Nuove frontiere dell'apprendimento: usare il cervello come un hard disk
I ricercatori degli HRL Laboratories hanno condotto uno studio basato sull'osservazione dei segnali elettrici interni al cervello di soggetti già forniti di determinate conoscenze e sull'uso della stimolazione transcranica con correnti dirette (tDCS) per trasmettere lo stesso schema di segnali in soggetti privi, inizialmente, di quelle informazioni.
HRL Laboratories come Matrix?
I ricercatori degli HRL Laboratories, che si trovano a Malibu, in California, hanno definito il loro esperimento come uno di quei casi in cui la realtà imita la fantasia e paragonato il proprio lavoro a quanto accadeva nel film fantascientifico «The Matrix».
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Usare la tDCS per imparare a volare
Essendo gli HRL Laboratories un centro di ricerca privato afferente alla Boeing Company e alla General Motors, lo studio è stato rivolto ai piloti di aereo e si è concentrato sull'apprendimento delle tecniche e delle capacità necessarie per pilotare un aereo. Ma il team di ricercatori, capitanato dal dottor Matthew Philips, si è dichiarato convinto che tale procedura possa essere applicata in futuro anche per imparare a guidare altre tipologie di veicoli, come una macchina, per l'apprendimento di una lingua straniera o per prepararsi a un test di valutazione o selezione, come quelli per accedere alle università.
Lo studio ha dimostrato che i sei piloti, civili e militari, sottoposti a stimolazione transcranica con correnti dirette hanno effettivamente migliorato le proprie capacità. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul numero di febbraio della rivista «Frontiers in Human Neuroscience».
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tDCS: una risorsa per medicina, scienza e apprendimento
In medicina la tDCS è impiegata per accelerare il recupero di pazienti affetti da ictus, depressione, Parkinson, insonnia e nella terapia del dolore. Pare che l'agenzia per la difesa statunitense, il Darpa, abbia monitorato a lungo le tecniche e gli effetti della tDCS per migliorare le capacità di apprendimento dei militari.
Il neuroscienziato Roi Cohen Kadosh, dell'Università di Oxford, ha condotto uno studio sull'utilizzo della tDCS per accrescere le abilità matematiche degli studenti.
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Il rovescio della medaglia
Lo studio, pubblicato sul «Journal of Neuroscience», ha dimostrato come i miglioramenti ottenuti grazie alla tDCS nel campo delle abilità cognitive potrebbero comportare deficit in altri campi.
Il professor Kadosh, insieme alla collega Teresa Iuculano, dell'Università di Stanford, ha condotto l'esperimento su 19 studenti volontari. Alcuni hanno ricevuto stimolazione elettrica sulla corteccia parietale posteriore, altri sulla corteccia prefrontale dorsolaterale mentre un terzo gruppo è stato sottoposto a stimolazione elettrica fittizia.
Gli studenti del primo gruppo si sono mostrati effettivamente più veloci nell'apprendimento ma hanno avuto tempi di reazione molto lunghi, a distanza di una sola settimana, quasi come se avessero difficoltà di accesso a quello che avevano imparato. Il secondo gruppo ha avuto una reazione opposta: più lenti in fase di apprendimento e più veloci in fase di verifica. Le conclusioni cui sono giunti Kardosh e Iuculano sfatano miti come la possibilità di apprendere nozioni durante il sonno senza alcuno sforzo.
«Proprio come i farmaci, la stimolazione presenta degli effetti collaterali. Inoltre è inutile, se non addirittura dannosa a meno che non sia utilizzata di concerto con altre strategie di apprendimento».
Usare il cervello come un hard disk potrebbe quindi non essere la soluzione migliore, in fondo il "disco rigido" che compone la nostra mente è molto più complesso e articolato di quello di un semplice computer.
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