Perché si dice “Terzo Mondo”?
Perché si dice Terzo Mondo e qual è il significato di questa espressione? Non sempre l’accezione di nuovi lessemi e gruppi di parole è trasparente, ma in questo caso non si può certo dire che non lo sia, almeno in parte: forse non tutti sanno che esistono un Primo Mondo e un Secondo Mondo, ma, chiunque ne dovesse venire a conoscenza, non impiegherebbe molto a capire il significato di Terzo Mondo (anche perché, in termini geopolitici e sociali, esiste pure, e purtroppo, un Quarto Mondo, il cui ambito semantico è ancor più chiaro). Oggi spiegheremo di cosa si tratta e dei motivi che stanno dietro a quest’espressione nella nostra rubrica sui modi di dire e sui significati di frasi e gruppi di parole particolari.
Terzo Mondo fa riferimento ai Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina caratterizzati da economie arretrate, prevalentemente agricole, e da un elevato tasso di incremento demografico; a livello storico, poi, questi Paesi sono accomunati dal fatto di essere stati colonizzati dai popoli più ricchi e di essere riusciti a ottenere l’indipendenza molto tardi rispetto al resto del globo: gli appassionati di storia e i più informati sapranno senz’altro, infatti, che fu solo in occasione della conferenza di Bandung del 1955 che questi Paesi si riunirono per decidere delle loro posizioni rispetto al resto del mondo, una volta terminato lo squallido colonialismo.
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L’espressione Terzo Mondo nasce proprio nel 1955 per distinguere tali Stati dal Primo Mondo, e cioè dall’Occidente invasore, e dal Secondo Mondo, anch’esso invasore, ma caratterizzato dalla sola presenza di regimi comunisti al suo interno: il Terzo Mondo, invece, sin dalla Conferenza di Bandung ha cercato di restare indipendente dalle posizioni politiche dei più forti, pretendendo soltanto diritti internazionali, anche se questo è dire davvero troppo, che prima gli erano stati negati.
Ora che sapete perché si dice Terzo Mondo, sappiate che tra questi Paesi si delinea pure il Quarto Mondo, costituito dagli stati impoveritisi negli anni ‘70, a causa delle crisi petrolifere e finanziarie.
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