Scrittori da riscoprire – Giana Anguissola
Giornalista, scrittrice e autrice di programmi televisivi, Giana Anguissola (Piacenza, 1906 - Milano, 1966) è stata probabilmente la più popolare autrice di romanzi per ragazzi negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.
Nasce a Piacenza in una famiglia benestante che le permette di studiare, scrivere e dipingere, dimostrando un talento precoce per la narrativa. Poco meno che diciottenne, prende un giorno un treno per Milano e si presenta al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, proponendogli una sua novella da leggere, per la quale si è inventata di sana pianta un giudizio positivo dell’allora nota scrittrice Annie Vivanti. La novella, in ogni caso, piace, e da quel momento inizia per Anguissola una lunga collaborazione con i periodici collegati al quotidiano milanese: La lettura, La Domenica del Corriere, Il Corriere dei Piccoli. Su La Lettura, oltre a pubblicare numerosi racconti, tiene per molti anni una rubrica di moda e costume insieme alla celebre illustratrice Brunetta.
Stabilitasi a Milano, dove per un certo periodo lavora anche come aiuto scenografa e costumista al Teatro alla Scala, nel 1933 Anguissola sposa Rinaldo Küfferle, poeta, traduttore e librettista di origine russa, col quale frequenta salotti culturali milanesi e luoghi di villeggiatura alla moda in Versilia.
Nello stesso anno 1933 esce il suo primo libro, Il romanzo di molta gente, che ottiene un discreto successo e ottiene un riconoscimento come opera esordiente al Premio Viareggio. Negli anni successivi, tuttavia, altre opere di narrativa per adulti vengono bocciate dall’editore Mondadori, mentre la scrittrice continua a pubblicare con successo racconti di vario genere per bambini e adolescenti sui periodici.
Rifugiatasi col marito e il figlio Riccardo, nato nel 1943, in una fattoria del varesotto per sfuggire ai bombardamenti, entra in contatto con un gruppo di intellettuali che la introducono al pensiero steineriano e a una nuova pedagogia: questo influenzerà la sua ricerca successiva di nuove storie e personaggi per i lettori più giovani.
A partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Anguissola abbandona definitivamente il sogno di affermarsi come scrittrice per il pubblico adulto e inizia a scrivere romanzi per adolescenti, rivolti più che altro alle ragazze. Seguendo una lira (1953) descrive gli infiniti passaggi di mano di una moneta da una lira, costruendo in modo insolito un affresco dell’Italia del 1940. Gli eredi del Circo Alicante (1953), storia di un cavallo speciale, è forse il libro più famoso dell’Anguissola, uno dei pochi ad essere stato ristampato fino ad oggi.
Attratta dai nuovi mezzi di comunicazione, la scrittrice diventa giornalista radiofonica, quindi collaboratrice della nascente televisione, per la quale nel 1954 scrive la sceneggiatura di una storia a puntate, Il diario di Giulietta, pubblicato subito dopo anche in forma di romanzo, seguito da Giulietta ha preso zero e Giulietta se ne va. Dai ricordi della sua esperienza presso il Teatro alla Scala nasce Priscilla (1958), storia di una ragazzina che frequenta appunto la scuola di ballo del celebre teatro milanese, che ottiene un largo successo e diversi premi. Seguono L’inviata specialissima (1959), Io e mio zio (1960), Violetta la timida (1963) e Le straordinarie vacanze di Violetta (1964).
Le protagoniste di questi romanzi sono sempre ragazze attive e determinate, che seppure ancora legate a una visione del mondo che le vorrebbe principalmente impegnate a trovare un marito e a diventare mogli e madri perfette, non rinunciano ad avere progetti di affermazione personale, che si tratti di sconfiggere la timidezza, di diventare ballerina classica o magari giornalista. E anche la ricerca di un marito può assumere tratti non convenzionali, come avviene in Daddi e Giogi (1966), ultimo romanzo pubblicato da Giana Anguissola, che muore per un tumore nello stesso anno, appena sessantenne: non fa in tempo ad assistere alla rivoluzione culturale del 1968, che l’avrebbe sicuramente portata ad aggiornare il mondo dei suoi personaggi, ma non c’è dubbio che i suoi libri, che oggi possiamo leggere quasi come romanzi storici, abbiano fornito ispirazione a molti autori di libri per ragazzi della generazione successiva.
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