Scuola contro Scuola, nell’Italia del futuro
Vedremo opporsi Scuola contro Scuola, nell’Italia del futuro. Modelli differenti, al ribasso, territorio per territorio, inseriti in una gabbia che privilegerà le scuole delle zone più ricche a svantaggio delle regioni più povere. Tutto mentre il mondo globalizzato esige sapere, conoscenza, ricerca.
Ora, è evidente che se passerà #labuonascuola, la determinazione delle risorse economiche da destinare al diritto allo studio sarà parametrata sulla performance degli istituti, con una più forte assegnazione di fondi per le aree “virtuose” del Paese e una minore per le altre meno fortunate. Questo a detrimento del principio di sussidiarietà e dell’equità sociale interregionale.
Questi aspetti paiono essere passati in secondo piano rispetto ad altri, ugualmente importanti, ma non sono secondari per niente. E infatti, nella logica del raggiungimento delle pari opportunità, sarebbe necessario destinare fondi alle aree più svantaggiate, per metterle in corsa assieme alle altre. E invece avverrà l’esatto contrario, come del resto già accade nei provvedimenti presi dall’attuale governo come il Jobsact – che legittima le gabbie salariali.
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Scatteranno, dunque, premialità per chi insiste in zone dove l’abbandono e la dispersione scolastica sono al di sotto delle soglie più preoccupanti, mentre saranno abbandonate a loro stesse le scuole parcheggio, quelle dove i ragazzi attendono di compiere i sedici anni per entrare nel grande limbo dei Neet [Not (engaged) in Education, Employment or Training].
Come se ciò non bastasse, l’assenza di un riequilibrio nelle risorse fisserà ulteriori differenze all’interno delle città e dei comuni, dove le scuole già si dividono in “scuole bene” e “scuole male”.
Divisioni acute, dunque, che Renzi irrobustirà, fino a decretare la fine della mobilità sociale verso l’alto, assecondando il desiderio di parassitismo dell’alta borghesia italiana.
Proiettandoci in un futuro non troppo lontano, il Sud, il Centro e una porzione non irrilevante del Nord offriranno ad altri mercati del lavoro schiavi sotto-acculturati, cittadini di serie zeta, imbecilli decerebrati allevati nella scuola pubblica renziana. Il progetto è questo, per chi non se ne fosse accorto: Scuola contro Scuola, nell’Italia del Futuro.
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