Scrittori da (ri)scoprire – Sibilla Aleramo
Sibilla Aleramo (Alessandria, 1876 – Roma, 1960), pseudonimo di Rina Faccio, è una figura complessa di giornalista, poetessa e scrittrice del primo Novecento italiano.
Nasce in una famiglia della piccola borghesia alessandrina, primogenita di tre sorelle e un fratello. Il padre, ingegnere di idee mazziniane, trasferisce presto la famiglia a Vercelli e poi a Milano, dove Rina frequenta le scuole elementari. A dodici anni però interrompe gli studi, perché il padre, in difficoltà economiche, accetta di andare a dirigere una fabbrica a Civitanova Marche e presto la convince a lavorare con lui come contabile.
Se il rapporto col padre è molto stretto, rimane labile quello con la madre, debole e depressa, che dopo un tentativo di suicidio e altre crisi viene ricoverata nel manicomio di Macerata, dove morirà nel 1917.
Vuoi conoscere potenzialità e debolezze del tuo romanzo? Ecco la nostra Valutazione d’Inedito
Nel 1892, non ancora sedicenne, Rina viene violentata da un impiegato della fabbrica, Ulderico Pierangeli, che è costretta a sposare secondo la consuetudine del matrimonio riparatore. La vita di provincia accanto a un marito che non ama le appare subito come una prigione, che nemmeno la nascita di un figlio nel 1895 riesce a farle accettare. Tuttavia, dopo una profonda depressione e un tentativo di suicidio, la giovane donna reagisce cercando di concretizzare le sue aspirazioni di stampo socialista e umanitario: inizia quindi a scrivere articoli per vari giornali e a mantenere corrispondenze con attiviste del movimento per l’emancipazione femminile, tra cui Giorgina Craufurd Saffi, moglie del mazziniano Aurelio Saffi. Scrivendo su «Vita moderna», un giornale femminista, e su «Vita internazionale», una rivista politico-culturale, entra in contatto anche con intellettuali riformisti e del movimento positivista, come Cesare Lombroso, Emilio De Marchi, Laudomia Bonanni, Ada Negri, Maria Montessori.
Dopo un breve periodo a Milano, dove le viene affidata la direzione del settimanale socialista «L’Italia femminile», la scrittrice è costretta dal marito a fare ritorno con lui a Civitanova Marche, ma nel 1902 prende la decisione di lasciare la famiglia per trasferirsi a Roma, legandosi a Giovanni Cena, direttore della prestigiosa rivista «Nuova Antologia»: è lui a spronarla a scrivere il suo primo romanzo e a suggerirle lo pseudonimo Sibilla Aleramo.
Una donna (1906) è il racconto della sua difficile vita, dall’infanzia fino alla decisione di lasciare marito e figlio nella rivendicazione della propria autonomia. Il libro ottiene una grande successo e viene tradotto in diversi paesi: negli anni in cui si affermava la prosa dannunziana e una certa visione artefatta della realtà, la narrazione sincera e ricca di riflessioni sulla condizione femminile dell’epoca colpisce in modo particolare anche al di fuori degli ambienti dell’attivismo socialista e femminista.
Negli anni successivi Aleramo lascia Cena, continua per un breve periodo a interessarsi a progetti umanitari ma inizia anche a condurre una vita errabonda, spostandosi in varie città e intrecciando relazioni sentimentali più o meno effimere con diversi intellettuali, tra cui Papini, Boccioni e Cardarelli. A Milano si appassiona al futurismo, a Parigi conosce D’Annunzio e Apollinaire, a Roma incontra Grazia Deledda.
Durante la Prima guerra mondiale avviene l’incontro con il poeta Dino Campana, più giovane di una decina d’anni e già segnato dai sintomi di una malattia psichiatrica, col quale ha una relazione violenta e tumultuosa (di cui ci resta testimonianza attraverso uno scambio di lettere) che termina con il ricovero definitivo in manicomio dell’uomo.
Dopo la guerra Aleramo pubblica un secondo romanzo, Il passaggio (1919), dai toni molto più artificiosi e dannunziani, la raccolta di poesie Momenti (1921) e un testo teatrale, Endimione (1921), che però non ottiene il favore del pubblico. Seguono poi i romanzi Amo dunque sono (1927) e Il frustino (1932), oltre ad altre raccolte di prose e poesie.
GRATIS il nostro manuale di scrittura creativa? Clicca qui!
Gli anni di viaggi e di vita sregolata riducono la scrittrice in povertà e la portano, dopo un rifiuto iniziale, ad aderire al fascismo per avere un sostegno economico, ma alla proclamazione della Repubblica di Salò si rifiuta di seguire Mussolini nel Nord Italia, come le era stato ingiunto dal Ministero della Cultura, e rimane a Roma.
Nel dopoguerra Aleramo ritrova le sue radici socialiste e umanitarie, iscrivendosi addirittura al PCI e collaborando attivamente a «l’Unità», oltre a partecipare a dibattiti e conferenze e a impegnarsi in numerose iniziative sociali.
Pubblica ancora poesie e diari e muore a Roma, ultraottantenne, nel 1960. Benché negli anni successivi Sibilla Aleramo abbia in qualche modo rinnegato il suo periodo femminista, classificandolo come nulla di più di un’esperienza giovanile, Una donna rimane ancora oggi una testimonianza preziosa della condizione femminile non solo negli anni in cui il romanzo è stato scritto, ma anche, purtroppo, dei decenni successivi.
LEGGI ANCHE – Scrittori da (ri)scoprire – Ottiero Ottieri
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi