“Omaggio a Milano”. Una mostra, due sguardi sulla città
Le persone che abitano a Milano forse non sono più abituate a guardare la città, distratte dalla gente che popola le strade, dalle zingare al semaforo, dalla sporcizia sui marciapiedi. Sempre più spesso, in quegli occhi, cresce un anticorpo alla bellezza; qualcosa ci impedisce di godere del fascino di alcune vie, di alcune piazze o, perché no, di angoli da fruire anche soltanto rallentando la propria andatura.
Alla popolazione di Milano viene in aiuto il consiglio di zona 6 che ha inaugurato venerdì 28 febbraio la mostra Omaggio a Milano. In uno spazio ristrutturato da un anno, la Ex-Fornace sul bordo del naviglio pavese, troviamo due sguardi su Milano che la riportano in una dimensione diversa a cui non siamo più abituati.
La mostra fotografica Luci nella città è tratta dall'archivio storico della Fondazione Aem. Scopriamo connubi tra paesaggi e luci che trasformano visioni a cui siamo assuefatti e che ci fanno viaggiare nel tempo.
I quadri di Andrea Ferrari Bordogna, nella sua personale In mezzo alla città, ci fanno compagnia da quando entriamo nell'edificio. I colori fanno da padroni su queste tele e a un primo sguardo sembrano astratti, metafisici. Sono pezzi di Milano sguarniti di persone, di macchine e dai colori molto forti. Piano piano ci si rende conto che ciò che viene descritto non è solo l'anima di quegli spazi, è la vera essenza. Insomma è il bello di Milano.
In queste visioni siamo gli unici spettatori, ma non per questo la sensazione è di vedere una città disabitata. Semmai ci sembra di essere lì, in quel punto in cui Andrea Ferrari ha scattato una foto o ha disegnato uno schizzo per poi lavorarci, all'alba di un giorno festivo quando la gente dorme e le strade o i palazzi possono respirare e mostrarsi senza che la nostra attenzione venga distratta da altro.
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Il critico Gianluca Poldi, che ha presentato le opere durante l'inaugurazione, invita a scegliere un quadro e guardarlo per almeno un minuto per coglierne l'aspetto intimo ma non astratto. Inoltre è convinto che questa sua rappresentazione di Milano sia una conseguenza della residenza attuale del pittore a Corneliano Bertario, un borgo medievale (provincia milanese) perso in mezzo alla campagna lombarda. La quiete naturale che si coglie in questo paesino è la stessa che Ferrari ha tentato di riportare a Milano, con colori forti, prospettive non rigorose e superfici non smaltate.
Milanesi, questo è un buon modo per riprendervi la vostra città e godere della sua essenza, con ritmi nuovi che permettono di riscoprirla.
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