Nasce la prima Accademia del Giallo e del Noir. Intervista al direttore Paolo Roversi
Scrivere un romanzo giallo o noir non è così facile come potrebbe sembrare. Questa è una verità di cui spesso parlano molti autori di genere non tanto per scoraggiare gli aspirnti scrittori quanto per far capire loro l’importanza dello studio.
È in quest’ottica che nasce la prima Accademia del Giallo e del Noir, il cui obiettivo è di insegnare ai propri allievi a scrivere un romanzo, una sceneggiatura e una serie tv.
A dirigerla è Paolo Roversi, accompagnato da Piergiorgio Pulixi, Franco Forte, Gianluca Ferraris, Romano De Marco, Elisabetta Cametti, Franco Vanni e Max Croci.
MasterClass, Weekend in giallo, Speciali d'Autore e un corso che inizierà a novembre.
L’Accademia sarà presentata a Milano, presso Dot Academy, con una conferenza stampa prevista il 24 ottobre alle 18.00. Seguirà alle 19 un workshop gratuito aperto a tutti , Il Giallo, il Nero e gli altri colori – Come districarsi tra i meandri della galassia crime con lo scrittore Romano De Marco.
Per scoprire qualche dettaglio in più sulla scuola abbiamo posto qualche domanda a Paolo Roversi.
Perché un’Accademia del Giallo e del Noir? Cosa l’ha spinta verso questa decisione?
Innanzitutto perché mancava e se ne sentiva la mancanza. Lo dico perché negli ultimi anni il giallo e il noir stanno vivendo una stagione d’oro: non c’è mai stata una così grande attenzione del pubblico verso libri, film e serie TV crime. Da molti anni mi occupo di questo genere di romanzi – sia come scrittore, sia come direttore del festival NebbiaGialla e di MilanoNera – e l’ho visto crescere e prosperare al punto che, insieme a un gruppo di scrittori affermati a livello nazionale e internazionale, ho avuto l’idea di creare una scuola di scrittura dedicata esclusivamente al giallo in tutte le sue sfumature: dal noir al thriller, dal giallo al mistery senza scordare il cinema e la sceneggiatura di genere. Da quell’idea è nata l’Accademia del giallo e del noir, la prima scuola di scrittura crime in Italia
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Lei stesso ha sottolineato come il giallo e il noir stiano vivendo una stagione molto positiva anche in termini di pubblico. Questo cosa comporta di positivo per la letteratura di genere? Ci sono delle ricadute negative?
Le ricadute positive sono che il numero di lettori di gialli è in costante aumento; negative che in troppi si cimentano nello scrivere questo genere senza la giusta preparazione. Un giallo è un romanzo che ha una gabbia ben definita dove ci sono regole e tempi ben specifici da rispettare. L’Accademia si propone di fornire a tutti gli appassionati gli strumenti per scrivere un giallo rispettando questi crismi.
Il suo esordio come romanziere risale agli anni Duemila. Che differenza c’è tra i gialli e i noir di questo secolo e quelli del Novecento?
Direi soprattutto la tecnologia. Una volta ci si affidava più alla deduzione e all’intuito dell’investigatore. Oggi la tecnologia fornisce un grande aiuto nella risoluzione dei casi (pensiamo alle telecamere di sorveglianza o alla tracciabilità dei cellulari) e uno scrittore deve assolutamente considerarla quando scrive una storia. Studiare e aggiornarsi perché l’indagine che racconta sia credibile e al passo coi tempi.
Davanti a lei c’è un esordiente in cerca di consigli. Cosa gli direbbe di fare per essere un bravo autore di genere?
Di leggere moltissimo. E di esercitarsi cercando di “replicare” su carta – col proprio stile personale – i dialoghi e le descrizioni dei personaggi dei romanzi appena letti. Da lì poi si prenderà spunto per creare i propri...
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Anche lei, come molti autori di libri di genere, ha optato per un protagonista che compare in molti suoi libri, parlo di Enrico Radeschi. Questa soluzione fidelizza sicuramente i lettori, ma non rischia di ingabbiare un po’ il lavoro dello scrittore? Come si riesce a ovviare a questo rischio?
Entrambe le cose. Da una parte è piacevole ritrovare un protagonista seriale che diventa una sorta di amico sia per l’autore che per il lettore con cui si è già in confidenza e con cui si ha piacere di trascorrere del tempo. Il rischio di sentirsi in una gabbia c’è e si risolve alternando romanzi con un protagonista seriale con altri. Proprio per questa ragione il mio prossimo libro, ad esempio, sarà un thriller con personaggi tutti nuovi e uscirà a gennaio.
Quali sono gli autori che tutti gli scrittori di gialli e noir dovrebbero assolutamente leggere?
Ogni scrittore penso che abbia la propria lista, io dico: Giorgio Scerbanenco, James Ellroy, Don Winslow e Manuel Vázquez Montalbán.
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Per la prima foto, copyright: Monica Silva.
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