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Ricordo di Mariateresa Di Lascia, vincitrice 20 anni fa del Premio Strega con “Passaggio in Ombra”

Ricordo di Mariateresa Di Lascia, vincitrice 20 anni fa del Premio Strega con “Passaggio in Ombra”La scrittrice pugliese Mariateresa Di Lascia vinceva 20 anni fa il Premio Strega con il suo romanzo Passaggio in Ombra, edito da Feltrinelli. Deputata radicale, fervida attivista, fondatrice dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino” per l’abolizione della pena di morte, scomparve prematuramente all’età di 40 anni il 10 settembre del 1994, mentre il successo di Passaggio in Ombra non era ancora decollato. Venne pubblicato, infatti, nel gennaio del 1995 e nel luglio dello stesso anno vinse il Premio Strega ottenendo ben 195 voti, sbaragliando la concorrenza di Luigi Malerba (distanziato con 142 voti), Elisabetta Rasy, Luca Canali e Marisa Volpi. Il successo della critica e il consenso del pubblico hanno fatto di Passaggio in Ombra una delle opere più significative della narrativa italiana contemporanea. Con questo articolo, ci è sembrato doveroso testimoniare un ricordo di Mariateresa Di Lascia.

Temperamento sanguigno e tempra pugliese (era nata a Rocchetta Sant’Antonio, piccolo comune in provincia di Foggia ai confini con la Basilicata), la Di Lascia aveva esordito nei primi anni Novanta con un racconto intitolato Compleanno, cui segue Veglia, ma è con Passaggio in Ombra che il suo messaggio e la sua poetica trovano pieno compimento.

«Ho scritto questo romanzo per essere amata da chi mi leggerà» aveva dichiarato a proposito di questo suo lavoro che la tenne impegnata per ben quattro anni.

Ricordo di Mariateresa Di Lascia, vincitrice 20 anni fa del Premio Strega con “Passaggio in Ombra”

«Il Premio Strega è un riconoscimento letterario che viene assegnato non all’autore ma al libro, a patto che sia stato pubblicato entro i limiti di tempo prescritti dal regolamento – spiega Stefano Petrocchi, direttore presso la Fondazione Bellonci –. È potuto accadere così che in varie occasioni la giuria degli Amici della Domenica abbia scelto come vincitrice un’opera pubblicata postuma o candidata dopo la morte dell’autore. Il primo caso è stato piuttosto celebre e riguarda Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, cui è seguito nel 1986 Rinascimento privato di Maria Bellonci, che morì a maggio del 1986 proprio il giorno della presentazione delle candidature. Arriviamo così al 1995. Passaggio in Ombra di Mariateresa Di Lascia – aggiunge – prevale su un gruppo di finalisti a maggioranza femminile (insieme a Luigi Malerba e a Luca Canali concorrevano Elisabetta Rasy e Marisa Volpi), una rarità per lo Strega e per i premi italiani in generale. Con il libro della Di Lascia tornava alla vittoria dopo quasi quarant’anni la casa editrice Feltrinelli, la cui prima volta era stata proprio con Il Gattopardo nel 1959».

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Colpiscono per la forza del linguaggio, l’intensità delle descrizioni, la composizione della trama, la psicologia dei personaggi: il romanzo racconta di Chiara, la protagonista, che ripercorre a ritroso la sua storia personale che si intreccia nella saga familiare in un Sud che sta sullo sfondo, carico di quell’essenza magica e a tratti inafferrabile. «Quando aveva pensato a cosa sarebbe stata la sua vita, a quale forma si sarebbe piegata ad avere, se mai ne avesse avuta una, aveva sentito qualcosa ribellarsi dentro sé, come per una insopportabile imposizione. Allora aveva avuto un solo desiderio: conservare il più a lungo possibile, forse per sempre la libertà di non avere nessuna forma».

Chiara vive il presente, ripercorrendo il passato che incombe come un macigno sulle decisioni che hanno condizionato la sua vita, decidendo di non decidere, di lasciare le cose al loro destino, senza intervenire, in un fatalismo tutto meridionale, in un perenne passaggio in ombra, malinconicamente ineluttabile. Si respira molto Sud fra queste pagine. Non solo per l’ambientazione geografica. I personaggi si muovono lungo sentieri che chi ha vissuto da queste parti è in grado di riconoscere, in una mappa stratificata di emozioni, sentimenti, convinzioni, superstizioni, dove ogni masso in terra, ogni curva lungo la via segnano la crescita, la cultura di ciascuno. È il retaggio contadino, quello nell’accezione più fiera e nobile, che permea queste pagine popolate da donne meravigliose, forti, passionali e da uomini aspri, tenaci e orgogliosi.

Ricordo di Mariateresa Di Lascia, vincitrice 20 anni fa del Premio Strega con “Passaggio in Ombra”

Lo stile della Di Lascia è quello dei grandi romanzi: lo si percepisce sin dalle prime battute, dalle prime pagine. Non c’è da meravigliarsi: era una divoratrice di libri e dalla sua aveva una cultura e una preparazioni eccellenti.

Passaggio in Ombra è un potente romanzo al femminile. Ed è alle donne che è dedicato il Premio Nazionale di Narrativa “Mariateresa Di Lascia” che i comuni di Rocchetta Sant’Antonio e Fiuminata, che rispettivamente hanno dato i natali e la sepoltura alla scrittrice, organizzano da nove edizioni. Francesca Bellino (Sul corno del rinoceronte, L’Asino D’oro), Lia Levi (Il braccialetto, Edizioni E/O), Margherita D’Amico (Sette di noi, Bompiani) sono le tre scrittrici finaliste di quest’anno: la cerimonia di premiazione, che si svolge ad anni alterni tra il comune pugliese e quello marchigiano), si terrà a Rocchetta Sant’Antonio.

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