“Non sparire” di Bryn Chancellor. Viaggio nella provincia americana e nel valore della memoria
Non sparire è il romanzo d’esordio della scrittrice americana Bryn Chancellor. In Italia, il libro è edito da Ponte alle Grazie nella traduzione di Michele Piumini. L’opera è insieme un mystery thriller e un romanzo corale, la storia di una ragazza scomparsa e di una comunità che non è riuscita a dimenticarla.
Il personaggio che dà il via al racconto è Laura Drennan. Laura è una giovane docente universitaria che, in seguito alla fine della sua relazione, si trasferisce nella piccola cittadina di Sycamore, nel nord dell’Arizona. Durante una delle sue passeggiate, la donna rinviene per caso in un lago ormai prosciugato le ossa di una persona. Quelle ossa potrebbero appartenere alla giovane Jess Winters, una sedicenne sparita nel nulla diciotto anni prima, la cui scomparsa è ancora avvolta nel mistero.
Fin dai primi capitoli ci si rende conto, però, che questo romanzo non è un mystery come tutti gli altri. Al centro della storia vi è la scomparsa di una sedicenne, Jess Winters, ma gli eventi – tra flashback, memorie e dialoghi intensi – sono narrati da molteplici punti di vista, quelli degli abitanti della cittadina di Sycamore.
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Un vero e proprio protagonista quindi non c’è. Sono i vari personaggi che nel corso della storia si passano il testimone, aggiungendo ogni volta il proprio personale pezzetto della storia della ragazza. Non è un caso che sia proprio Sycamore il titolo originale del romanzo. Per l’autrice, infatti, ancor più importante dell’intreccio poliziesco è il racconto delle storie di persone comuni, della loro vita interiore e dei legami che ciascuna di esse ha avuto con la ragazza scomparsa.
La storia si svolge quindi su due piani temporali: il primo ambientato nel 1991, incentrato sulla vita di Jess, sui suoi disagi adolescenziali, il difficile rapporto con la madre e i problemi nell’integrarsi nella piccola cittadina in cui si è da poco trasferita; il secondo piano temporale è invece nel 2009, il presente del racconto.
Qui vediamo i residenti della cittadina – parenti, amici e conoscenti della ragazza – fare i conti con la sua triste storia e su ciò che questo evento ha lasciato nelle loro vite, a diciotto anni di distanza. Ognuno ha dei ricordi personali legati a quest'esperienza e ciò ci fa capire come la vita di una singola persona possa influenzare così tanto la vita di una comunità racchiusa in una piccola città di provincia.
Jess ama scrivere poesie e fare lunghe passeggiate. Ciò la aiuta a fare i conti con una realtà che non le piace, in cui non si sente se stessa. Soffre per il divorzio dei genitori, per il padre che non le dedica attenzioni, per come la trattano i compagni al liceo. È nella solitudine di queste passeggiate e nelle note che scrive nel suo taccuino che trova un po’ di serenità.
Ma un giorno, uscita per un’altra delle sue lunghe camminate, Jess non ritorna più. Il suo rapporto con il padre del suo migliore amico fa parlare molto in paese. C’entra questo con la sua scomparsa? Cos’è successo a Jess? La sua è stata una fuga volontaria o l’opera di qualcuno che le voleva del male? Osservando la storia da più punti di vista e con l’aiuto di flashback, lettere piene di sincerità e dolore e i ricordi di chi conosceva Jess, Bryn Chancellor ricostruisce la sua storia. Ma ciò che è interessante è che il lettore saprà alla fine la verità. Non toccherà invece la stessa fortuna agli abitanti di Sycamore.
Tra gli elementi più distintivi della narrativa di Bryn Chancellor vi sono sicuramente il racconto magistrale della provincia americana e la capacità di incastrare più punti di vista in modo da far emergere gradualmente il disegno di insieme della storia. Tra gli scrittori a cui l’autrice si ispira di più troviamo Richard Russo, vincitore del premio Pulitzer nel 2002; Elizabeth Strout, autrice di Olive Kitteridge e di Mi chiamo Lucy Barton e Kent Haruf, autore della Trilogia della Pianura, riproposta in Italia nel 2015 dalla casa editrice NN Editore.
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Non sparire è un libro ben scritto e stimolante. Chi ama i romanzi che esplorano il lato poetico delle vite delle persone comuni e le storie che si intrecciano diventando un unico racconto apprezzerà molto questo libro. Un libro che è un po’ come la costruzione di un puzzle: solo alla fine il quadro si fa chiaro, ma in fondo, come spesso capita nella vita, c’è sempre un pezzo che manca.
Per la prima foto, copyright: Madison Nickel.
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