Raccontare la disabilità: nel Regno Unito ci pensano i libri
Editori, scrittori, illustratori, insegnanti e famiglie uniti per una settimana nelle scuole del Regno Unito. È la settimana della narrazione, che punta a promuovere l’inclusione dei bambini con problemi fisici stimolando immaginazione e curiosità nei compagni. Così le scuole britanniche scopriranno, nel corso di questa settimana (l’iniziativa è partita lunedì 3 febbraio, come riporta l’agenzia «Redattore Sociale», che cita un articolo del «The Guardian») tanti i titoli che possono aiutare i genitori ad affrontare il tema della disabilità insieme ai figli, senza paure né tabù.
Nei libri si possono incontrare personaggi di ogni tipo, e leggere e immedesimarsi in personaggi con una disabilità può essere d’aiuto soprattutto a chi la disabilità la vive, portando il bambino a capire che non è un animale raro, ma che anche altri provano le stesse emozioni che sente lui. Così i libri, anche in questo campo, possono aiutare i più piccoli (e forse non solo) ad affrontare sentimenti e concetti difficili.
Tra i volumi che verranno presentati nelle scuole c’è per esempio Heads Up, Tim-Tron, realizzato da Children's Trust, un’associazione per i bambini con lesioni cerebrali, che narra la storia di un robot a cui piace giocare a calcio, che dopo aver segnato un gol sbatte la testa contro il palo e si ammala di paralisi cerebrale. Poi c’è Amici di Haylee, scritto e pubblicato dalla mamma di una bimba colpita da paralisi cerebrale, convintasi a scrivere dopo una fallimentare ricerca di testi che spiegassero semplicemente questa malattia. Mentre un altro aspetto lo affronta Just because, che racconta lo stretto rapporto tra un fratello minore e la sorella che sta sulla sedia a rotelle, dimostrandosi un utile strumento per aiutare i fratelli di bambini disabili a capire e imparare i termini giusti per spiegare la disabilità anche agli altri.
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Che dire, una bella iniziativa che con un minimo di buona volontà potrebbe essere riproposta anche nel nostro Paese. Sarebbe un bel modo per cominciare finalmente a parlare di scuola non soltanto per i privilegi, veri o presunti, degli insegnanti, per la mancanza di fondi che priva i bimbi di gessetti e carta igienica, o a causa di istituti gestiti da menti “illuminate” come quell’asilo dove, qualche mese fa, è comparso un cartello da secoli bui: «Si comunica che domani la scuola è chiusa per tutti perché c'è la giornata dei disabili...sono molto malati quindi i bambini si impressionano».
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