Quei legami che vanno oltre il tempo e lo spazio. “Una volta è abbastanza” di Giulia Ciarapica
Puntata n. 77 della rubrica La bellezza nascosta
“Appostate dietro i cipressi di via Santa Croce che conduce all’ultima casa del paese, quella subito dopo il ponte nei pressi del mulino, Annetta e Rita studiano la situazione prima di passare all’attacco. Non c’è anima viva. La campagna con le belle piante da frutto del signor De Paoli sembra strizzare l’occhio a quelle giovani donne affamate. «Se hai così tanta paura puoi anche fare a meno di restare qui. Tornatene a casa, non sia mai che ti devo avere sulla coscienza» dice Annetta stizzita. Sono amiche da sempre, compagne di furti da qualche anno, precisamente da quando la guerra è arrivata anche a Casette d’Ete. «Quando fai così t’acciaccherei. Ho paura solo perché so che quello può sparare, non ci mette tanto. Mi sto preoccupando anche per te, sa’.»”
Ci sono echi di posti lontani, lontani nel tempo. Storie che si srotolano e ci arrivano piano, come fossero una nenia. Esistono alcuni legami che vanno al di là del sangue, del semplice essere sorelle; e nelle pieghe di questi lacci emotivi, vivono le discrepanze, esistono le sfide, battono, come un cuore furioso, le sensazioni che bruciano sotto la pelle. Alcuni romanzi somigliano a una favola raccontata in una notte d’inverno, con un nonno che seduto vicino al camino ti guarda e ti chiede se hai voglia di ascoltarlo, se hai voglia di scoprire com’era una volta il mondo, dove si viveva, come erano gli amori, che distanza c’era tra uomo e donna, e fin dove si poteva arrivare quando si sceglieva di lottare per qualcosa di vero.
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Giulia Ciarapica è nata nel 1989, il suo romanzo di esordio Una volta è abbastanza è stato pubblicato da Rizzoli.
Casette d’Ete è un piccolo borgo marchigiano, la vita si muove con lentezza. Annetta e Giuliana sono due sorelle, la prima spavalda, capelli corti da maschiaccio, la seconda timida e timorosa. A mettere a repentaglio il loro rapporto è Valentino. Attirato da Annetta, finisce poi con l’innamorarsi di Giuliana. Il legame tra le due sorelle appare crepato ma non finito. E intanto Giuliana e Valentino danno avvio a una fabbrica di scarpe che avrà, con il tempo, sempre più successo.
Una volta è abbastanza è un romanzo di formazione e una storia generazionale. Il tempo che si muove lento all’interno del libro sembra vivere anche fuori dalle pagine, durante la lettura le parole di Giulia Ciarapica riescono a farci essere tra quelle strade, tra quei legami; riescono a farci sentire le lacrime che scottano sulle guance e la rabbia che brucia appena sopra le ossa; e ancora le paure bambine che bucano lo stomaco e lasciano voragini. Ciarapica ci racconta questa storia con uno stile semplice, mai eccessivo, con parole misurate, l’intera struttura del romanzo appare ben salda e a fine lettura resta la curiosità di un finale aperto (questo è il primo romanzo di una trilogia).
“Valentino non si scompone, tiene d’occhio la finestra del laboratorio; se non si muove, le parole resteranno ferme a mezz’aria e dopo pochi attimi si scioglieranno alla luce del tramonto di maggio. «No. È così.» L’uomo rimette una mano in tasca e agita l’altra all’altezza della coscia come fosse un mulinello, mimando il movimento di una ruota, «tutto senza importanza. Non mi ricordo neanche come si chiama.» «Giuliana lo sa?» Valentino alza le sopracciglia: «Giuliana sa tutto. Lo capisce, se lo sente proprio, e comunque non si è sposata uno stinco di santo. Sapeva pure questo. Discutiamo parecchio su quest’affare. Si lamenta spesso con Filomena, ogni tanto la becco che mi insulta dietro le spalle. Ci sta, come ci sta che io sia un uomo». Valentino gira piano la testa, quasi al rallentatore; guarda Elido, che ora figge gli occhi su un punto indefinito della macchina. «È tutta una questione di rispetto. Io Giuliana la rispetto sempre, non mi sono mai permesso di alzarle le mani, mai» prosegue l’uomo sollevando entrambe le braccia in segno di resa, «mi fido ciecamente di lei e so che mi ama.”
Una storia per i nostalgici, per chi vuole sentire il profumo della terra bagnata dalla pioggia, della terra ancora intatta, incontaminata. Una storia per chi è a conoscenza di valori differenti da quelli odierni, per chi crede fortemente nei sentimenti e nella perseveranza.
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Una volta è abbastanza resta un libro deciso ma che non ingombra, e grazie alle frasi di Giulia Ciarapica, sempre molto lineari, la lettura è veloce, nonostante le trecento pagine e più.
“«È sempre la solita, c’è poco da fare.» Giuliana gira il cucchiaino nella tazzina di caffè. Molto zucchero, a lei piace dolce. «Cos’ha combinato, stavolta?» le chiede Filomena. Sono sedute l’una di fronte all’altra, Gigio riposa in camera da letto. «Ma cosa vuoi che combini, le stesse cose. Non riesce a darsi una regolata, non vuole ancora capire che Valentino è mio marito e che Bianca Maria è mia figlia.» Lancia il cucchiaino sul tavolo. Qualche goccia di caffè si schianta sul piano di legno. «Giuliana, non essere gelosa, lo sai com’è. Non è cattiva, è solo fatta a modo suo.» «Be’, è un modo sbagliato, che a me non piace proprio.» Giuliana raccogli con i polpastrelli il liquido scuro e lo assaggia. «Ti assicuro che non farebbe piacere a nessuno.»”
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La vita non ti avvisa quando la tua strada sta per mutare, né si prende il fastidio di confortarti e di toglierti lo spavento del cambiamento. Esistono legami che vanno oltre il tempo e lo spazio, e sono legami di cui abbiamo oggi una vastissima letteratura. Da adesso, con Annetta e Giuliana, di questi legami ne conosciamo uno in più.
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