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Quando il fantasy incontra il girl power. Intervista a Tracy Banghart

Quando il fantasy incontra il girl power. Intervista a Tracy BanghartUn fantasy imperdibile, un mondo governato dagli uomini in cui le donne non hanno alcun diritto e due sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra.

Tutto questo è Iron Flowers, il bestseller firmato da Tracy Banghart, tradotto da F. Ressi e pubblicato da DeA Planeta.

Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere.

 

Qual è stata la sua fonte di ispirazione durante la stesura di Iron Flowers?

Mi piace scrivere storie incentrate su personaggi femminili alla ricerca della loro indipendenza e della loro identità, che imparino a prendere il controllo delle proprie vite. Con Iron Flowers volevo esplorare quanto può essere diverso questo percorso per persone differenti per natura: Serina acquista sicurezza perché impara a sopravvivere, mentre Nomi si rende conto che non basta l’insoddisfazione per dare inizio al cambiamento. Quando ho scritto il romanzo vivevo alle Hawaii e il vulcano sulla Big Island mi ha ispirata: volevo assolutamente ambientare la mia storia su un’isola vulcanica.

 

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I personaggi principali della storia sono due ragazze che proveranno a cambiare il loro destino. Crede nel potere femminile? Cosa pensa a riguardo?

Certo che credo nel girl power! Le donne sono ancora vittime di sessismo e misoginia, ovunque: sta a noi costringere il mondo a cambiare in meglio. Siamo forti, soprattutto quando rimaniamo unite.

 

Un pregio e un difetto di Serina e Nomi.

Ah, bella domanda! Credo che Serina sia troppo compiaciuta di sé ma anche che abbia una spina dorsale d’acciaio e la capacità di rialzarsi sempre, persino dopo il colpo più duro. Per quanto riguarda Nomi, penso sia troppo brusca e impulsiva ma anche che sia intelligente e molto, molto determinata.

Quando il fantasy incontra il girl power. Intervista a Tracy Banghart

Due buone ragioni per leggere Iron flowers.

Tanto girl power. E un ballo in maschera.

 

Serina, accusata di tradimento per aver dimostrato di saper leggere, è condannata in una prigione/isola. Pensa che la lettura possa salvare le persone?

Assolutamente sì, sono convinta che la lettura sia una vera salvezza. Quando ero ragazzina ha salvato anche me. Potermi rifugiare in un libro quando ero spaventata, triste o annoiata, e trovare personaggi come me sulle pagine di un romanzo è stato molto importante per me. È ciò che mi ha spinta a diventare una scrittrice. Per questo penso che sia importante far uscire più libri con personaggi e storie diverse, perché tutti abbiano la possibilità di ritrovarsi sulle pagine di un libro. Può cambiarti la vita.

 

Quale lezione può darci la sua storia?

Prima di tutto spero che Iron Flowers porti divertimento ed emozione a chi lo legge. Spero che trasmetta a tutti il messaggio che quando le ragazze fanno le smorfiose o si ostacolano a vicenda, invece di collaborare, fanno il gioco della patriarchia. Quando ci sosteniamo a vicenda, invece, diventiamo molto più forti. Spero anche che faccia riflettere su come ci siano modi diversi di essere forti. Non devi necessariamente prendere qualcuno a pugni o disinnescare una bomba per essere un eroe: a volte per cambiare la vita di qualcuno bisogna lavorare sodo per imparare a fare bene qualcosa, essere gentili, tenere gli occhi aperti e denunciare le ingiustizie nel mondo.

 

Scriverebbe libri di genere diverso? Per esempio horror e romanzi criminali?

Bella domanda... non lo so! Non ho niente in contrario a scrivere libri di altri generi, ma per ora sembra che mi vengano idee soprattutto per fantasy o fantascienza.

 

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Se potesse descriversi con un libro quale sceglierebbe?

Non so se il titolo mi descriva, ma On Fortune’s Wheel di Cynthia Voigt è stato il mio libro preferito quando ero ragazzina e credo che abbia influenzato molto il mio stile.

 

Cosa rappresenta per lei la scrittura?

La scrittura per me è un modo di esplorare ciò che mi dispiace, mi turba, o mi rende felice. Ho scritto Iron Flowers perché ero infastidita dagli episodi di sessismo e misoginia che vedevo ogni giorno, e volevo scrivere la storia di ragazze capaci di sconfiggere questi atteggiamenti. Vedere Serina e Nomi che si facevano valere mi ha resa molto felice. Credo che scrivere, per me, sia un modo di prendere il controllo e affermare anche me stessa.


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Per la prima foto, copyright: Shubham Sharma.

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