Perché si dice «portare coccodrilli in Egitto»?

Nell’antico Egitto i coccodrilli erano venerati e le popolazioni adoravano il dio Sobek, che si associava alle qualità migliori del faraone, fra le quali la fertilità, oltre al noto rettile che popolava il Nilo.

Il dio coccodrillo è rimasto ancora oggi in alcune tradizioni locali come forma di rito per scongiurare di incontrare la sua pericolosità. Sobek era percepito come aggressivo e feroce, tanto da incutere sempre paura anche nei racconti orali fra bambini.

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Il coccodrillo del Nilo attacca spesso prede di grandi dimensioni come bufali o zebre, la sua temerarietà è conosciuta da sempre. Inoltre, da secoli è presente in gran numero nell’Africa Orientale e soprattutto nel fiume più importante egiziano. Ecco la ragione dell’espressione, che sta per fare una cosa inopportuna o del tutto inutile, perché portare qualcosa in un luogo che ne abbonda ha poco senso.

Sai che cosa significa «scritto sui boccali di Montelupo»?