Se l'amore diventa eclissi di Luna. “Quello che so sulle donne” di Adessoscrivo
Un romanzo d'amore, certo:
«Lei mi guardava, mi guardava come nessuno aveva mai fatto, mi guardava con degli occhi diversi, quelli che ti fanno vibrare l'anima, mi guardava e mi sentivo in imbarazzo perché lo faceva così intensamente da farmi credere di essere davvero la cosa più bella del mondo per lei».
Ma che scava anche il dramma dell'anoressia:
«[Giorgia] voleva essere una ballerina, leggera nei suoi grand jeté, volare in alto come una farfalla [...] Vomitava di notte senza farsi sentire, si tagliava, si guardava e si disprezzava».
E incentrato infine sulle ancestrali differenze tra uomini e donne:
«Quando un uomo diceno pensa no, quando pensa si dice sì, quando dice non lo so è perché non lo sa davvero. Al contrario delle donne, che qualsiasi cosa dicano potrebbe essere tutto l'inverso e al tempo stesso esatto, non lo sanno nemmeno loro».
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Un’ondivaga miscellanea di (antitetici) sentimenti agita il romanzo Quello che so sulle donne (Rizzoli) in libreria da marzo di quest’anno e redatto da Adessoscrivo, pseudonimo dietro cui si cela un giovane autore italiano, che non teme di esporsi a un nuovo – e arduo – cimento, all’indomani del suo primo romanzo Dieci magnitudo (2017): un testo quest’ultimo che pur cedendo agli input del marketing editoriale (non a caso ebbe come testimonial vari personaggi del mondo dello spettacolo e scalò la vetta della classifica italiana dei libri più venduti, posizionandosi al primo posto per diverse settimane) ha comunque rappresentato un innovativo esperimento editoriale.
Epicentro del nuovo romanzo sono William e Sofia: architrave narrativa da cui ogni anelito discende e prende forma, trascendendo i meri accadimenti fattuali per giungere a pennellare un riuscito affresco di palpitante vita vissuta, capace di novellare la magìa di perdersi cercando l’oltre.
William è un giovane psicologo – reduce da un'adolescenza problematica – che vive da solo, dedicandosi con passione alla cura di ragazze affette da disturbi alimentari. Sofia, poco più che ventenne, è diplomata in una scuola d'arte come fotografa e si trasferisce al seguito della famiglia, andando ad abitare proprio accanto alla casa del flemmatico psicologo.
William è scafato, ci sa fare, ma è anche razionale e uso a controllare le emozioni; Sofia è invece imprevedibile e contraddittoria: un uragano di emozioni difficile da fronteggiare. I loro caratteri così dissonanti ma complementari e la loro fame di adrenalina finiranno per attrarsi, assimilando le loro vite in un turbinìo emozionale totalizzante, dannato e insieme salvifico. Un crescendo palpitante che s'inerpica verso l'assoluto, inverato grazie a una scrittura che mai scalfisce l'autenticità dei personaggi, pregni di vivida contemporaneità.
Il fatidico incrociarsi delle loro esistenze e il feeling amoroso che avviluppa le anime dei protagonisti, marchiando indelebilmente le loro membra, pur costituendo il fulcro dello scheletro architettonico del romanzo, costituisce però nello stesso tempo l’efficace espediente utilizzato dall’io narrante per stilare un agile abbecedario che analizza (con venature tanto accattivanti quanto argute) vizi e virtù che contraddistinguono uomini e donne. Due pianeti la cui atavica distanza è pari alla forza con cui fatalmente tendono a calamitarsi: e pur percorrendo vie opposte e muovendosi su direttrici divergenti, si alimentano l’uno della luce dell’altro, finendo per cedere entrambi alla reciproca forza centripeta che tende a fondere i nuclei delle loro esistenze, proiettandoli verso il centro dell’unica e vera circonferenza possibile: il loro vissuto.
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Chi, recandosi in libreria, fra i tanti sceglierà proprio questo romanzo, non avrà difficoltà a farsi rapire dalla prosa ritmata e immediata dell'autore e da un finale aperto gravido di prospettive inaspettate. Dimenticavamo: tra l'altro scoprirà cosa possano avere in comune tra loro cinque parole che più difformi etimologicamente non potremmo immaginare, tre italiane: lecca-lecca, resilienza e mezzaluna, e due straniere: rebel e fernweh.
Per la prima foto, copyright: nousnou iwasaki.
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