Michael Cunningham torna in libreria con “La regina delle nevi”
La regina delle nevi è il titolo del nuovo romanzo di Michael Cunningham, pubblicato in Italia da Bompiani, con la traduzione di Andrea Silvestri. Un titolo che evoca la famosa fiaba del danese Hans Christian Andersen e che proprio a essa si ispira. I protagonisti sono degli americani dalle aspirazioni fallite: dall'intellettuale omosessuale che lavora come commesso, a un musicista che ancora tenta di inseguire il successo, e che pensa di sbloccare la sua creatività grazie alla cocaina, fino a una donna malata di cancro, che giace per giorni interi in un letto. Come nel suo romanzo più famoso, Le ore, Michael Cunningham tenta di catturare e di mettere nero su bianco i momenti più intensi dei suoi protagonisti, uniti tra di loro da un sottile filo rosso e con cui l'autore sviluppa un forte legame empatico.
Il titolo del romanzo, La regina delle nevi, appunto, richiama una forte nevicata presente nell'opera, ma anche quella figura femminile così simile a una fragile principessa, che con gli altri due uomini condivide un appartamento nella squallida zona di Bushwick, a Brooklyn. Tre personaggi che, apparentemente, non possiedono alcuna qualità particolare, né caratteristiche che potrebbero interessare a un lettore. Insomma, sono i classici losers che, però, a Cunningham piacciono tanto, come ha confessato in un'intervista rilasciata al «Corriere della Sera»: «In America ci aspettiamo che le persone usino ogni freccia al loro arco per raggiungere il successo. E se invece uno lo rifiuta? Se desidera una vita più modesta di quella che le sue qualità potrebbero offrirgli? C’è un sacco di gente che sogna di lavorare per Google e guadagnare milioni di dollari. Ma oggi c’è anche chi mette in discussione tutto questo. Che prende una laurea a Harvard e poi apre un ristorantino a Brooklyn. È in atto un cambiamento».
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Lo scrittore è tornato con una storia che promette di replicare l'intensità narrativa di quelle che l'hanno preceduta: non solo una riflessione sulla vita e la morte, sul senso di sconfitta e sulla possibilità di ricominciare daccapo o di intraprendere nuove strade, nel romanzo c'è anche un soffermarsi sugli over trenta di oggi, insomma i quasi quarantenni che non hanno più vent'anni e le energie o l'entusiasmo per rivoluzionare un'esistenza, ma nemmeno così vecchi da subire le piccole sconfitte quotidiane senza lottare. Non manca nemmeno un po' di magia, perché stiamo parlando della leggendaria Regina delle nevi e Cunningham ci vuole regalare visioni, meraviglia e un mondo onirico in cui poter fuggire.
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