presenza della donna è come essere separati da Dio stesso.
Il sesso diventa così il mezzo attraverso il quale Miller esprime tutto il dolore per la sua solitudine e attraverso il quale avvicinarsi in qualche modo a una forza divina.
A un certo punto, Miller stesso solleva la domanda che noi lettori ci poniamo durante tutta la lettura del Tropico: «Cche cosa vuoi da una donna?»
La risposta è semplice ed immediata: «Che mi tiri fuori da me stesso… ma per farlo una donna deve avere un cervello, e non solo una vagina.» A partire da quest’affermazione Miller traccia una distinzione tra il sesso e l’intimità con una donna, e allo stesso tempo li combina insieme: i due aspetti devono convivere all’interno di una relazione. Se viene a mancare uno dei due, il rapporto non è completo.
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Anche se il sesso può sembrare una distrazione per il lavoro dello scrittore, in realtà è proprio la fonte della sua ispirazione: il sesso e il desiderio sono il motore della ribellione del controverso libro che è Tropico del Cancro, riflettono l’ispirazione artistica e le modalità di creazione di uno scrittore che scrive in una nuova epoca, quella moderna.
Prima del modernismo i desideri che vivevano nella mente degli uomini venivano nascosti: in Tropico del Cancro Miller li libera, portandoli alla luce, e presentando in questo modo una nuova società.
In un mondo devastato dalla guerra bisogna vivere il momento, bisogna creare, bisogna vivere senza impedimenti. È questa la strada che porta alla consapevolezza moderna, una consapevolezza che punta l’attenzione sulle cose della natura umana, e che abbraccia quelle parti della vita che fino a quel momento erano state represse. In Tropico del Cancro di Henry Miller il sesso e il desiderio sono parte dell’esistenza dell’uomo, e in quanto tali vanno accettate e non nascoste.
Per la prima foto, copyright: Sharon McCutcheon su Unsplash.
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