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Scrittori da (ri)scoprire – Paola Masino

Scrittori da (ri)scoprire – Paola MasinoPaola Masino (Pisa, 1908 – Roma, 1989), nonostante faccia parte oggi del vasto mondo delle scrittrici dimenticate, è stata una figura di spicco nel mondo letterario italiano degli anni Trenta e Quaranta del Ventesimo secolo, a cui ha dato notevoli contributi di vario genere.

Nasce a Pisa in una famiglia benestante: il padre Enrico è un funzionario del Ministero dell’Agricoltura, la madre Luisa Sforza proviene da una famiglia aristocratica. Pochi anni dopo la coppia si trasferisce a Roma e i figli crescono in un ambiente ricco di stimoli culturali, soprattutto per quanto riguarda la letteratura, la musica e la pittura.

Nel 1924 la giovane Paola, appena sedicenne, scrive un dramma intitolato Le tre Marie, le cui protagoniste sono la madre, la sorella e la moglie di un uomo di genio, che però le costringe a vivere in una condizione di estrema sottomissione. Il dramma viene apprezzato da Pirandello, che incoraggia la giovane autrice a scrivere.

 

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Tre anni dopo, nel 1927, Paola Masino incontra Massimo Bontempelli, all’epoca già quarantanovenne, scrittore e drammaturgo affermato: nonostante la forte differenza di età tra i due nasce un grande amore, duramente avversato dai familiari. Per Masino inizia il periodo più importante della sua vita, come collaboratrice della prestigiosa rivista letteraria «900» diretta da Bontempelli, col quale scrive anche un dramma a quattro mani, Il naufragio del Titanic, che però non verrà mai pubblicato.

Scrittori da (ri)scoprire – Paola Masino

La coppia si trasferisce a Firenze e poi a Parigi, dove frequenta i maggiori intellettuali e artisti presenti nella capitale francese in quegli anni: André Maurois, André Gide, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Giovanni Comisso, Luigi Pirandello, Arturo Loria. In quel periodo Paola Masino collabora a diverse riviste, mantiene una fitta corrispondenza con altre scrittrici italiane come Sibilla Aleramo, Alba De Cespedes, Anna Banti, Maria Bellonci e Gianna Manzini, e scrive moltissimo: articoli, poesie, racconti e romanzi.

Nel 1931, tornando a Roma, pubblica i racconti Decadenza della morte e il romanzo Monte Ignoso, segnalato al Premio Viareggio ma stroncato dalla critica fascista.

Lo stesso destino tocca al romanzo successivo, Periferia (1933), nonostante arrivi secondo al Premio Viareggio, nel quale la censura legge velate critiche al regime.

Negli anni successivi, del resto, anche Massimo Bontempelli, che pure era stato fatto Accademico d’Italia da Mussolini, si allontana dal fascismo: dopo aver rifiutato di prendere il posto di Attilio Momigliano, allontanato per le leggi razziali del 1938, all’Università di Firenze, viene espulso dal partito fascista, allontanato da Roma e mandato in una sorta di esilio, insieme a Paola Masino, a Venezia.

Scrittori da (ri)scoprire – Paola Masino

Qui la scrittrice porta a termine un nuovo romanzo, Nascita e morte della massaia, che nel 1940 esce a puntate sul settimanale «Tempo», ma di cui viene bloccata la pubblicazione in volume: la storia di una ragazza che rifiuta di conformarsi agli stereotipi correnti sul ruolo della donna di casa non poteva certo piacere al regime.

Il romanzo uscirà nel 1945, poi verrà ristampato nel 1970 e ancora nel 1982 dalla casa editrice La Tartaruga, marchio storico del femminismo italiano, che ne coglie tutta la modernità.

 

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Dal 1945 al 1950, dopo essere scampata con Bontempelli a una condanna a morte da parte della Repubblica di Salò, Masino vive a Milano, dove pubblica poesie e collabora a varie riviste. Nel decennio successivo, tornata a Roma, scrive alcuni libretti per opere che verranno rappresentate in vari teatri lirici, traduce molti autori francesi e cura l’edizione in due volumi delle opere di Bontempelli che Mondadori pubblica nel 1961, un anno dopo la scomparsa dello scrittore. Dopo l’uscita del poema Ninna nanna nel 1966, Paola Masino sparisce dal panorama letterario italiano e muore a Roma, dimenticata, nel 1989, lasciando un vastissimo archivio, oggi consultabile presso l’Università La Sapienza di Roma, che costituisce un notevole patrimonio letterario.

Due volumi autobiografici verranno pubblicati postumi: Io, Massimo e gli altri. Autobiografia di una figlia del secolo (1995) e Album di vestiti (2015).

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