“Ogni giorno come il primo giorno”, una storia di forza e resilienza
Petra, la giovane protagonista di Ogni giorno come il primo giorno, ultimo libro di Giorgia Penzo (Nord editrice), in prima persona scrive il suo diario e ogni giorno vorrebbe poter tornare indietro nel tempo e riportare tutto a com'era prima dell'incidente. Quel maledetto incidente, durate il quale lei stessa era alla guida, che le ha strappato Cloe, la sua amata sorella.
Ma questo non è possibile e tutto diventa difficile: il rapporto con i genitori devastati dalla perdita di una figlia, il dover andare a scuola, le relazioni sociali che sembrano gridarle in faccia la sua responsabilità per la morte della sorella. Eppure Petra non può arrendersi, deve resistere, perfino la morte stessa glielo impone:
“Che posso fare morte?”
“Per fare?”
“Per andare avanti.”
“Te l'ho già detto, vivere.”
“E che significa?”
“Significa resistere alla tentazione di arrendersi.”
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È soprattutto il rapporto con la madre che tormenta Petra, il rimpianto di quel periodo dove anche lei si sentiva amata e accolta come la sorella. La madre che sembra aver perso la “figlia migliore” la allontana da sé:
«Sono il segnalibro abbandonato tra l'ultima pagina e la copertina, l'ombra della figlia perfetta che ha perso; il promemoria nero dell'unica che le è rimasta, quella che ti ha strappato via dalle sue braccia. Eppure ricordo quando ai suoi occhi ero ancora innocente, quando la mia pelle non era una tela e le mie labbra non conoscevano altro che sorrisi.»
Il diario, elemento essenziale per ricominciare a vivere grazie al suo potere maieutico e catartico, diventa punto di connessione tra Petra e la sorella defunta Cloe, due anime opposte eppure così unite. Cloe era la sorella solare, quella amata da tutti, mentre Petra è una ragazza ribelle, introversa e insicura.
«A breve, Cloe, avremo entrambe la festa che ci meritiamo. Tu in un raccolto centro culturale, io in un fatiscente capannone di campagna. Tu immersa nel cordoglio di tutti, io nell'indifferenza. Tu sei da mostrare, io da omettere. Tu vali un vestito nuovo e la messa in piega, io una nuvola di smog abbandonata nell'aria.»
Petra fa una promessa a se stessa per onorare la sorella: non butterà mai più via la sua vita. Non soccomberà più nel dolore solitario perché «un cuore che sanguina nel ghiaccio è destinato a frantumarsi in silenzio». S’impegnerà per essere una persona migliore, niente più uso di alcol, niente più feste trasgressive e soprattutto niente più brutti voti scolastici. E sarà grazie a quest’ultimo buon proposito che incontrerà l'amore: Dario, un ragazzo misterioso ed enigmatico ma dal passato oscuro che metterà in discussione tutto il futuro radioso che Petra immaginava per loro. Eppure Dario le dà la forza e il trasporto che solo un primo amore può regalare:
«L'amore è una cosa strana. Donne e uomini sono disposti a buttare via le certezze di una vita per un singolo, infinito istante d'incertezza tra le braccia di qualcun altro. E più questo qualcuno è quello sbagliato, più l'incertezza mette i brividi, e più il cuore prende il largo.
Amare non equivale a essere innamorati. Innamorarsi significa pensare di non poter più fare a meno di una persona. Amare è averne l'assoluta convinzione. Uno è la tempesta, l'altro è la quiete.»
L'amore, come afferma Petra, «trova sempre il modo di bussare alla porta in maniera sempre diversa», e infatti anche l'amicizia gioca un ruolo fondamentale nel processo di rinascita di Petra: Lore, la ragazza di uno scambio culturale scolastico, diventa complice della storia d'amore. Lore si rivelerà un'amica preziosa e leale ma anche lei nasconde un segreto.
Il libro della Penzo tratta le tematiche costanti dell'adolescenza: cambiamento, amore e amicizia con una grande dose di fiducia nella vita che, pur ponendoci di fronte a situazioni dolorose, va comunque perseguita. L'adolescenza e la post adolescenza sono periodi complessi della vita, periodi fantasma dove la poesia è predominante e gioie, dolori e delusioni vengono sempre vissute con il cuore di un bambino e la tolleranza di un anziano. Difatti i momenti di crisi assumono proporzioni titaniche e essere accettati nella propria metamorfosi di esseri umani diviene di importanza vitale.
Molti scrittori hanno preso in esame questa fase della vita a partire da Marcel Proust che rifletteva sui delicati mutamenti dell'adolescenza:
«L’adolescenza è anteriore alla solidificazione assoluta: ecco perché, accanto alle fanciulle, sentiamo quella freschezza che dà lo spettacolo delle forme che mutano senza posa, in una opposizione instabile che fa pensare a quella perpetua creazione degli elementi primordiali della natura che contempliamo davanti al mare.»
O anche scrittrici quali Natalia Ginzburg che confessò di essere arrivata a odiare la vita durante l’adolescenza. E ancora, Lalla Romano, Elsa Morante, Alberto Moravia e Pasolini che narrano delle loro età giovanili piene di contrasti e conflitti al limite tra il bene e il male così come avrebbero fatto Narciso e Boccadoro nel celebre romanzo di Herman Hesse.
Lo stesso Alessandro D'Avenia, in particolare con il romanzo Bianca come il latte e rossa come il sangue, è maestro indiscusso nel trattare in modo approfondito le problematiche legate all'era scolastica mettendoci fiducia e affermazione di valori positivi come quelli del perseguire l'amore, la cultura, la famiglia e la conoscenza.
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La Penzo, nel suo testo, mette in luce quanta energia, voglia di rinascita e riscatto si nasconde dentro i giovani cuori e quanto sia di vitale importanza rispettare i loro sogni e le loro ambizioni nonostante l'età puberale sia piena di ossimoriche contraddizioni tra bellezza, giustizia sessualità e dannazione, trasgressione e colpa.
Lo stile narrativo della Penzo inOgni giorno come il primo giorno è fresco, romantico e ricco di citazioni musicali del panorama contemporaneo. Sicuramente questo romanzo rappresenterà una piacevole sorpresa per le giovani ragazze che usciranno da questa lettura rinforzate negli intenti più virtuosi e pronte a inseguire la felicità tra le note musicali e le parole di Petra.
Per la prima foto, copyright: Fábio Alves.
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