Scrittori da (ri)scoprire – Brunella Gasperini
Giornalista e scrittrice, Brunella Gasperini (Milano, 1918 – Milano, 1979) ha accompagnato con i suoi libri, ma soprattutto attraverso le rubriche in cui rispondeva alle lettere delle lettrici su alcuni periodici, l’emancipazione femminile tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso.
Nasce come Bianca Robecchi in una famiglia della borghesia milanese: il padre è un medico di idee antifasciste che viene periodicamente controllato e condotto per qualche giorno in carcere dal regime, la madre una donna colta e piena d’interessi nonostante si sia dedicata a tempo pieno al marito e ai sei figli. Bianca cresce tra Milano e un’amatissima casa a San Mamete, sul lago di Lugano, dove la famiglia è solita trascorrere le vacanze.
Durante la guerra, mentre i fratelli combattono (e muoiono) da partigiani, si laurea in lettere classiche e sposa Adelmo Gasperini, da cui ha tre figli: il primo le muore tra le braccia, ancora neonato, durante un bombardamento.
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Col ritorno della pace inizia a insegnare, ma si rende conto presto di non essere molto tagliata per quella professione: anni dopo ricorderà divertita la sua incapacità di imporre la disciplina in classe e di essere sufficientemente severa con gli allievi, per la disperazione dei colleghi. Chi le apre una diversa possibilità è l’amica Camilla Cederna, che le suggerisce di scrivere racconti per le numerose riviste femminili che si stanno affermando nei primi anni del dopoguerra.
I racconti hanno un discreto successo e la rivista «Novella»le affida la rubrica delle lettere, dove si firma Candida. In seguito passa ad «Annabella», a cui collaborerà per venticinque anni, rispondendo a decine di migliaia di lettere e trasformando la firma Candida in Brunella.
La visione della giornalista è moderna e progressista, si potrebbe dire piuttosto femminista, soprattutto quando si tratta di affrontare dalla parte delle donne le questioni più spinose dell’epoca: il ruolo femminile nella coppia e nella famiglia, i rapporti coniugali, le separazioni e la richiesta di una legge sul divorzio, l’educazione dei figli che non può più essere quella impostata dalla generazione precedente.
Nel 1956 Gasperini pubblica il suo primo romanzo, L’estate dei bisbigli, a cui ne seguono altri, spesso pubblicati per la prima volta a puntate sulle riviste, ma dà il meglio di sé nella serie autobiografica Io e loro: cronache di un marito (1959), Lui e noi: cronache di una moglie (1961) e Noi e loro: cronache di una figlia (1965), poi raccolte in un unico volume in Siamo in famiglia (1974).
Nel raccontare in modo brillante e spesso ironico le sue vicende quotidiane, alle prese con marito, figli, parenti, amici, cani e gatti, Gasperini traccia un ritratto vivace e veritiero dell’evoluzione in corso in quegli anni nei rapporti familiari e sociali, oltre che del suo sforzo costante per costruirsi un ruolo di donna e scrittrice indipendente.
I fantasmi nel cassetto (1970) racconta senza censure la sua esperienza di giornalista alle prese con le lettere a cui deve rispondere sulle riviste, in cui le donne le affidano spesso confessioni intime, difficili, a volte scottanti, appunto i loro fantasmi. Negli stessi anni ottiene dalla direzione di Annabella la gestione di una seconda rubrica di lettere dedicata espressamente alle ragazze molto giovani, a cui cerca di fornire riposte su tutti quei temi che all’epoca i genitori tendono spesso a evitare per non essere messi in difficoltà: la verginità, i rapporti sessuali, la droga. Su questi temi scrive anche dei manuali per adolescenti.
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Il libro di maggior successo di Gasperini è sicuramente Una donna e altri animali (1978), più volte ripubblicato, in cui la scrittrice, attraverso una nuova cronaca familiare, racconta con l’umorismo e la leggerezza che le sono abituali gioie e dolori della sua vita, compresi i numerosi malanni che la condurranno l’anno successivo a una morte precoce: Brunella Gasperini muore infatti a Milano nel 1979, non ancora sessantunenne, per una grave forma di ulcera.
Rizzoli pubblicherà postumi i volumi Così la penso io (1979), una raccolta di editoriali, e Più botte che risposte (1981), una selezione delle lettere ad Annabella pubblicate sul giornale tra il 1954 e il 1978.
Attualmente l'opera di Brunella Gasperini è in fase di ripubblicazione da parte di GAEditori.
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