Non c’è solo lo Strega, ma anche Neri Pozza e Prada
Venticinquemila euro, il premio in palio, millesettecentottantuno i contendenti. Cifre da capogiro, considerando che non si parla di una competizione di atletica leggera e nemmeno di una maratona campagnola. I numeri appartengono alla letteratura, a un concorso letterario, in particolare, alla sua prima edizione: Premio Neri Pozza, per opere inedite.
E, inoltre, il compito non era facile, in quanto le opere ammesse non dovevano appartenere ad alcun genere. Impresa ardua quella di scrivere una storia sconvolgente, calzante, intrigante senza il brivido del thriller, la passione del rosa oppure la suspense del giallo.
Nonostante le restrizioni, sono stati tantissimi gli autori che hanno messo alla prova la loro fortuna per dare una svolta importante alla propria carriera letteraria. Inutile negarlo, con un trampolino di lancio di queste fattezze, il vincitore potrà definirsi, con serenità d’animo, scrittore.
L’attesa per conoscere il nome del migliore dei millesettecentottantuno è ancora lunga. Per il 10 luglio è attesa la rosa dei dodici finalisti. E la tensione dei concorrenti è sempre più palpabile.
Trepidante attesa anche per il concorso letterario offerto da Prada journal: a place for new stories in collaborazione con Feltrinelli Editore. Qui, le somme in palio sono più ridotte, cinquemila euro, ma anche il testo da proporre è meno corposo: un racconto a tema. La domanda rivolta agli aspiranti scrittori ricorda un po’ Kant, come spiegato ne Il mondo di Sofia, e chiede quale sia la realtà che i nostri occhi ci restituisce, e il modo in cui viene filtrata attraverso le lenti. Sguardi sul mondo, sintetizzava il bando, e il miglior sguardo si porta a casa, oltre ai soldi, un bel po’ di notorietà: infatti, il racconto vincitore sarà pubblicato dalla Feltrinelli e distribuito presso le sue librerie.
È facilmente intuibile una certa tendenza sempre più marcata: se, da un lato, ci sono ancora i concorsi letterari volti ad aumentare l’amor proprio dei concorrenti, attraverso una targa o diploma di riconoscimento dei meriti, dall’altro sta prendendo sempre più piede una nuova filosofia di concorsi, pensati quasi da un Mecenate ex novo. Lunga vita, quindi, a questa nuova tendenza!
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