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Quali sono le 7 meraviglie del mondo e i libri da leggere

Colosso di RodiLe 7 meraviglie del mondo antico rappresentano le opere architettoniche e scultoree considerate fra le più straordinarie dell’umanità nell’età classica. Ciascuna di esse porta con sé un bagaglio di storia e di narrazioni, e molti libri sono stati scritti su queste imponenti costruzioni.

Riscopriamo, quindi, insieme le 7 meraviglie del mondo, attraverso alcuni libri da leggere.

  • Piramide di Cheope a Giza: l’unica meraviglia sopravvissuta ai secoli, costruita in onore di Cheope intorno al 2560 a.C., rappresenta il punto di massimo splendore dell’architettura tombale del periodo. Già all’epoca della sua costruzione era ritenuta una “meraviglia”, alta probabilmente almeno 146 metri (oggi circa 137), fu la struttura artificiale più alta del mondo per oltre 38 secoli. Sulla Necropoli di Giza, che comprende anche le piramidi di Chefren e Micerino, nel corso della storia si sono affastellati misteri e teorie. Un libro che dà conto della peculiare visione religiosa e metafisica della civiltà egizia, e delle piramidi come strumento di ascesa al cielo per il Faraone, è Piramidi. Tesori, misteri e nuove scoperte in Egitto, curato da Zahi Hawass, edito da White Star. Un altro testo di sicuro interesse si intitola Il segreto di Giza. La Sfinge e le Piramidi, un disegno planetario ed è di Loris Bagnara, per Newton Compton; mentre se volete approfondire aspetti ancora più “tecnici”, vi consigliamo L’architettura della piramide di Khufu (Cheope) di Giuseppe Claudio Infranca (LIBRISAD).

 

  • Giardini pensili di Babilonia: una leggenda narra che la regina assira Semiramide riuscisse a trovarvi rose fresche ogni giorno. Tuttavia, l’esistenza di questi fantasmagorici giardini non è mai stata provata con certezza, e le testimonianze che abbiamo a disposizione sono indirette e tarde. Di recente, un’assirologa della Oxford University, Stephanie Dalley, ha sostenuto che i giardini pensili di Babilonia, in realtà, potrebbero aver avuto la loro sede a Ninive (l’attuale città di Mosul), dunque ben lontani da Babilonia, circa 550 km a nord. Tutto il grosso equivoco sarebbe dipeso da una traduzione errata, anche se molti studiosi non sono convinti dell’ipotesi di Dalley. Due volumi che esplorano la storia e le leggende di questa straordinaria città sono Babilonia. All’origine del mito di Paolo Brusasco (Raffaello Cortina Editore) e Babilonia e le sue storie di Federico Giusfredi, edito da Bruno Mondadori. Per approfondire lo stretto rapporto fra religione e cosmologia a Babilonia, invece, può essere interessante il volume di Hugo Winckler, La cultura spirituale di Babilonia (Editori Riuniti).

 

  • Statua di Zeus a Olimpia: monumentale scultura crisoelefantina, cioè fatta di oro e avorio, del greco Fidia, realizzata nel 436 a.C., dedicata al re dell’Olimpo e collocata nella navata centrale del grandioso tempio di Zeus a Olimpia, costruito a partire dal 470 a.C, su un progetto, si ritiene per tradizione, di Libone di Elide. Il tempio sarebbe stato lungo 64,2 m, largo 24,6 e alto 20, e di esso ci rimangono quasi tutte le statue frontonali, diverse metope e alcuni gocciolatoi, mentre della statua non esistono copie, nonostante essa sia stata descritta in dettaglio da molti autori classici. Un bel saggio che prova a riconsegnarci la figura, quasi leggendaria, di Fidia, è quello di Massimiliano Papini, intitolato Fidia. L’uomo che scolpì gli dei,edito da Laterza.

 

  • Tempio di Artemide ad Efeso: situato nell’attuale Turchia, a circa 50 km dall’attuale Smirne, questo grandioso tempio intitolato alla dea della caccia, di cui oggi non rimane quasi nulla, dovette essere eretto intorno al 560 a.C., e fu probabilmente distrutto da un incendio doloso nel 356 a.C. Ricostruito due volte, fu puntualmente distrutto, prima dai Goti, al tempo di Gallieno e, in tempi più recenti, intorno al V sec d.C., dai cristiani. Un libro che racconta una scoperta misteriosa e avvolta dal mistero, avvenuta proprio a Efeso nel 1881, relativa alla casa in cui avrebbe trascorso gli ultimi anni di vita la Vergine Maria, è La casa di Maria. Una storia meravigliosa: come fu scoperta a Efeso l’abitazione della Vergine Maria di Donald Carroll, uscito per i tipi di San Paolo Edizioni.

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  • Colosso di Rodi: secondo le ricostruzioni, si trattava di una statua di oltre 30 metri di altezza, dedicata al dio Elios, posta all’ingresso del porto della città greca di Rodi; statua la cui costruzione fu completata nel 293 avanti Cristo. Sarebbe stata costituita da colonne di pietra, rivestite con piastre di bronzo, e con armature in ferro al loro interno. Dopo un terremoto, nel 226 a.C, la statua sarebbe stata decapitata, o addirittura crollata in mare e rimasta sul fondale, fino a quando, nel VII sec., gli Arabi non avrebbero fatto razzia dei blocchi che la formavano. Negli ultimi anni sono stati avanzati diversi ambiziosi progetti, in particolare nel 2000 e nel 2004, per la ricostruzione del monumento, ma nessuno di essi ha mai avuto seguito. Riflessi di una venere marina è il titolo di un saggio di Lawrence Durrell, uscito in origine nel 1953 ed edito da Giunti nel 1993. Fuori catalogo, è vero; ma per fortuna esistono le biblioteche.

 

  • Mausoleo di Alicarnasso: tomba monumentale, fatta costruire da Artemisia per il marito (che era anche suo fratello), il satrapo Mausolo, fra il 353 a.C. e il 350 a.C, presso Alicarnasso, città natale di Dionigi ed Erodoto, e odierna Bodrum. Distrutto da un rovinoso terremoto, oggi rimangono visibili solo alcune rovine, mentre alcuni resti, in particolare dei cavalli e della gigantesca quadriga posta alla sommità della tomba sono attualmente conservati al British Museum di Londra. Tanta e tale doveva essere la grandiosità dell’opera, che il termine mausoleo è utilizzato per indicare, a tutt’oggi, le tombe monumentali. In questo caso, è d’obbligo leggere il libro XXXVI della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, in cui troviamo una descrizione dell’edificio, secondo la quale la tomba presentava un perimetro di oltre 130 metri.

 

  • Faro di Alessandria: straordinario esempio di tecnologia, costruito sull’isola di Pharos, dirimpetto al porto di Alessandria d’Egitto, rimase in funzione fino agli anni Venti del XIV secolo, prima di essere distrutto da due terremoti. Fatto costruire da Sostrato di Cnido, fra il 300 a.C. e il 280 a.C, un ricco mercante greco, aveva la funzione di garantire una maggiore sicurezza per il traffico marittimo, grazie alla possibilità di segnalare la posizione del porto alle navi, di giorno attraverso degli specchi di bronzo che riflettevano la luce del sole, di notte per mezzo di fuochi. Pare che la torre del faro fosse alta ben 134 metri, permettendo la visione della struttura dalla distanza di 48 km. Una lettura da fare è quella del romanzo di Denis Guedj, La chioma di Berenice, edito da TEA, ambientato proprio ad Alessandria nel III secolo a.C. e ispirato a una elegia di Callimaco; un’altra, Alessandria d’Egitto. Storia e guida, dalla penna di Edward Morgan Forster, uscito per i tipi di Sellerio.

In anni più recenti, qualcuno ha lanciato un’iniziativa per votare le “nuove sette meraviglie del mondo”. Quali sono per voi le meraviglie del mondo moderno? E quali libri leggere per scoprirle? 

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