“Ora o mai più”, è arrivato il momento di cambiare la scuola
Ora o mai più. La storia di chi ha il coraggio di costruire il futuro è il nuovo libro di Sabrina Carreras pubblicato dalla casa editrice Chiarelettere il 3 marzo 2022. La copertina raffigura la classica sedia che ha accompagnato ognuno di noi durante gli anni di scuola e dei libri scolastici con le materie che forse spaventano un po’ di più delle altre: latino, matematica e storia. Già dal titolo e dalla copertina si intuisce che questo non è un semplice libro che racconta la scuola italiana, ma nasce come strumento, come arma per rifondare il sistema scolastico, per riadattarlo a una società che evolve rapidamente e che non può fossilizzarsi nell’ambito dell’educazione.
La scuola nasce come edificio, un luogo dedicato all’istruzione, e in quanto tale dovrebbe essere costantemente monitorato e ristrutturato, laddove sia necessario, in modo da evitare spiacevoli incidenti che possono trasformarsi in gravi tragedie. Il primo capitolo sottolinea infatti l‘importanza della manutenzione all’interno degli edifici scolastici, in modo da garantire una scuola sicura.
«Siamo davvero consapevoli di quanto l’edificio e lo spazio che esso definisce non sia solo un mero contenitore ma che influenzi anche il contenuto, e cioè la didattica?»
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Sempre parlando di scuola in termini di luogo educativo, le nuove metodologie didattiche non si basano più sul docente e poi sui suoi alunni, ma sono gli studenti che svolgono il ruolo principale nell’apprendimento. A tal proposito la disposizione delle classi dovrebbe cambiare, seguendo questa nuova didattica, infatti, la lezione frontale, con la cattedra di fronte ai banchi, risulta ormai obsoleta in quanto le nuove tecnologie didattiche consentono di sviluppare varie attività legate ai concetti di peer-education, project work e svariati lavori di gruppo favoriti dall’uso della LIM (lavagna interattiva multimediale) e di nuovi strumenti che permettono di creare una connessione tra il mondo della scuola e quello della rete.
La scuola però non deve essere vista solo come luogo in cui si trascorrono ore e ore sui libri, nella speranza di memorizzare più informazioni possibili, ma deve essere un luogo in cui l’apprendimento possa essere stimolato anche da situazioni di svago. Nelle scuole finlandesi, per esempio, si dà ampio spazio al valore del gioco e dell’attività fisica, e data l’impossibilità degli alunni di mantenere la massima concentrazione per una intera ora, le lezioni vengono svolte in 45 o 50 minuti lasciando così del tempo libero. Questa alternanza di istruzione e svago garantisce un’acquisizione maggiore rispetto a una classica lezione improntata solo sulla spiegazione di nozioni.
«Quando i bambini giocano, l’attività della corteccia prefrontale del loro cervello si inspessisce e così le informazioni vengono elaborate più velocemente e viene attività la memoria di lavoro che serve ad avere performance di alto livello.»
L’Italia invece risulta essere un paese sedentario, sono molti i ragazzi che non praticano sport e che trascorrono ore seduti su una sedia, la scuola potrebbe essere fonte di ispirazione e di cambiamento nei confronti di queste abitudini ben poco salutari sia per la mente che per il corpo.
Nei capitoli successivi si tocca una tematica molto delicata: La scuola come luogo di lavoro prettamente per le donne. Un’alta percentuale femminile ricopre il ruolo di maestra, soprattutto nelle scuole d’infanzia o nei nidi, mentre la percentuale maschile sale nelle scuole superiori di secondo grado. Questa disparità di genere sembra essere dovuta allo stereotipo secondo il quale fare la maestra richieda un istinto materno che è innato nelle donne, per cui è un ruolo adatto a loro, mentre agli uomini spetta il compito di insegnare nelle scuole dove gli studenti sono già più grandi, più autonomi, in quanto si tratterebbe soltanto di impartire nozioni su una materia specifica.
«Ma qual è l’impatto di questo divario di genere sugli alunni?»
Questi stereotipi interiorizzati si insinuano nella mente degli alunni già dei primi anni di scuola, e anche se sembrano innocui, in realtà gettano le basi per una società in cui non esisterà mai la parità dei generi, una società in cui i ruoli non vengono stabiliti dalle abilità dell’individuo ma dalla sua appartenenza al genere maschile o femminile.
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Questi sono solo alcuni dei punti su cui Ora o mai più fa riflettere. Bisogna aprire gli occhi ed essere pronti al cambiamento. La scuola è il luogo dei giovani, dei futuri cittadini del domani e per loro si deve auspicare il meglio. Nuove strutture, nuovi spazi di apprendimento, nuove metodologie didattiche, e tanto altro per una continua evoluzione che permetta a queste giovani menti di aprire gli orizzonti, di sognare e di intraprendere le carriere più disparate, senza limiti dettati da mentalità retrograde che in passato non hanno avuto il coraggio di osare. Leggere questo libro è importante perché noi lettori dobbiamo essere informati sulle condizioni del mondo dell’istruzione nel presente, in modo da poter dar vita a una nuova educazione per gli studenti del futuro.
Per la prima foto, copyright: Ivan Aleksic su Unsplash.
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