Scandalo Apic di Cremona: quando a rimetterci è la cultura
Uno dei peggiori sprechi di denaro pubblico in Italia è stato senza dubbio quello che ha coinvolto l'Apic di Cremona. Partiamo con ordine: cos'è l'Apic e di che cosa si occupava? L'Apic è la sigla per Associazione Promozionale Iniziative Culturali, con soci la Provincia, i Comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore e la Camera di Commercio di Cremona. Lo scopo dell'ente era quello di organizzare eventi di natura culturale.
Cos'è successo? Che l'Apic ha registrato un buco nei bilanci di tre milioni di euro, con piccoli imprenditori che ancora aspettano di essere pagati e che, con tutta probabilità, non lo saranno mai. Franco Feroldi, ex dirigente del settore Cultura di Cremona, è l'unico imputato nel processo, volto a stabilire le cause del deficit. Per finanziare i progetti vennero spesi più soldi di quelli che era possibile spendere, finché la bomba non è esplosa, evidenziando tutte le irregolarità nella contabilità della struttura. Un episodio che ha chiamato in causa le parti politiche, con il Centro-destra che si è scagliato contro la mala gestione delle risorse pubbliche da parte della Sinistra: «La vicenda dell’Apic documenta un modello di gestione delle dinamiche culturali completamente sorpassato nel metodo e nel merito. Perché riflette un tempo in cui le amministrazioni avevano la preoccupazione di essere i detentori dell’attività culturale delle città » avrebbe commentato il consigliere regionale Carlo Malvezzi. Secondo Malvezzi, lo Stato e l'amministrazione pubblica avrebbero dovuto farsi da parte a beneficio dei privati, lasciando che a condurre determinati settori fossero delle persone competenti in materia.
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In sostanza, qual è stata la vera conseguenza dello scandalo Apic? Che la cultura si è fermata, poiché i soldi per le iniziative culturali sono serviti per coprire gli ammanchi. Ma non è tutto: ci vorranno anni prima di riuscire a sanare i debiti, senza contare che molti accordi sono stati presi a voce, senza una corretta gestione da un punto di vista amministrativo. Molti di quegli impegni, adesso, non potranno così essere rispettati.
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